scorpione prova
nAlle nostre latitudini è la stagione estiva a proporre il cielo più bello e più ricco. Quindi, lasciamo il versante nord del cielo per volgere lo sguardo verso sud. Poco sopra l’orizzonte intorno alle 23,00 si staglia lo Scorpione. Questa, oltre ad essere una delle mie costellazioni preferite, è inconfondibile per la sua forma: una volta individuato non bisogna fare un grande sforzo di fantasia per riconoscere nelle stelle che formano la costellazione il corpo di uno scorpione, compreso di chele, coda e pungiglione.
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s SCO o Al Niat (le arterie del cuore). Ancora più a ovest si trova un arco di quattro stelle abbastanza luminose; dall’alto:
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\nb SCO Graffias (mag. 2,5) – nome di origine romanza che significa la chela,
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\nd SCO Dshubba (mag. 2,2) – contrazione dall’arabo jabhat al-aqrab (la fronte dello scorpione),
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\np SCO (mag. 2,9),
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\nr SCO (mag. 3,7),
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\ntutte insieme rappresentano la testa e le chele dello scorpione.
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\nEntrambi sono facilmente rintracciabili proprio sopra il pungiglione:
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\nM7 ha un diametro di circa 1,5° (per confronto la luna ha un diametro di circa mezzo grado, e il campo inquadrato da un binocolo 7×50 è di circa 7°); si presenta come una macchia che contiene una quindicina di stelle ben visibili e da centinaia di stelle man mano più deboli fino a diventare indistinguibili da una vera e propria macchia grigiastra sullo sfondo scuro del cielo.
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\nQuesto è M7 in una mia foto: l’affollamento è evidente.
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\nQuesta zona è gettonatissima dagli astrofotografi poiché presenta nubi gassose colorate del tutto invisibili anche utilizzando telescopi amatoriali.
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