Come combattere la pratica odiosa del pizzo?
La domanda per tanto tempo è stata: “come combattere la pratica odiosa del pizzo? Come aiutare chi volesse opporsi?”. La risposta si è costruita pian piano ed è giunta alla soluzione più semplice: “bisogna unire le forze e stare accanto a chi ha il coraggio di denunciare pubblicamente il suo essere libero”. Si, perché di libertà si parla, di libertà e di sviluppo della nostra terra, strozzata dall’arbitrio mafioso che decide se puoi o non puoi aprire, gestire, vendere, commerciare … esistere. “Ed io che non sono commerciante, come partecipo alla rivoluzione culturale che serve? Ed io che sono un semplice cittadino, come faccio a sapere chi sostenere … come riconosco ad esempio i negozi “puliti” da quelli collusi?”. La questione ha finalmente una soluzione che porta il nome di REGGIOLIBERAREGGIO.
Si tratta di una scelta semplice ma di campo, qualcosa di molto serio e quasi definitivo che interpella te personalmente, per primo: somiglia molto ad un matrimonio fra consumatore responsabile e impresa-libera, celebrato al cospetto della cittadinanza tutta.
I dati saranno naturalmente pubblicati sull’albo ufficiale perché tutti sappiano; le fedi scambiate saranno una originale tessera (per lui) ed una vetrofania (per lei) … per riconoscersi e ricordarsi sempre di questo momento. Ogni sentimento, si sa, si nutre di piccoli gesti e attenzioni: per questo ti verrà chiesto di essere attento a mantenere l’impegno di acquisto presso il tuo negozio-libero e ti verrà suggerito come e quando farlo con una newsletter che ti indicherà offerte, opportunità, prodotti.
Ragiona bene prima di fare il passo: è una cosa seria che cambierà (in meglio) la vita tua e della tua città. Allora, sei pronto a pronunciare la formula? Ripeti con me: “Io, scelgo te, come mio negozio. Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di acquistare da te tutti i giorni della mia vita.” Bene, ti dichiaro consumatore critico. Un applauso agli sposi … e grazie (a nome dei tuoi figli)!
Mimmo Polito – AGESCI