Nota sui foulards blanc
Riceviamo e pubblichiamo questa nota scritta da Geppino Gioia, storico Capo Scout dei Foulards Blancs, inviataci dal nostro affezionato lettore e fratello scout Franco Ponzio.
“A VOLTE BISOGNA PRECISARE
Con ottobre termina la stagione dei pellegrinaggi a Lourdes, molti vi sono già stati in servizio, altri vi si recheranno a breve, altri, purtroppo, per ragioni contingenti, non sono potuti ne’ potranno recarsi alla Grotta di Massabielle, per quest’anno.
Non potendo essere presente a Lourdes, per un Foulard Blanc, il desiderio di pregare alla
Grotta è sempre vivo ed, ogni giorno, il ‘pensiero vola a quel luogo benedetto ed alla mente
ritornano i vari momenti di servizio.
Il pensiero, il desiderio di esserci, il ricordo porta alle labbra un’ Ave Maria che sgorga dal
cuore.
Ricordiamo, sempre, che per un foulard bianco italiano, Lourdes e Loreto sono i luoghi in cui
ci sentiamo a casa, sono i due posti in cui sentiamo e viviamo il nostro essere foulards bianchi.
Purtroppo, anche in quei luoghi, si possono manifestare i difetti dell’uomo poco scout e poco
cristiano.
Sono venuto a conoscenza che, durante il pellegrinaggio della regione Lazio, un pseudo
foulard bianco, e dico pseudo perché, nel suo fare e dire, non ha espresso nulla dello spirito
cristiano, scout e da foulard bianco, non conosco il suo nome e non voglio conoscerlo.
Ha intimato; con poca fortuna, che poiché i nostri F.B. non appartenevano alI’Agesci od al
Masci, non potevano portare il fazzoletto bianco e partecipare in questa veste alle cerimonie
dell ‘Hospitalité.
Ha mancato, così, ai precetti della Legge scout per cui ogni scout è fratello di ogni altro scout,
ha mancato di carità cristiana ed ha mancato dell’umiltà che contraddistingue un vero foulard
blanc che non si sente superiore e migliore di nessuno.
Per carità cristiana e fraterna nessuno gli ha risposto e contestato a1cunché.
Sento, comunque, il diritto dovere di specificare, ricordando di essere l’iniziatore dei Foulards
Blancs nell’Italia Meridionale sin dall’inizio della comunità italiana nel 1958, che il fazzoletto
bianco non è proprietà di nessuna associazione perché è il simbolo di chi sceglie
individualmente, liberamente e volontariamente di impegnarsi nel mondo della Sofferenza
secondo lo spirito dell’Hospitalité N.D.L.
Il Foulard Bianco appartiene, solo e sempre, a questi scouts, alloro servizio ed a nessun altro,
infatti, il nostro Clan è una entità interassociativa quale affermazione, reale, di questo
pnncrpio.
Devo ricordare che, anche, all’estero, in alcuni paesi compresa la stessa Francia, esistono più
comunità di foulards blancs e nessuno, dico nessuno, si permette di ridire.
Siamo Foulards BIancs a pieno diritto e continueremo ad esserlo, quando 52 anni orsono sono
diventato F.B. non era nelle intenzioni di nessuno di noi di sentirei depositari del verbo e di
ergerci ad esseri speciali e migliori degli altri a partire dal Primo Capo Clan Luciano Ferraris
che è stato l’esempio per tutti dell’umiltà da avere per compiere questo servizio.
I nostri fratelli che diventeranno Hospitaliers, pronunciando l’ engangement, l’anno prossimo,
andranno all’altare nella loro uniforme scout portando al collo, con umile orgoglio, il loro
Foulard Bianco come ho fatto io 36 anni fa e tutti i veri scouts saranno felici per loro.
Chiedendo scusa per essermi autocitato a tutti un fraterno abbraccio anche a quelli che si
sentono superiori a noi.
Geppino”