ReggioNonTace incontra Vito Teti
Giovedì 11 dicembre, alle ore 18,00, nel Salone dell’Istituto Scolastico “San Vincenzo” di Reggio Calabria (ingresso da Via G. Mazzini), avrà luogo un incontro col celebre antropologo Vito Teti, organizzato dal movimento Reggio Non Tace. Vito Teti è professore di Antropologia Culturale presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Cosenza, dove ha fondato e dirige il Centro di Antropologie e Letterature del Mediterraneo.
Tra le sue pubblicazioni:
“La razza maledetta. Origini del pregiudizio antimeridionale”;
“La melanconia del vampiro. Mito, storia, immaginario”;
“Il colore del cibo. Geografia, mito e realtà dell’alimentazione mediterranea”;
“Il senso dei luoghi. Memoria e vita dei paesi abbandonati”;
“Maledetto Sud”;
“Pietre di pane. Un’antropologia del restare”;
“Il Patriota e la maestra. La misconosciuta storia d’amore e ribellione di Antonio Garcèa e Giovanna Bertòla ai tempi del Risorgimento”
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Alla fine di un anno, mentre tanti sono occupati a fare bilanci o a programmare un futuro più roseo, qualcuno prende l’impegno di continuare a camminare giorno dopo giorno, nella consapevolezza che stare dalla parte di chi soffre per l’ingiustizia è il compito che abbiamo nei tempi della crisi.
Per l’incontro di dicembre, il movimento ReggioNonTace fa una proposta a tutti coloro che hanno questo desiderio di ri-considerare la propria vita e capirsi per decidere di scegliere la strada più autentica dell’andare nella profondità dei problemi non per risolverli, ma deponendo le armi che colonialismo, capitalismo e globalizzazione usano per mettere in atto le loro macchinazioni.
Abbiamo pensato di invitare il prof. Vito Teti che insegna all’Università della Calabria e che dirige anche il Centro di Antropologie e Letterature del Mediterraneo per discutere e ragionare insieme a lui del suo libro “Maledetto Sud” che è una specie di viaggio interiore, oltre che storico e geografico, sulla nostra appartenenza: “dirsi o sentirsi di un luogo dentro un mondo globale, non è operazione semplice, né definitiva”. Le categorizzazioni fanno sì che, se da un lato, questi stereotipi finiscono col determinare atti di intolleranza se non vere e proprie forme di razzismo, dall’altro possono innescare in chi le subisce, forme di vittimismo, fino a giungere alla distorta consapevolezza che fa dire: “Siamo fatti così, che ci possiamo fare!”.
Ri-scoprire la dimensione del mettersi in cammino significa perdere le posizioni arroccate di una identità angusta che ha finito per definire la nostra come “una razza maledetta”; noi Calabresi possiamo smontare tanti luoghi comuni che incombono come una cappa sulla nostra vita se accettiamo di aprire lo sguardo a stili di vita basati sulla solidarietà e sull’ospitalità, trasformando così “il conflitto in benedizione, il risentimento in riconoscenza, l’autoassoluzione in consapevolezza dei propri errori”. Tutto ciò può contribuire a creare una cultura che possa agire il cambiamento, in cui, partendo dalle nostre coscienze, possiamo scegliere apertamente di schierarci contro chi pensa di schiacciare l’altro uomo e crede di poter negare i diritti fondamentali per la vita di tutti.
Per condividere queste nostre riflessioni insieme al prof. Teti siamo invitati giorno 11 dicembre alle ore 18.00, nell’aula magna dell’Istituto San Vincenzo ‘de Paoli (entrata in Via Mazzini).
Il movimento ReggioNonTace