Adulti Scout: IV chiacchierata
IV chiacchierata – Una comunità di adulti, uomini e donne, io la immagino come una comunità di esseri liberi ed autonomi, consapevoli di sé, ma solidali e aperti al prossimo. Essere liberi significa cercare in se stessi l’umano e il divino di cui si è portatori e, pur nella relatività della esistenza umana, valorizzare al massimo le proprie qualità individuali. Essere liberi è anche agire non seguendo schemi precostituiti, e presunti oggettivamente validi, perché magari l’opinione corrente li condivide, ma seguendo le proprie potenzialità intellettive, morali, spirituali di cui si è portatori.
Non è roba da poco; anzi è indicativa di come in fondo la gioventù, con tutti i suoi problemi, è comunque molto più semplice da gestire, rispetto al mondo adulto, molte volte gratuitamente cattivo e perverso. Da ciò l’utilità di vivere in comunità, come si dice l’unione fa la forza.
Si diceva una volta “La forza del Branco sta in ciascun Lupetto; La forza del Lupetto sta nel Branco”, e da questa realtà nasceva la Famiglia Felice. Non so se da adulti sia ancora possibile creare un ambiente di comunità sereno, affiatato, solidale, obiettivo nei ragionamenti e nelle scelte. Particolari situazioni familiari, luogo di lavoro, educazione dei figli, problematiche varie, di sicuro non rendono tranquilli ed impegnano ogni possibile risorsa.
In età giovanile Legge e Promessa ponevano tutti sulla stessa barca, l’uno pronto ad aiutare gli altri, gli altri ad aiutare l’uno, in modo libero e spontaneo, senza attendersi alcuna ricompensa se non il piacere di essersi potuto rendere utile.
In età adulta non è sempre così: l’interesse di parte prende il sopravvento sull’interesse comune, le vicende della vita reclamano spesso un interventismo individuale che deve restare chiuso nel privato, e che non è sindacabile da alcuno.
Si determina così una situazione di dualità tra la sfera del privato: famiglia, lavoro, professione, ricerca del benessere per sé e per i propri cari, e ambiente associativo, attaccamento ai valori scout, desiderio o nostalgia dei tempi passati.
Ragione di più per stare assieme, fare comunità, ma raffrontarsi con la concretezza della realtà adulta, con la freddezza della ragione, pur nella convinzione che nell’agire per il bene si è comunque sostenuti dall’aiuto divino.
La nostra è una comunità di scout, anche se adulti, cioè diciamo dai 25 anni ai 125, ma pur sempre una comunità scout, di persone che condividono la stessa Legge e la stessa Promessa, che restano animati dallo stesso spirito e dagli stessi ideali scout, che però non dimenticano di non essere più ragazzi e che il passato è soltanto una solida base per costruire il futuro, di certo non è poco.
E’ tempo di rendersi utili alla società, ovunque si sia chiamati, senza sentirsi gli unici e i primi, ma con tutta la disponibilità possibile.
Ciò comporta responsabilizzarsi verso se stessi e verso gli altri, ma da adulti e nel mondo degli adulti.
Il racconto, il cerchio, la danza, il gioco, l’avventura fa sempre piacere viverli, ma lasciamoli ai giovani.
Teofilo MAIONE
MASCI RC 4