Il venerdì Santo pioveva a dirotto in Aspromonte nei paraggi del laghetto, con una temperatura di 4 gradi centigradi. La nebbia era calata fitta e impenetrabile dalle prime luci dell’alba, nascondendo la distesa d’acqua a pochi metri da noi. La nostra meta era l’ “Acqua del monaco”, situata all’interno del bosco.
Padre Sergio Sala s.j., assistente spirituale dei ragazzi, ha dato le tracce dei momenti di deserto da vivere sulla strada, suggerendo di immedesimarci nei panni del Cristo che sale portando la Croce sul Golgota, di entrare dentro i pensieri, le angosce e la solitudine di quei momenti.
L’odore della terra bagnata era intensissimo e la fragranza di bosco penetrava piacevolmente dentro i polmoni.
All’improvviso, per farmi coraggio, un pensiero si fa strada nella mia mente: l’acqua è il nostro elemento naturale per nove mesi nel grembo materno, perché dovremmo averne disturbo? Era ovunque: davanti, di dietro, di sopra, di sotto e io, con un cappellino estivo dell’uniforme di tela leggera a falde larghe, prestatomi dal pio Giovanni, facevo la mia comica figura.
I ragazzi, infinitamente piccoli nella loro umanità, hanno fatto del loro meglio guadando fiumi d’acqua, percorrendo terreni scivolosi, andando al passo del più lento.
La strada come metafora della vita! La meta si conquista con sacrificio, volontà, gioia e anche con un pizzico di follia che non è mai fuori posto, anche se più volte sei tentato di mollare perché il peso è troppo gravoso.
Alla fonte, dopo esserci fermati pochi minuti, sulla strada del ritorno ci ha fatto compagnia la frase di Gesù sulla Croce “Padre nelle Tue mani consegno il Mio Spirito” che come un mantra abbiamo ripetuto dentro di noi. Sergio aveva garantito che nelle nostre cocuzze qualcosa ci sarebbe tornato…. E devo dire che alla fine, personalmente, ho avuto maggiore consapevolezza della Salvezza che passa attraverso il Mistero della Croce.
All’arrivo, stanchi ma felici, abbiamo fatto ritorno in città facendo tappa alla nostra Base Aspromonte a Mannoli per una breve visita.
Grazie ragazzi per avermi dato un’occasione unica che mi mancava da tanto tempo: quella di condividere un tratto di strada con fratelli scout riassaporando quelle sensazioni e quella magia che soltanto lo scoutismo possono offrire.
Aspromonte, 25 marzo 2016
Gregorio Costantino, Magister MASCI RC 4
insieme con Clan “K2”, Gruppo AGESCI Napoli 14