Documento della nostra Comunità MASCI RC 4
La Comunità MASCI Reggio Calabria 4 “Mons. Giovanni Ferro”, in seguito alle risposte pubblicate su siti associativi e gruppi Facebook ad alcuni articoli e/o commenti di adulti scout della nostra Comunità – risposte che hanno pesantemente coinvolto la Comunità tutta rispetto a comportamenti, atteggiamenti e valori quali lealtà, impegno, legalità, stile, etc. – ritiene opportuno esprimere, pubblicamente, il proprio pensiero in merito, con un documento ufficiale sottoscritto.
Premessa
La nascita della Comunità Reggio Calabria 4 è stato un momento significativo e importante per la storia di tutti i costituenti, la maggior parte dei quali provenienti da una lunga esperienza nello scoutismo giovanile. La riserva riguardo l’adesione al Movimento di molti, derivante dalla conoscenza esterna del MASCI – che non sembrava essere al passo coi tempi – è stata vinta dal debito morale verso chi ci ha fatto questa proposta e che oggi non c’è più, per contribuire al cambiamento dall’interno, in maniera costruttiva.
Abbiamo scoperto la grande attualità di un Movimento che parla agli Adulti Scout; ci siamo ritrovati sulle grandi sfide e sulle linee programmatiche nazionali e regionali, ma, nell’applicazione pratica, abbiamo trovato qualche conferma ai nostri dubbi.
Da quasi sei anni
Nei quasi sei anni trascorsi in ossequio al valore della partecipazione, la Comunità è stata sempre spinta a essere presente, senza se e senza ma, alle varie iniziative: dai campi regionali agli eventi nazionali, dalle esperienze formative alle assemblee, con gioia e qualche sacrificio, ma certamente con grande dedizione.
Non abbiamo mai trascurato il livello zonale o regionale, ci siamo sempre stati, concretamente e scoutisticamente.
Abbiamo anche incontrato diversi adulti scout e diverse comunità, sia a livello regionale che a livello nazionale, che sono state, per noi, esempio e stimolo.
Per amore di verità
Impegnarsi in prima persona e come Comunità, per una associazione matura non può, però, voler dire che il “vogliamoci bene” possa bastare per raggiungere le finalità e gli obiettivi tipici dello scoutismo per adulti e riteniamo che, sempre e comunque, sia necessario dire la verità: la nostra Comunità vive disagi reali rispetto all’applicazione del metodo scout per adulti nella realtà regionale.
La tutela delle minoranze
E’ indubbio che la nostra Comunità, per quanti sforzi abbia fatto, rappresenta una “minoranza”, sia come pensiero che come azione. E, come minoranza, dovrebbe essere tutelata, accompagnata, ascoltata. Riteniamo che chi, ricoprendo incarichi di responsabilità, a qualunque livello, utilizza il proprio ruolo per orientare le scelte o chiedere sondaggi di opinione a supporto delle proprie tesi, vada in direzione opposta alla valorizzazione della base associativa auspicata dalla c.d “Rivoluzione Copernicana”.
La personalizzazione degli argomenti
Premettendo che riteniamo qualunque esternazione che utilizzi linguaggi violenti e inopportuni non consoni allo stile scout, da qualsiasi parte provengano (sia da adulti scout della nostra Comunità che di altre Comunità), pensiamo che nella nostra Regione ci sia un eccesso di personalismo e di riconduzione semplicistica alle persone su argomenti di metodo.
Ribadiamo che qualunque osservazione costruttiva rispetto a momenti di vita associativa, ad assemblee, ad argomenti, non può essere ricondotta a referendum sulle persone che sostengono o che sono contrari a quella linea di pensiero, ma, in maniera adulta, bisogna riflettere e confrontarsi sul cuore dell’argomento.
Il cuore dell’argomento. La democrazia partecipata.
Le esternazioni che hanno scandalizzato molti adulti scout sono seguite, principalmente, dopo momenti assembleari elettivi. In particolare due: l’elezione della SR e le candidature al CN.
Distinguendo e prendendo le distanze, come già detto, dai modi inopportuni comunicativi, resta il cuore dell’argomento.
Solo alcuni esempi.
E’ corretto che tre candidati a SR, improvvisamente, a pochi minuti dall’elezione, diventino due, e una delle tre, risultata poi eletta, dichiari pubblicamente, sempre qualche minuto prima dell’elezione, che in caso risultasse SR avrebbe nominato, quale “vice”, il candidato ritirato?
E’ corretto che in Assemblea, per votare i candidati a Consigliere Nazionale: tutti i presenti abbiano accettato o rifiutato la candidatura in quel momento, sia stata fatta una elezione e, dopo qualche settimana, la prima degli eletti ritiri la propria candidatura, nonostante l’avesse pubblicamente accettata, senza comprendere che i voti liberamente indirizzati a lei, in assenza della sua candidatura, avrebbero potuto cambiare la terna dei candidati eletti?
