Pubblichiamo una nota redatta e diffusa dagli studenti del liceo “E. Fermi” di Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC) dopo che un rudimentale ordigno, a basso potenziale esplosivo, è scoppiato sabato notte, 29 marzo, davanti alla porta laterale di un edificio scolastico che dovrà ospitare la succursale del liceo, dal prossimo settembre:
“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari,
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei,
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare.
(M. Niemoller)
Iniziamo con la citazione di questo testo, perché pensiamo che un episodio come quello avvenuto sabato sera, un ordigno esploso dentro la nuova scuola, non possa (e non deve!!!) passare sotto silenzio. Il silenzio delle persone genera l’indifferenza: l’indifferenza uccide! noi non possiamo tacere sull’uso di metodi che generano violenza e paura.
Sogniamo un luogo, e Sant’Eufemia può essere quel luogo, dove non abbiamo più paura e dove pensiamo che lavorare per il Bene Comune sia un valore irrinunciabile. Perseguire il Bene Comune vuol dire, soprattutto, tutelare i diritti dei più deboli, di quelli che stanno ai margini della società, di chi non ha voce.
Sogniamo un luogo in cui possiamo vivere relazioni basate su collaborazione e concordia, perché pensiamo che la Pace sia una delle condizioni fondamentali per vivere felici e vivere una vita autentica.
Per questo scendiamo in piazza e ci mettiamo la faccia, perché il nostro futuro sia possibile e non venga precluso da chi crede di opprimere e prevaricare sugli altri.
Chiediamo a chi gestisce la cosa pubblica di testimoniare in modo più responsabile la tutela dei diritti dell’uomo e la promozione della bellezza della condizione umana.
Gli studenti del Liceo Scientifico “E. Fermi”
di Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC)