Categoria: Articoli

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Anormalità e Scoutismo

Anormalità e Scoutismo. Riflessioni di una giovane guida.

Anormalità… essere fuori dal mondo normale, creare sempre cose nuove e non fermarsi alle apparenze… Io stessa non sono una persona tanto normale: tanti mi definiscono “strana” o “pazza” per le mie idee fuori dagli schemi e perché vado contro corrente.

Tanta gente oggi associa la parola “anormalità” allo scoutismo, perché crede che si facciano giochi strani. Per me è stata l’esperienza più bella e formativa della mia vita: ho imparato tante cose nuove, ho conosciuto persone fantastiche, ho imparato che basta donare un po’ di gioia agli altri per essere felice anche tu e, cosa più importante, faccio parte di una bellissima squadriglia.

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Un’estate coi fratelli migranti

Essere svegliata dal trillo del telefono di una domenica mattina di settembre, rispondere a un numero sconosciuto e scoprire che è Shanin… non ha prezzo. “Hello, sister, I am Shanin, thank you, thank you. I love you sister. Bye bye”. Quanti Shanin abbiamo incontrato quest’estate Nel mese di maggio abbiamo accolto i primi migranti, erano circa 200 e già questo numero ci aveva spaventato ….ma non sapevamo che quello era solo il primo sbarco e che l’emergenza, che nel tempo ha assunto una caratteristica di continuità e costanza ci avrebbe fatto incontrare 13.000 Shanin (in totale 13000 sono stati i nostri fratelli sbarcati al porto di Reggio. Di questi, 5000 sono partiti nella stessa giornata, dopo che insieme agli altri operatori abbiamo provveduto a fornire loro le prime necessità: mentre 8000 sono stati ospitati nelle due strutture messe a disposizione dall’amministrazione comunale, permanendo per alcuni giorni).

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Aspromonte: censiti 20.000 rapaci e cicogne

Il Parco dell’Aspromonte non è solo boschi e montagne ma anche mare e cielo. Quest’ultima connotazione assume rilievo inscindibile per la biodiversità di tutto il Mediterraneo, perché transitano nei cieli dell’Aspromonte la quasi totalità delle specie migratorie provenienti dall’Europa diretti nel continente africano.

L’esperienza acquisita in quattro anni di monitoraggio continuo, che ha coinvolto decine di giovani esperti e ausiliari provenienti da tutt’Italia, ha permesso all’Ente di porsi al vertice di un’azione di sistema trasversale con altri quattro parchi nazionali per gestire la “Rete euromediterranea per il monitoraggio, la conservazione e la fruizione dell’ avifauna migratrice e dei luoghi essenziali alla migrazione”.

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La Cittadella dei Migranti

Il Coordinamento Diocesano Emergenza Migranti  comunica che sabato 27 settembre, nel Parco di Ecolandia, a partire dalle ore 16,00, nell’anfiteatro del fortino Gullì di Arghillà, (Reggio Calabria), verrà messo in scena uno spettacolo di beneficenza (contributo di solidarietà € 6), attraverso cui il coordinamento stesso vuole manifestare concretamente solidarietà e vicinanza verso coloro che arrivano da lontano, cercando di mostrare alla città l’altra faccia della medaglia, quella più bella.

Il ricavato della serata servirà ad aiutare i profughi che, dopo varie peripezie, arrivano in Italia con la speranza di vivere una vita migliore. Interpreti dello spettacolo saranno i minori già sbarcati a Reggio nelle scorse settimane, adesso ospitati presso le strutture dell’Unitas Cattolica. Parteciperanno anche gli ospiti  dello Sprar “vallata del Gallico” che accoglie a Laganadi donne con disagio mentale e a Sant’Alessio nuclei familiari e uomini richiedenti asilo politico.

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I Vescovi italiani vicini a Don Ciotti

Pubblichiamo un comunicato di sostegno e solidarietà a Don Luigi Ciotti, diramato nei giorni scorsi dalla C.E.I.

“Per fedeltà al Vangelo” don Luigi Ciotti ha promosso con il gruppo ‘Abele’ prima e poi con ‘Libera’ un percorso di educazione al bene contro ogni forma di ingiustizia e di corruzione. La sua azione coraggiosa e intelligente si è allargata ai tanti volti del degrado e del disagio sociale: dalla lotta alla criminalità organizzata fino alla cura da varie forme di dipendenza (da gioco, da usura). Grazie alla crescente partecipazione di tanti uomini e donne di buona volontà l’illegalità non è stata solo una questione da esibire, ma un impegno da provare. I beni confiscati e il loro riutilizzo sociale sono da questo punto di vista un eloquente esercizio di legalità per riscoprire il senso del bene comune.

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E se fosse rivolta anche a noi?

Ripubblichiamo un articolo scritto dal nostro AS Piero Milasi in occasione dell’ultima Route Nazionale AGESCI.

La Carta del Coraggio
Diritti al Futuro
approvata alla Ruote Nazionale Rover e Scolte – San Rossore
    
E’ stato emozionante sentire declamare, il 10 agosto,  da parte dei  rappresentanti  dei 30.000 giovani scout presenti a San Rossore, le parti principali di questo importante documento, da loro realizzato, frutto di un anno di intense attività, confronti, testimonianze. E ancora più significativa è stata la consegna della stessa Carta del  Coraggio a tre soggetti differenti, perché a loro espressamente anche rivolta: alla Chiesa, nelle mani del Presidente della CEI Cardinale Bagnasco, allo Stato Italiano, nelle mani del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, alla stessa Associazione AGESCI, nelle mani del Capo Scout e della Capo Guida.