Molti adulti scout possono scandalizzarsi per queste affermazioni, far finta che tutto questo non esista o non sia mai esistito prima dell’avvento della Comunità MASCI Reggio Calabria 4.
A noi, invece, risulta che c’è un dibattito aperto anche a livello nazionale e che, forse, c’è da molti anni: tutti noi deprechiamo comportamenti, seppur legali, della politica in caso di elezioni (accordi fra persone, fra regioni, candidati che scompaiono, etc.) però, nel nostro piccolo volontariato, cadiamo nello stesso gioco. E non importa se questo atteggiamento, da chiunque provenga, sia inconsapevole o non sia doloso: il problema è se sia giusto o se non lo sia.
La nostra Comunità rifugge qualunque accordo, anche amicale, ancorchè legittimo, soprattutto se di iniziativa verticistica, che possa condizionare o anche solo orientare la libera scelta dell’assemblea, che è e deve rimanere sovrana, al fine di garantire, così, che gli incarichi di servizio (a qualsiasi livello, dalla Comunità al nazionale) siano affidati nel modo più giusto e democratico.
E, comunque, siamo consapevoli che, essendo minoranza, le cose probabilmente andranno sempre così. Chiediamo soltanto di non biasimarci per questa nostra richiesta di trasparenza.
Il cuore dell’argomento. Lo stile scout.
L’altro profondo disagio che viviamo è quello di sperimentare, nelle declinazioni dello scoutismo per adulti, una applicazione dello stesso a noi lontana.
Essere Comunità MASCI riteniamo che sia cosa diversa dall’essere gruppo di supporto alla parrocchia, associazione di assistenza ai bisognosi, movimento di opinione culturale, escursionisti eco-solidali.
Potrebbe contenere, certamente, gli aspetti citati, ma la Comunità Scout ha e vive profondamente i valori principali dello scoutismo. Preferiamo ricercare soluzioni alternative agli incontri negli alberghi, con i pranzi serviti dai camerieri, al fazzolettone sulla giacca, tenendo a margine i percorsi turistici, in ossequio all’essenzialità e alla sobrietà scout.
Non vogliamo cambiare gli adulti scout che hanno esigenze diverse, che rispettiamo profondamente, e siamo certamente d’accordo nel trovare soluzioni ai bisogni reali.
Vorremmo solo essere rispettati, anche qui come minoranza, e non essere additati come pietra d’intralcio per queste scelte.
Conclusioni
Abbiamo limitato la stesura del documento a un paio di punti essenziali, che esprimono il disagio, forse mai espresso in questi termini.
Vorremmo che comprendeste tutti che i nostri errori, o gli errori di alcuni adulti scout della nostra Comunità, sono in relazione al fatto che, per tutti noi, lo scoutismo è “entrato dai piedi” e i suoi valori sono conservati nel nostro cuore.
Non abbiamo difficoltà a chiedere scusa se qualcuno si è ritenuto personalmente offeso, anche se la Comunità non ha mai espresso giudizi di sorta.
Saremo sempre intransigenti su quello che riteniamo sia da difendere per amore dello scoutismo e della verità. Rileviamo, però, la difficoltà di comprendere le nostre ragioni di richieste di cambiamento da parte di molti adulti scout della regione Calabria.
Avvertiamo la fatica di avanzare proposte che, troppo spesso, vengono mal interpretate, di riscontrare relazioni generiche che non verifichino le linee programmatiche e gli obiettivi previsti, di ricevere verbali con contenuti parziali o omissivi.
Viviamo, in particolare, con difficoltà questo mandato dell’attuale SR avvertendo, da parte sua e di alcuni magister di Comunità importanti della nostra Regione, una particolare attenzione a stigmatizzare i nostri comportamenti o esternazioni e a non sostenerci nelle tante attività positive messe in campo.
Per questi motivi, e fino alla prossima assemblea elettiva regionale, la Comunità del MASCI Reggio Calabria 4 fa un passo indietro, nella speranza di essere compresa meglio e nell’attesa di tempi migliori.
Concretamente,
– provvederemo a richiedere agli A/S che abbiano incarichi nominali regionali di fiducia, la presentazione delle proprie dimissioni
– chiederemo a tutti gli appartenenti alla Comunità di uscire dal gruppo “Notiziario Regionale MASCI Calabria” di FaceBook;
– lasceremo spazio operativo, in tutte le attività regionali, alle altre Comunità senza assumere, per il futuro, alcun impegno.
Un’ultima parola, interna, a noi stessi, alla nostra Comunità, che con grande sofferenza vive questi momenti di turbamento in dimensione di perfetta letizia: abbiamo anche la fortuna di avere persone e associazioni, scout e non scout, che colgono la diversità del nostro essere adulti nel tessuto sociale e ci confermano che ciò proviene dal nostro spirito scout.
Continueremo a servire, in speciale nascondimento scoutistico.
Reggio Calabria, 13 Luglio 2013
La Comunità MASCI Reggio Calabria 4
“Monsignor Giovanni Ferro”