Cena per sostenere Reggio Non Tace
Pubblichiamo un Comunicato stampa del Movimento Reggio Non Tace, a cui aderisce la nostra Comunità MASCI Reggio C. 4.
Il Centro Monoriti organizza di tanto in tanto cene per raccogliere fondi in favore di cause che riconosce come segni di speranza. Per il 29 novembre, alle ore 20,30, ha organizzato la prossima cena in favore del movimento ReggioNonTace, presso il ristorante L’accademia di Lazzaro.
Come movimento ReggioNonTace abbiamo accettato volentieri la proposta: per l’attenzione che il Monoriti ha rivolto al movimento; senz’altro anche grazie alla sensibilità di Angelo Ferraro, che è anche aderente a RNT. Ma abbiamo aderito anche perché la proposta contribuisce a farci vivere una delle scelte fondamentali del movimento: la Gratuità assoluta delle nostre iniziative, che in questo modo non dipendono da finanziamenti, pubblici o di privati.
Ma la nostra adesione ha anche un altro motivo. Vista anche la scarsità d’informazione sulle attività di RNT, cogliamo la possibilità di comunicare – soprattutto a giovani, tra l’altro studenti di giurisprudenza – alcune caratteristiche del nostro movimento che riteniamo importanti:
Anzitutto la non episodicità della nostra azione: riteniamo, infatti, che la continuità sia fondamentale, non solo per la credibilità del nostro impegno, ma anche e soprattutto per la finalità che ci prefiggiamo;
il nostro intento, infatti, non è solo quello di creare occasioni di confronto e dialogo su singoli temi, o di contrasto in riferimento agli attentati che si vanno susseguendo. Anche questo cerchiamo di fare, ma il nostro fine ultimo è quello di contribuire a risvegliare le Coscienze dei cittadini di RC, perché si possa ritrovare insieme la voglia di diventare Società civile, attiva e responsabile.
Da qui l’altra caratteristica fondamentale di RNT: siamo gentegente che si rivolge a gentegente, convinti come siamo che non basta parlare della questione ‘ndranghetista solo tra specialisti o acculturati e che vero motore dell’impegno contro la ‘ndrangheta debbano continuare a essere le lacrime delle vittime più dirette e quotidiane della ‘ndrangheta.
Dalla stessa radice nasce anche il nostro impegno perché quanto si nasconde dietro la cosiddetta zona grigia venga alla luce: creando occasioni perché sia possibile esigere risposte chiare circa comportamenti ambigui, e perché emerga sempre più chiaramente la differenza che facciamo tra legalità e impegno per la Giustizia; se la prima, infatti, può limitarsi all’osservanza delle regole e alla ricerca della sicurezza, il secondo nasce dalla convinzione che non si lotta veramente contro la ‘ndrangheta sinché non si creano le condizioni perché nessuno sia escluso dalla possibilità di una vita dignitosa.
Infine, l’altra nostra caratteristica che non si riesce a far comprendere è la nostra pretesa di non avere una struttura verticistica o leader carismatici, e che siamo un’organizzazione orizzontale composta da tutti i membri del movimento: cosa che riteniamo indispensabile sia perché il coinvolgimento e la responsabilità sia sempre più di tutti, sia per contrastare ogni tentativo d’infiltrazioni partitiche o d’altro genere.
Per tutte le caratteristiche suddette, abbiamo deciso di caratterizzare la raccolta di fondi che s’attuerà con la cena; già a partire dalla scelta di svolgerla presso il ristorante l’Accademia di Filippo Cogliandro: com’è risaputo, infatti, è uno dei pochi imprenditori della provincia di RC ad aver rifiutato di pagare il pizzo e ad aver denunciato i suoi estorsori. Inoltre, i fondi che saranno raccolti non li useremo per la vita interna del movimento (andiamo avanti autotassandoci, vendendo le magliette col nostro logo, ricevendo contributi di singoli); abbiamo deciso, invece, di utilizzarli per la ricerca che stiamo avviando sulle cause dell’aumento delle morti per leucemia che si stanno verificando a Ravagnese: stiamo costituendo � su base volontaria – un gruppo di lavoro e un protocollo di lavoro, con la consulenza di persone di chiara professionalità (provenienti anche dall’università).
Auspichiamo, infine, che quest’iniziativa possa iniziare a rompere la sordità ai nostri inviti, di cui sinora paiono soffrire professori e studenti della Mediterranea.
Il movimento Reggio Non Tace