Il messaggio di Pasqua del Vescovo
Pubblichiamo il messaggio dell’Arcivescovo Metropolita della Diocesi Reggio – Bova Mons. Vittorio Mondello, in occasione dell’imminente festività della Pasqua.
“Come si fa a dire che esiste la democrazia in una città dove non esiste il lavoro? Come può essere libero un giovane chiamato ad esprimere il suo voto, quando una reale “dittatura della mancanza di lavoro” lo rende facilmente ostaggio di una politica corrotta, o di logiche clientelari e familistiche, quando non di favoritismi decisamente mafiosi? Ma, come può esistere il lavoro se la sua soluzione viene lasciata solo alla politica; se non esiste una cultura del lavoro, una prassi di lavoro che crei altro lavoro, dentro circuiti virtuosi che amplifichino la base produttiva? Quando, io mi domando, quando i giovani stessi capiranno la differenza che c’è tra il “cercare un posto” e il “cercare un lavoro”?
E come possono i laici cattolici tacere, o non spendere se stessi,per un radicale cambiamento di questo scenario, che li veda protagonisti di una nuova stagione di cultura per una nuova stagione di lavoro? Il terzo è quello delle nostre stesse comunità ecclesiali: sia delle parrocchie, sia delle associazioni, sia dei gruppi.Dentro una stagione così critica,non si può non compiere un esame di coscienza al proprio interno.
Quale conoscenza hanno i laici cristiani della dottrina sociale della Chiesa? Quale rapporto hanno con il territorio e la politica locale? Ne conoscono i problemi, le difficoltà?
Si sono, i laici cristiani, resi promotori, come da me auspicato, della nascita nelle parrocchie delle “Sale della Comunità”, dove ci si possa incontrare per confronti aperti a tutti sui problemi reali della gente? Hanno consapevolezza della necessità di diventare essi stessi promotori di democrazia; e dell’importanza di essere presenti – in modi da studiare, ma inderogabili – anche nel momento delle scelte dei candidati alle elezioni?
Hanno i nostri laici precisa coscienza della necessità del loro impegno in politica, come “atto supremo di carità”? E ancora: quali rapporti tengono le nostre comunità ecclesiali, le associazioni e i gruppi con le pubbliche amministrazioni? Sono tali rapporti segnati dalla correttezza e dalla trasparenza? Si è convinti che è meglio rinunciare a mezzi e a strutture,
piuttosto che ottenerli in maniera discutibile?
Fratelli carissimi, vi ho posto un insieme di domande, convinto che dietro ognuna di esse c’è l’emergenza di un problema. È chiaro che non spetta alla Chiesa in quanto tale la soluzione dei problemi della politica, consapevoli della parola di Gesù: “Rendete a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio” (Lc.20,25).
Ma è anche chiaro che la Chiesa deve educare i laici a vivere per intero la loro vocazione, che include anche la loro efficace e incisiva presenza nel mondo della vita politica e sociale.
Che tutto questo avvenga nel contesto di un messaggio pasquale, non è un limite, ma un punto di forza.Ci dà, infatti, l’indicazione suprema su dove attingere la forza per agire: la si attinge nella perenne presenza di Cristo Risorto dentro la vita della Chiesa e del mondo.“Io sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” ( Mt.28,20).
È il Risorto che disse alle donne: “Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno” (Mt.20,10). È il Risorto che ci precede, in un perenne “altrove”, che dura quanto e più della nostra vita. E ci invita a gettare semi di speranza – nel cammino verso la vita eterna – dentro il tessuto della vita nel tempo.
È con questa certezza e questa speranza nel cuore che auguro a voi tutti, fratelli carissimi, di vivere una Santa Pasqua, liberi dal peccato e nella gioia di sentirvi, ed essere, figli di Colui che nel Cristo, morto e risorto, ci ha dato la misura suprema dell’amore.
Con il cuore di fratello e di padre saluto con affetto, in osculo pacis, ogni comunità, ogni associazione, ogni gruppo, la città e la diocesi intera.
Reggio Calabria 17 Aprile 2011, Domenica delle Palme
X Vittorio Mondello
Arcivescovo Metropolita