Anche ad Archi torna il colore!
Bene confiscato alla ‘ndrangheta, assegnato per la prima volta a un Gruppo Scout
Ad Archi torna il colore. Un colore che da tanto tempo si attendeva e, ormai, non si sperava più di intravedere, data la coltre nera che da sempre ha contraddistinto questo quartiere della zona nord di Reggio Calabria. Un quartiere massacrato dalla criminalità organizzata. Che ha visto ben due guerre di mafia, una negli anni 70 e l’altra dopo l’omicidio di Paolo De Stefano del 13 ottobre del 1985. Guerra che vedrà opposte le famiglie Condello-Imerti e DeStefano-Tegano e porterà, nel giro di sei anni, 675 morti. Ora questa coltre, che non accenna per nulla a sembrar più rada, che tra arresti e latitanti non manca certo di far parlare spesso di se, può, almeno, vantare un piccolo raggio di sole. Infatti un immobile, da anni sequestrato alla famiglia dei Condello, è stato finalmente assegnato. A beneficiarne sono state 4 famiglie e 5 associazioni. Una di queste è il gruppo scout AGESCI RC 15 Robert Baden Powell, della parrocchia di San Giovanni Battista in Archi.
Situato in via Mercatello n 11, il suddetto immobile conta 4 rispettabilissimi piani (e quando dico rispettabilissimi, intendo veramente spaziosi e ben fatti!) con 2 appartamenti per ciascuno di essi, ascensore comunitario per il palazzo e una terrazza di proporzioni non indifferenti, dalla quale poter goder di una vista mozzafiato.
Vista che comprende tutto lo stretto e le retrostanti colline, che a farci un ponte si arriverebbe in un battito di ciglia nelle zone di Vigna di mare, dove ancora oggi è possibile riscontrare luoghi ricoperti da sabbia e conchiglie, ad imperitura memoria di tempi andati, di quando ancora le colline erano sotto il livello del mare.
Meta sempre verde degli scout e delle associazioni della zona.
Ebbene si, quindi, la roccaforte principe della criminalità organizzata è stata espugnata!
Quest’assegnazione, secondo la dott.a Barbara Cartella incaricata nazionale del settore “Pace, Non Violenza e Solidarietà”, è un grande segno di civiltà, ed una speranza per il futuro dei giovani del quartiere. E soprattutto è un segnale, perché in un quartiere che si nutre d’ignoranza, superstizioni e paure investire sulla cultura e sull’educazione non può fare altro che portare dei benefici.
E lo scoutismo fa questo: è uno dei principali modelli educativi e lo dimostrano i milioni di iscritti ogni anno in tutto il mondo.
Parlo dello scoutismo sano, quello che con il gioco ti insegna a vivere, quello lontano dai falsi profeti e dai falsi umili. Parlo dello scoutismo di strada. Quello che il volontariato lo trasforma in servizio. Quello che non ha paura di sporcarsi le mani. Quello che, con un pesante zaino in spalla, non si arrende davanti un’impervia salita, ma che è capace di godere di una gioia e di una soddisfazione mai provata una volta in cima. Quello che non si chiude tra quattro mura, ma che continuamente si confronta, lotta, combatte ed è sempre pronto a partire. Quello che si sveglia alle sei del mattino (o magari a dormire non c’è proprio neanche andato) per vedere una nuova e splendida alba dal monte del Cristo Redentore. Quello che si fa il bagno sotto le cascate e per qualche minuto diviene un succube impotente del gelo che ti arriva dritto al cervello. Quello che non ha casa, ma ha una tenda e la picchetta solo per la notte. Quello che ti fa giocare, che stimola continuamente la fantasia, e che di necessità fa sempre virtù.
Quello dei Lupetti e delle Coccinelle, delle Guide e degli Esploratori, quello dei Rover e delle Scolte.. e quello dei capi, nonché educatori che solo trasmettendo umiltà e un’incessante voglia di confronto saranno capaci di educare.
Questo è lo scoutismo che a me piace ed è quello che ha messo le fondamenta di ciò che sono.
È per questo che trovo degno di nota questo importante avvenimento. Una sede attesa da anni, che a detta del capogruppo l’arch. Luciano Cama, resterà sempre aperta: “Vogliamo far rivivere il quartiere e non chiuderla mai. È un bene della comunità e come tale deve essere vissuto”.
Sono 16 anni che il gruppo AGESCI R.C. 15 di Archi San Giovanni opera sul territorio, dando concretamente delle risposte alternative. Risposte che la politica si nega di dare, ma che gente operosa e in gamba cerca di dare giorno dopo giorno dopo giorno.
Un gruppo che vede in questo assegnazione un nuovo inizio e la speranza di un ritorno ai fasti del passato, quando ancora i ragazzi rispondevano in massa a questa alternativa che lo scoutismo è capace di dare in maniera eccelsa e concreta.
Una filosofia che potremmo riassumere con una celebre frase del fondatore degli scout Robert Baden Powell “tutto con il gioco, ma niente per gioco!”
Claudia Toscano o se preferite “Volpe”