Adulti Scout: XI – XII – XIII chiacchierata
Una comunità scout per la comune condivisione di Valori e Ideali, per la comune capacità di osservazione, per l’esperienza acquisita attraverso il servizio verso il prossimo, infine per la libera e gratuita disponibilità ovunque ci si possa rendere utili, pur nella diversità di visione e di valutazione, alla fine dovrebbe convergere in un unico traguardo. L’altruismo al quale siamo stati educati, l’autocontrollo della nostra personalità, la comprensione e il rispetto verso l’altro, l’umiltà che sta a fondamento della fede in Dio sono tutte qualità che spingono ad una pacata e serena lettura della realtà, al di là di ogni possibile preconcetto culturale o posizione dogmatica e individuale.
Gli eventi della società, della Chiesa, della Storia vengono letti nei modi più diversi; dipende dalla diversa impostazione culturale che si è maturata a partire dagli anni giovanili e si è poi rafforzata in età adulta. Cosicchè le “letture” variano: il problema sorge quando tali letture si considerano le uniche possibili e per conseguenza le altre sono necessariamente sbagliate.
Osservare per chi proviene dall’educazione scout non è poi tanto difficile, è una tecnica che si inizia in età lupetto; giudicare, giovani o adulti che si sia, è sempre complicato: è più facile cogliere la pagliuzza nell’occhio dell’altro che non la trave nel proprio; né gli scout (soprattutto se adulti) sono esenti da tale tentazione.
Da qui l’essenzialità di fare comunità, ma non per acquisire un punto di forza, bensì per confrontarsi, discutere, porsi l’uno in aiuto dell’altro, al di là di ogni possibile personalismo o presunzione di particolare saggezza, al fine di, pur attraverso strade alle volte opposte, giungere ad una conclusione comune.
Non che tale conclusione debba considerarsi unica e assoluta, ma supera ogni particolarismo, nell’intento di ricercare il bene comune. In una comunità scout ciò, anche se difficile, è pur sempre possibile perché tutti i suoi componenti concordano sugli stessi principi e sugli stessi fini.
La lettura della Società, della Chiesa, della Storia sono osservati alla luce della stessa Legge e della stessa Promessa, l’unica variante sono gli occhi di un adulto e non di un Lupetto.
Dopo di che, agire e servire è nel costume scout, discutere per discutere, fare accademia o mettersi in mostra perché dotato di una certa facilità di parola è tempo perso,dunque inutile. In età adulta bisogna concretizzare lo stile di vita che si è maturato nella vita scout da giovani, e rendersi utili in Parrocchia, nel quartiere, nella città, senza disdegnare l’impegno politico nella nazione.
L’importante è, qualsiasi sia la via intrapresa, mantenere coerenza di comportamento, rendersi responsabili delle proprie scelte, perseguire il bene comune superando ogni egoismo di parte.
Teofilo MAIONE
MASCI RC 4