Candidature nazionali MASCI: posizioni differenti
Al fine di proseguire la circolazione delle informazioni, animati – come sempre – da spirito di trasparenza e di giusta e corretta divulgazione delle comunicazioni, pubblichiamo, contemporaneamente, due delicati documenti, già in circolazione da giorni via mail, che esprimono posizioni differenti in merito alle candidature per l’imminente Assemblea Nazionale del MASCI, in programma a Bardonecchia (TO) dal 18 al 20 ottobre.
Invitiamo tutti gli Adulti Scout a leggerli e a prenderne atto.
– Primo documento
“Il Masci che vorrei… Le motivazioni di una scelta condivisa
Da sempre riteniamo che lo scautismo adulto si alimenti e si costruisca all’interno delle comunità e in ciò ci sentiamo in sintonia con tutti coloro che all’interno del Movimento chiedono a gran voce di sostenere e valorizzare il ruolo della base associativa come ambito di elaborazione e di sperimentazione.
Apprezziamo le scelte operate nell’ultimo triennio dal CN nelle quali riconosciamo la volontà di sostenere quel MASCI che considera le Comunità, singole e al contempo partecipi della vita regionale e nazionale del Movimento, come il luogo privilegiato nel quale “gli uomini e le donne possono occuparsi di loro stessi e trovare aiuto nella loro crescita”, testimoniare la bellezza dello stare insieme, promuovere, nella vitalità e nella gioia, azioni e iniziative di cittadinanza attiva e consapevole in un mondo complesso e in continua trasformazione. Crediamo che ciò sia il presupposto per uno sviluppo maturo del Movimento.
Riteniamo inoltre corretto che il Consiglio Nazionale, che questo processo ha alimentato e sostenuto, si sia assunto anche la responsabilità di indicare candidature agli incarichi associativi di adulti scout ritenuti in grado di dare continuità e nuova linfa a questa linea di pensiero.
Siamo convinti che questa indicazione sia priva di finalità strumentali, utilitaristiche o personalistiche: i segretari regionali che l’hanno condivisa e che godono della fiducia degli adulti scout delle diverse regioni che li hanno scelti ed eletti ne sono testimoni e garanti.
Riteniamo, infatti, che non possano essere interrotti
– il cammino tracciato nei tre anni di mandato dal Consiglio Nazionale di valorizzazione di tutte le realtà del Movimento, rendendo disponibili strumenti concreti al servizio delle Comunità;
– la costruzione di un rapporto collaborativo e di pari dignità con le realtà associative dello scoutismo giovanile, a partire dal riconoscimento delle diverse missioni;
– la proposta di “scoutismo per tutta la vita”, aperta ad ogni persona, nella consapevolezza che “mantenere la Promessa scout” può essere missione appagante per tutta la vita;
– il coinvolgimento delle regioni, affinché nelle strutture di servizio nazionali siano inviati adulti scout appassionati, pronti a servire con umiltà e competenza, per costruire un futuro dove siano affermati con vigore i diritti e i valori universali e non il potere e le appartenenze;
– l’aggiornamento e l’adeguamento degli strumenti di comunicazione al servizio di tutto il movimento e come ambito di collaborazione fra e con le regioni;
– la rielaborazione delle modalità di lavoro del Consiglio Nazionale e il ri-orientamento della funzione del Comitato Esecutivo come raccordo e collante tra le diverse esperienze regionali e delle Comunità.
Noi, che riconosciamo nelle Comunità e nelle Regioni i veri motori del Movimento, apprezziamo il fatto che il Consiglio Nazionale si sia reso promotore di questo orientamento e che in una logica di servizio abbia espresso le candidature, da affiancare a quelle provenienti dalle regioni, indicando Bruno Magatti e Carmelo Casano come persone in grado di perseguire con autorevolezza e competenza questi obiettivi.
Apprezziamo il fatto che queste candidature siano state anche proposte autonomamente da diverse regioni nelle loro assemblee e auspichiamo che questo lavoro condiviso possa portare serenità e serietà nel confronto con gli altri A.S. che si sono candidati agli incarichi di servizio da eleggere nella prossima assemblea nazionale e di cui riconosciamo la competenza e la generosità, necessarie per chi si rende disponibile a ricoprire ruoli al servizio di tutti gli Adulti Scout del Masci.
