Testimonianze dalla quarantena: IL TEMPO SOSPESO di Gregorio Costantino
La prima definizione che mi viene di questo tempo che stiamo vivendo è: “Tempo sospeso”. Oppure mi viene di identificarlo con una sorta di rappresentazione alla quale assisto, in cui sono stato collocato forzatamente e il primo sentimento che mi pervade è quello del disorientamento perché mi ritrovo in una vita che non è la mia, non è quella che ho condotto soltanto fino all’altro ieri. La mia vita è piena di impegni, di lavori, di relazioni, di contatti; la mia vita è frenetica, senza sosta e senza riposo. Questo in un primo momento mi fa quasi paura perché, in quella attuale, non mi ci riconosco più e mi chiedo: e domani come sarà? Come si “organizzerà” il futuro, il nostro… ma, soprattutto, quello dei nostri figli che, da questo disorientamento generale, usciranno ancora più confusi, più fragili e si troveranno ad affrontare, negli anni a venire, delle sfide ancora più faticose.
Questo tempo sospeso, però, da un altro lato, mi sta dando la possibilità di guardare dentro di me con più calma, di guardare e vedere tante cose sulle quali non mi ero soffermato mai abbastanza come, per esempio, riflettere sul senso della vita e di quanto possano essere belle e gratificanti le relazioni con gli altri. Improvvisamente tante cose che consideravo superflue quasi, le cose della quotidianità che davo per scontate, sono diventate oggetto di desiderio, di nostalgia: la passeggiata sul lungomare, un caffè o una pizza con gli amici, una gita fuori porta, come anche gli incontri delle varie associazioni di cui faccio parte, e tanto altro che diamo per scontato, adesso sembra un sogno. D’altro canto questo mi fa cogliere il senso dei doni che ho ricevuto in abbondanza e adesso capisco che non sono né scontati né dovuti e mi rendo conto di non avere mai ringraziato Chi me li ha offerti .
E allora mentre cerco di non appassire interiormente e di trovare dentro di me quella pazienza che molto spesso mi è mancata, sfrutto questo inaspettato tempo di libertà leggendo un buon libro, le Sacre Scritture o guardando un buon film ma soprattutto vivendo la famiglia come non mi era mai capitato di fare, gustando tutti quei particolari che, nella frenesia della vita “normale”, non riuscivo neanche a percepire.
Questo non annulla la preoccupazione per il dopo, per la crisi economica che dovremo affrontare e alla quale dobbiamo essere preparati, perché sarà sicuramente difficile, ma, forse, cercando di vivere questo momento come riscoperta di valori assopiti, come la condivisione e la solidarietà, la fratellanza in quanto figli dello stesso Padre forse riusciremo ad affrontare meglio quello che il futuro ci riserva.
29.04.20
Gregorio