Io ero lì, sotto il palco e in mezzo ai trentamila  giovani, e ho contribuito, roteando il mio fazzolettone durante il canto simbolo della route, a immortalare l’immagine più significativa, una distesa enorme occupata da una moltitudine di camiciotti azzurri.

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“L’altro non è un estraneo”

Pubblichiamo una testimonianza di Michele, un amico volontario che, insieme con gli altri, sta vivendo intensamente il servizio verso i fratelli migranti giunti negli ultimi giorni nella nostra città.

“L’altro non è un estraneo, l’altro è la mia obbedienza, la mia religione, il mio amore a Dio, il mio cammino. (Arturo Paoli). In questa XX Domenica del Tempo Ordinario abbiamo avuto la Gioia di celebrare l’Eucaristia in un clima del tutto speciale. Ci siamo ritrovati in uno dei centri accoglienza per i fratelli che in questi giorni sono sbarcati sulle nostre coste in cerca disperata di aiuto.

Abbiamo posto il nostro altare in un angolino del centro come esigenza di intimità e soprattutto in segno di rispetto verso i fratelli di altra confessione religiosa. Da quell’angolino di mondo è esplosa la nostra lode comunitaria a Dio Padre.

Guidati dal meraviglioso Padre Bruno che ha spezzato per noi la Parola e il Pane, da subito aleggiava tra tutti un forte vento di universalità, nella lingua Inglese con la quale abbiamo celebrato e nella diversa origine e provenienza dei fratelli. (…)

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Il MASCI a S.Rossore

Ne è valsa la pena! Si, ne è valsa proprio la pena. Tre giorni vissuti in stile scout mettendo le nostre competenze e le nostre esperienze al servizio dei ragazzi nei laboratori tenuti dal MASCI. Scrivevo nel numero precedente di “Strade Aperte”: attraverso i laboratori (ben 26) avremo modo di presentarci a circa 3.200 r/s.

Sbagliare approccio ai laboratori, trasformandoli in brutte copie di lectio magistralis o dotte conferenze su temi specifici, comprometterebbe ogni tentativo di stabilire profonde relazioni con lo scautismo giovanile per chi sa quanti anni. Nessuno dei nostri laboratori ha sbagliato approccio. I rover e le scolte dell’Agesci, che in grandissima parte non conoscono il MASCI hanno avuto dimostrazione concreta del significato del motto sempre scout: persone che, a qualsiasi età sono pronte al servizio, perché il servizio è scelta di vita, persone impegnate per rendere davvero, nel piccolo della propria realtà, il mondo un po’ migliore di quello che ci è dato vivere, persone che curano la propria formazione, persone che incarnato (e quindi testimoniano) con naturalità i grandi valori racchiusi nelle poche parole della comune legge scout.

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Resistere e camminare

Segnalàtici dalla nostra sorella Ivana Canale, Adulta Scout della nostra Comunità MASCI RC 4, pubblichiamo alcuni appunti di brani tratti dalla lucidissima denuncia sullo stato della nostra civiltà fatta da Walter Siti nel suo libro “Resistere non serve a niente” (Rizzoli, Premio Strega 2013)

“Nessuno vuole davvero rinunciare al potere salvifico del consumo…”

Il viandante camminatore compie un gesto rivoluzionario: antistorico ed antieconomico, in quanto non tecnologico; gratuito, in quanto anticonsumista; esperienziale, all’antitesi di ogni validazione virtuale; antirazionale, in quanto totalmente sensoriale; empatico e socializzante, ripristinando la centralità per la specie umana della convivialità; amorale, in quanto finalizzato al piacere del gesto.

“L’umanità non vuole accettare quel che lei stessa ha scoperto: che la vita non dipende dall’amore, che i sentimenti sono essudati della biologia, che l’individuo non è più laboratorio di nulla e che il mercato è in grado di fornire l’intero kit per un’individualità fai-da-te.”

Questo è il pieno compimento dell’odierna visione efficientista e cinica dello sviluppo umano: malata in quanto nega le radici stesse dell’essere mammiferi.

Il viandante camminatore compie un gesto romantico, nel senso di riproporre il romanticismo, cioè la centralità del vissuto soggettivo ed emotivo, come motore autentico di salute e felicità dell’uomo.

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La nostra “Buona Azione” per il 60° del MASCI

60° Anniversario del MASCI: riscopriamo la “buona azione” scout.

Su invito della nostra Presidente Nazionale, Sonia, anche la Comunità MASCI RC 4 Mons. G. Ferro ha provato a realizzare una Buona Azione da dedicare alla fondazione del M.A.S.C.I. nel suo sessantesimo anno. Lo abbiamo fatto con immediatezza e semplicità, rispondendo a una “chiamata concreta” giunta dai tanti nostri fratelli, provenienti da terre lontane e approdati a Reggio Calabria, proprio in questi giorni.

Il primo sbarco ha visto arrivare circa 300 persone, il secondo quasi 700. Uomini, donne e tantissimi bambini, molti non  accompagnati, “spediti” in Italia nel tentativo di offrire loro una possibilità di vita negata nei Paesi d’origine. Sporchi, seminudi, alcuni malati, sofferenti… accolti e lavati, vestiti e curati.

Noi adulti scout, accanto alla protezione Civile e ai volontari ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo provato a contribuire nel ridare un po’ di dignità a questi fratelli sofferenti. E’ stato bello vedere riposare i piccoli, dopo tante peripezie, le mamme accanto a loro con lumi di speranza nei profondi occhi scuri.