Hanno dato la loro adesione:
Francesco Bosticardo, consigliere nazionale
Bruno Magatti, consigliere nazionale, presidente commissione Mira
Francesco Marchetti, consigliere nazionale, presidente commissione Ceschi
Liliana Mustaro, consigliere nazionale, presidente commissione Denti
Roberto Ursino, consigliere nazionale, presidente commissione Antonacci
Ermanno Tittarelli, consigliere nazionale
Aldo Riggio, incaricato nazionale formazione
Renato Di Francesco, amministratore
Alessandro Bavassano, SR Liguria
Federico Calcagnini, SR Lazio
Carmelo Casano, SR Sicilia
Roberto De Piccoli, SR Friuli VG
Camillo Ludovico, SR Marche
Paride Massari, SR Abruzzo
Mauro Mellano, SR Piemonte
Marino Monachini, SR Toscana
Fausto Pizzoni, SR Lombardia
Nino Sanna, SR Sardegna
Giovanni e Maria Teresa Santella, SR Molise
Mario Caputo, Vice SR Liguria
Claudio Cursi, Vice SR Lazio
Lucia Giallorenzo, revisore dei conti
Enzo Vitale, revisore dei conti
Peppe Bachetti, presidente cooperativa Strade Aperte
Ernesto Albanello, ex SR Abruzzo
Giorgio Andreatta, ex SR Trentino
Elisabetta Mercuri, ex SR Calabria
Laura Terreni, ex SR Toscana
Gisella Torretta, ex SR Lombardia
– Secondo documento
MOVIMENTO ADULTI SCOUT CATTOLICI ITALIANI – REGIONE VENETO
Padova, 09 ottobre 2013
In riferimento al documento “Il MASCI che vorrei”, spiacevolmente sorpresi data la stima che proviamo verso i firmatari, vogliamo esprimere il nostro disappunto in quanto risulta irrispettoso nei confronti dei due candidati contrapposti a Bruno e Carmelo.
Indipendentemente dal sostenere la candidatura di Sonia, riteniamo il documento scorretto in quanto:
– dopo una premessa condivisibile sulla centralità delle comunità e sul lavoro positivo del C.N. nell’ultimo triennio, afferma in sostanza che solo Bruno e Carmelo sono in grado di dare continuità al lavoro fatto e ad uno sviluppo maturo del movimento, lasciando intendere che le altre candidature non ne sono all’altezza. Ci sembra invece che debba essere riconosciuta a ciascun candidato pari dignità;
– attribuisce al Consiglio Nazionale contenuti sulle scelte che non sono desunti dai verbali e ciò non trova giustificazione. Il Consiglio Nazionale non può essere usato arbitrariamente per sostenere in modo fazioso le candidature di Bruno e Carmelo, confondendo una sana competizione con una propaganda elettorale tipica dei partiti politici dove il fine giustifica i mezzi;
– vi è un uso improprio, nel sottoscrivere il documento, delle “cariche” con l’evidente scopo di voler dare autorevolezza alle posizioni assunte e soggiogare le comunità con la ridondanza dei propri ruoli istituzionali assunti a “testimoni e garanti”. In realtà per alcuni SR ed ex SR firmatari la scelta dei candidati è stata disattesa dalle rispettive assemblee regionali (Sicilia e Calabria hanno candidato Sonia, Trentino Alto Adige, Friuli V.G., Piemonte e Molise non hanno espresso candidature);
– da una parte si afferma che sono le comunità e le regioni il motore del movimento ma dall’altra viene usato il Consiglio Nazionale per imporre i candidati, dimostrando anche ai più ingenui, accordi e scenari stabiliti slealmente da tempo e da pochi nelle “alte sfere” del movimento.
In questo agire che risulta contrario alla corretta competizione nel rispetto delle persone di cui alla nota del nostro Presidente n. 33/2, non ci riconosciamo. Riteniamo che promessa, legge e patto ispirino ed indichino pensieri, parole ed azioni diverse.
Non ci sembra opportuno alimentare polemica e divisione perché anche in queste situazioni deve essere lo spirito di fraternità a guidarci. Ci rivolgiamo quindi ai delegati perché siano attenti, usino la propria testa votando i candidati ritenuti più adatti al servizio che devono svolgere, in modo libero, con coscienza, dopo aver letto le loro idee sul movimento e sul suo futuro.
Chiediamo invece al Presidente e all’A.E. che si esprimano immediatamente in merito, al fine di evitare una situazione di divisione che si sta prospettando nel movimento e che rappresenterebbe la vera sconfitta per chi pone la comunità e la comunione come base per l’educazione alla vita degli adulti e scelta “profetica” per la speranza in un mondo migliore.
Il Consiglio Regionale del Veneto