Consiglio Regionale: ancora un NO al carbone
Giunge solo a tarda sera, dopo un lungo e articolato dibattito, l’ennesimo atto d’indirizzo con il quale il Consiglio Regionale ha espresso la sua contrarietà alla centrale a carbone di Saline Joniche. Un atto sostanzialmente condiviso che se da un lato ha avuto il merito di andare oltre la semplice contrarietà con la proposta di un progetto di sviluppo sull’area di Saline, dall’altra ha registrato una serie di contrapposizioni in particolare sull’ipotesi di impugnativa della Regione nei confronti del Decreto autorizzativo firmato del Presidente Monti.
Il dibattito in aula: sul no al carbone tutti d’accordo
Dopo la relazione del Governatore Scopelliti, atteso per qualche ora vista la concomitanza con l’appuntamento romano del tavolo Massicci, si apre il dibattito in Consiglio.
Durissimo è l’intervento del Consigliere Pasquale Tripodi che ha chiesto al Governatore Scopelliti di rispettare, come era stato annunciato nelle scorse occasioni, la volontà degli enti territoriali.
”Le massime istituzioni locali – ha dichiarato Tripodi – sono i consigli comunali, e non i Sindaci, e tutti si sono già espressi in senso negativo sulla centrale, a partire dal Comune di Montebello. So che il Presidente Scopelliti ha molto rispetto delle istituzioni e non può ignorare queste deliberazioni. Non possiamo assumerci la responsabilità di esporre la popolazione al rischio di malattie. Io non me la sento. Su questa motivazione abbiamo costretto l’Enel a convertire da carbone a turbogas sul territorio di Crotone. Perché su Saline dovremmo fare diversamente? Dobbiamo chiudere questa vicenda con un fermo no”.
D’accordo con Tripodi anche il capogruppo Pd Sandro Principe. ”La Calabria ormai da tempo è contraria all’utilizzo del carbone – ha detto Principe – su questo non ci piove. No alla centrale, si alla proposta di sviluppo dell’area di Saline. Ma in mezzo c’è il compito di impugnare in via amministrativa l’autorizzazione data dal Governo Monti e impugnare la pratica di fronte alla corte costituzionale, perché non possiamo essere scippati delle nostre competenze regionali”.
Sul punto interviene anche il Consigliere del Gruppo Misto Giuseppe Bova. ”E’ giusto pensare – ha detto – ad un piano strategico utilizzando i finanziamenti del prossimo ciclo europeo. Ma per fare in modo che ciò non rimanga lettera morta dobbiamo capire cosa è possibile fare immediatamente, per far comprendere a tutti che tutte le altre vie non sono percorribili.
Duro l’intervento del democratico Nino De Gaetano, anche lui nella schiera dei contrari della prima ora. ”Il protocollo di Kyoto ha espresso la necessità di ridurre l’utilizzo del carbone – ha dichiarato De Gaetano in aula- la Repower non ha trovato in nessun paese europeo la possibilità di realizzare la centrale ed è venuta in Calabria a fare promesse, giocando sulla fortissima disoccupazione e sulla povertà del territorio, tentando le popolazioni e gli amministratori. La Calabria non si merita il carbone. Ci vuole un altro tipo di sviluppo, in questo caso fondato sul turismo”.
Netto il giudizio da parte del consigliere IdV Giuseppe Giordano. ”Questa è una seduta spartiacque – ha dichiarato Giordano – ci giochiamo la dignità di questa istituzione, della Calabria, del presente e del futuro della popolazione calabrese. Il no politico deve essere ribadito come anche il si ad un percorso di sviluppo. E’ necessario intervenire sul Decreto di Monti anche perché ha agito in contrasto con il Ministero dei Beni Culturali che aveva espresso parere negativo. Bisogna impugnare l’atto del Governo che è illegittimo sotto ogni punto di vista”.
A concludere il dibattito gli interventi del Consigliere Nicola Adamo che chiede ”un confronto di merito con il Governo Monti, sul piano energetico nazionale e regionale”, del centrista Alfonso Dattolo che sostiene la proposta di Scopelliti come ” un punto di partenza” e di Candeloro Imbalzano che ha ribadito come ”il no della maggioranza è abbastanza chiaro ma è inutile fare comizi o tenere posizioni demagogiche”.
L’ordine del giorno approvato, Scopelliti: ”Dimostrato grande senso di responsabilità”
Alla fine il Consiglio approva un ordine del giorno fondato essenzialmente sui principi espressi dalla relazione del Presidente Scopelliti.
Anzitutto lo sviluppo. ”Andare oltre” come ha dichirato lo stesso Scopelliti. Un progetto di sviluppo conforme alla vocazione del territorio di Saline, attraverso l’utilizzo dei fondi del Fas, della nuova programmazione 2014/2020, che possa garantire la più ampia partecipazione e condivisione di un progetto di sviluppo e di rilancio dell’intero comprensorio.
Il secondo punto è invece dedicato alla questione concreta del ricorso nei confronti dell’autorizzazione rilasciata dal Governo Monti al progetto della Sei. Proprio su questo si registrano le differenziazioni più acute, risolte, alla fine, dall’apertura del Governatore. ”Accertare, in seguito alla verifica del rispetto delle prescrizioni imposte dal Governo alla Società Sei per la realizzazione della centrale di Saline, la sussistenza giuridica delle condizioni per procedere alla presentazione di un’apposita impugnazione del decreto di autorizzazione rilasciato dal Governo”. E’ quanto recita inizialmente il dispositivo.
Una versione che secondo la minoranza non esprime a pieno la contrarietà della Regione al progetto della Sei. ”Il ricorso va fatto a prescindere” dichiarano i consiglieri di minoranza. Osservazioni sulle quali il Presidente Scopelliti è pronto a cedere. ”Non abbiamo alcuna difficoltà – dichiara – a puntualizzare un intervento a prescindere” disponendo di fatto l’integrazione del dispositivo e sancendo definitivamente l’ipotesi di impugnativa sul Decreto Monti.
Contro le disposizioni finali del Consiglio di oggi gioca in ogni caso il favore tempo. Il termine è fissato per il 28 di luglio e pochi giorni potrebbero non bastare all’avvocatura regionale per predisporre l’impugnativa. Per altro, e qualche consigliere l’ha sottolineato, un ricorso respinto rappresenterebbe una debacle per il fronte del no che si troverebbe a quel punto con le mani completamente legate ed impossibilitato ad esprimere ulteriori contrarietà.
Il terzo punto del dispositivo approvato riguarda invece il coinvolgimento delle istituzioni locali per il progetto di sviluppo del basso ionio reggino. Il dispositivo prevede infatti ”la più ampia concertazione con i Sindaci, le Organizzazioni Regionali, le Istituzioni locali e le Associazioni maggiormente rappresentative”. Inizieranno già nei prossimi giorni le audizioni nell’ambito delle Commissioni consiliari che coinvolgeranno dunque il territorio.
”Abbiamo detto che siamo contrari alla centrale a carbone, stiamo già lavorando ad un progetto alternativo. Quella di oggi è una risposta di grande responsabilità – commenta infine il Presidente Scopelliti – e dimostra la capacità di reazione da parte della classe politica di questa regione, oggi sul territorio di Saline, domani ovunque ce ne sarà bisogno”.
Stefano Perri, www.strill.it – 24 luglio 2012