Adulti Scout: XVII – XVIII – XIX Chiacchierata
Anche se può sembrare cattiveria, voglio essere franco: leggendo i titoli di queste chiacchierate mi chiedo se il MASCI ha tempo da perdere, o si rivolge a chi si avvicina allo scoutismo dopo i 40 anni, per cui ha bisogno di capirne i contenuti. Tempo da perdere perché chi ha passato i migliori anni della sua vita nello scoutismo non credo che all’improvviso, nonostante sia divenuto in qualche modo rimbambito per l’età oltre i 40 – 50 anni, abbia bisogno di ricordare il rispetto del proprio corpo …, la dignità dell’altro, o il rispetto della “diversità” …
Tanto meno le buone abitudini, che vengono assorbite sin dall’età Lupetto e poi rimangono per sempre in quanto costume di vita, stile di comportamento, atteggiamento sociale. Certo, rilevo la novità della “diversità”, della tossicodipendenza, aggiungerei l’alcolismo, gli abusi e la prepotenza, il disordine morale e civile delle società avanzate o delle democrazie occidentali.
Problematiche per la cui comprensione e per il cui superamento non credo basti la sobrietà, il sorriso e la tolleranza. Occorre una ricerca seria e approfondita, strumenti adatti e appropriati, una volontà adulta che sappia operare e soprattutto sia in grado di distruggere il negativo e affermare il positivo; avendo come prospettiva di base l’avvenire dei più giovani e perciò la visione, ma non utopistica o ideale,bensì realistica e storica, di una società migliore.
Il lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato, ritengo sia molto più responsabilità degli adulti che non dei giovani., dunque bisogna abbandonare i sogni o la poesia e ragionare con mente fredda, lucida, nel limite del possibile, operativa. Non è impresa da poco, ma pur con la diversità di opinione e di visione, noi a differenza di altri abbiamo un comune punto di partenza che quanto meno ci tiene lontano da ogni individualismo di parte e ci spinge a cercare il bene comune: la fede in Dio, lo spirito di servizio, la fiducia nel prossimo.
Diverso per chi entra nel MASCI senza essere mai stato scout, per lui è tutto novità, dunque qualcosa che colpisce immediatamente e magari trova accoglienza entusiasta. Ma varrebbe la pena di chiarire subito che lo scoutismo è per i ragazzi, e che agli adulti chiede coerenza, fattività, testimonianza in famiglia, nel lavoro, nel tempo libero.
Vivere lo scoutismo da adulti significa trasportarne lo spirito nella società, essere disposti a pagarne il prezzo sulla propria pelle, andare, se del caso, controcorrente rimettendoci eventualmente umanamente e professionalmente.
Patto comunitario , Carta di comunità , ecc., mi sanno tanto come una bella o brutta copia, dipende da come si vede, dell’AGESCI.
Siamo adulti, da sempre accomunati dalla stessa legge e dalla stessa promessa, avvalorati dalla stessa fede nel Cattolicesimo, trovo superfluo che mi si chieda di firmare un Patto e una Carta che in gioventù potevano avere anche un senso e una giustificazione, un po’ meno adesso.
Teofilo MAIONE
MASCI RC 4