Note di coraggio per l’emergenza migranti
Con un concerto dal titolo “Note di coraggio” il coordinamento diocesano migranti di Reggio Calabria ha voluto ricordare un anno di “Mare Nostrum” nella convinzione che l’impegno e il servizio a favore dei profughi non cessano con il passaggio di consegne fra la Marina Militare Italiana e “Frontex”.
Anzi forse aumenteranno vista l’indeterminatezza con cui tale passaggio sta avvenendo. Per questo il gruppo di volontari che fa capo allo scalabriniano Padre Bruno Mioli responsabile dell’ufficio Migrantes ha sentito la necessità di organizzare una serata in cui far risuonare le emozioni che per dodici mesi si sono accumulate con ritmo sincopato ad ogni sbarco.
Ogni volta che si apriva il portellone della nave l’angoscia attanagliava la gola perché i numeri anticipati dalla Prefettura la sera precedente al tavolo di crisi, prendevano la forma di visi e corpi segnati dalla tragedia. Sia quelli dei vivi che, ancor di più, quelli di chi non ce la faceva a sopportare la traversata e finiva ingoiato dalle onde in punti sconosciuti dell’immenso Mediterraneo e arrivava al porto come cadavere o ricordo dei sopravvissuti.
Il MASCI in tutto questo è stato sempre presente con i suoi soci di diversi gruppi che, insieme ai volontari di altre sigle e di altri movimenti come il Moci, la Cvx, la Comunità di Sant’Egidio e la Comunità Papa Giovanni XXIII ha contribuito a concretizzare e sostenere lo sforzo di accoglienza della Caritas diocesana al fianco della protezione civile comunale. Un servizio ad alto valore (scout) aggiunto per la complessità e la continuità di situazioni di emergenza che si sono ripetute nel tempo.
Per rivivere questi mesi ed “essere preparati” ai prossimi, si è vissuta una serata di profonda umanità sulle note dei maestri Fulvio Puccinelli al violino e Pino Puntorieri al pianoforte che hanno eseguito brani emozionanti attingendo al repertorio di Ennio Morricone, Mozart, Marco Frisina, Schubert, Mascagni, Piovani, Battisti e, per finire, esibendosi in una struggente rivisitazione dei canti di festa di Madonna che ha incantato la platea.
Le parti musicali sono state intervallate dalla recita di poesie e preghiere ma anche dalla lettura di articoli di giornali sul tema degli sbarchi mentre sullo sfondo scorrevano gli scatti di un’estate al mare con una prospettiva ben diversa da quella vacanziera. Sguardi e mani che si intrecciano, quelli ripresi dall’obiettivo di Alessandro Azzarà, per raccontare la speranza di chi ha lasciato tutto in terre lontanissime e solo per poche ore o giorni è passato in terra reggina.
Questo forse il senso più profondo della serata: cercare di trattenere almeno nella memoria ombre fugaci e sabbia finissima che lo Scirocco, il Libeccio o il Grecale hanno portato nel nostro porto. Questi granellini di sabbia, le vite di centinaia di donne, uomini e bambini si sono depositati in pochi mesi nell’anima dei volontari impastandoli di umanità.
Poi è venuta l’esigenza concreta di raccogliere fondi perché, anche se non si vede più col clamore dei primi tempi, l’emergenza continua.
Giorgio Gatto Costantino
(Quest’articolo è stato pubblicato anche sul sito www.mascicalabria.it, sito ufficiale regionale del MASCI)