Condofuri dice “7 volte NO al carbone”
«7 VOLTE NO AL CARBONE» Questo il titolo dell’iniziativa che si è tenuta domenica 26 maggio presso la Delegazione comunale di Condofuri Marina. All’appuntamento, presieduto dal sindaco di Condofuri, Salvatore Mafrici, eranoo presenti: il sindaco di Motta San Giovanni, Paolo Laganà; il sindaco di Palizzi, Sandro Autolitano; il sindaco di Bova, Santo Casile; il sindaco di S. Lorenzo, Pasquale Sapone. In questa occasione si è dato avvio al “Comitato dei Sindaci per il No al Carbone”, un’organizzazione aperta alle adesioni dei sindaci di tutta Italia che mira a diventare un punto di riferimento istituzionale a sostegno della causa di Saline ed in generale contro l’idea di sviluppo calato dall’alto che la centrale di Saline potrebbe rappresentare.
Nel corso dell’iniziativa si è discusso sulle ragioni del no, sintetizzate in 7 punti:
1. IL PROGETTO SEI PENALIZZA L’INTERA FILIERA DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE DELL’AREA. La costruzione di una centrale termoelettrica a carbone è incompatibile con le varie tipologie di attività produttive oggi presenti nell’area, ne consegue la perdita di posti di lavoro esistenti e di fonti di reddito alternative.
2. IL PROGETTO SEI NON TIENE CONTO DELLA VOCAZIONE TURISTICA TERRITORIALE. La presenza di una centrale a carbone inciderebbe negativamente sui numerosi insediamenti turistici presenti nella zona.
3. IL PROGETTO SEI NON È COERENTE CON GLI OBIETTIVI DI SVILUPPO ENERGETICO ED ECONOMICO INDIVIDUATI DALLA REGIONE CALABRIA. Il Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR) approvato con delibera del Consiglio Regionale n. 315 del 14.02.2005, è volto principalmente all’incentivazione della produzione di energia da fonti rinnovabili e vieta espressamente la realizzazione di centrali termoelettriche a carbone.
4. IL PROGETTO SEI SOTTOVALUTA GLI EFFETTI SULLA SALUTE UMANA. Risultano sottovalutati i concreti e potenziali effetti sulla salute umana prodotti dalla persistenza nell’aria e/o dal versamento nelle acque marine di sostanze fortemente inquinanti e notoriamente cancerogene, quali PM10, PM 2,5, benzopirene, diossina, benzene, ossidi di zolfo, vanadio, manganese, ossidi di azoto, nichel, berillio, cobalto, cadmio, mercurio, cromo, arsenico.
5. IL PROGETTO SEI STRAVOLGE L’ECOSISTEMA MARINO. Il prelievo abnorme di acqua marina, necessario per il funzionamento della centrale, risulta idoneo a condurre ad uno stravolgimento dell’ecosistema marino, con effetti deleteri sulla marineria locale e le attività collegate.
6. IL PROGETTO SEI IGNORA I SITI SIC, ZPS E SIA. In assenza di congrue proposte di mitigazione ispirate a principi di ingegneria bionaturalistica, la centrale a carbone non può sorgere vicino ai numerosi siti di importanza comunitaria presenti nell’area o nei pressi delle Zone a Protezione Speciale. Si registra inoltre la probabile presenza, come indicato dal MIBAC nelle proprie note, di un sito di interesse archeologico.
7. IL PROGETTO SEI NON È L’UNICA ALTERNATIVA POSSIBILE PER IL RILANCIO DELL’ECONOMIA E DELL’OCCUPAZIONE. Esistono progetti alternativi per Saline joniche ecocompatibili che rispettano la vocazione turistica del territorio, promuovendo al tempo stesso il rilancio dell’economia e dell’occupazione. Ci riferiamo, nel dettaglio alla creazione di un porto turistico e alla realizzazione di un laboratorio di economia sostenibile.