E se fosse rivolta anche a noi?
Ripubblichiamo un articolo scritto dal nostro AS Piero Milasi in occasione dell’ultima Route Nazionale AGESCI.
La Carta del Coraggio – Diritti al Futuro
approvata alla Ruote Nazionale Rover e Scolte – San Rossore
E’ stato emozionante sentire declamare, il 10 agosto, da parte dei rappresentanti dei 30.000 giovani scout presenti a San Rossore, le parti principali di questo importante documento, da loro realizzato, frutto di un anno di intense attività, confronti, testimonianze. E ancora più significativa è stata la consegna della stessa Carta del Coraggio a tre soggetti differenti, perché a loro espressamente anche rivolta: alla Chiesa, nelle mani del Presidente della CEI Cardinale Bagnasco, allo Stato Italiano, nelle mani del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, alla stessa Associazione AGESCI, nelle mani del Capo Scout e della Capo Guida.
Io ero lì, sotto il palco e in mezzo ai trentamila giovani, e ho contribuito, roteando il mio fazzolettone durante il canto simbolo della route, a immortalare l’immagine più significativa, una distesa enorme occupata da una moltitudine di camiciotti azzurri.
E’ stata un’esperienza comunque unica, e l’aver partecipato, da giovane, alla precedente Route Nazionale R/S ai Piani di Pezza, mi ha fatto ancor di più apprezzare il filo conduttore che, forse voluto o magari inconsapevole, unisce questi trent’anni passati, unisce queste generazioni diverse, unisce i padri e le madri con i figli, dalle “Scelte per un mondo che cambia” alle “Strade di Coraggio”.
Nei tre giorni di campo fisso, oltre ad avere svolto, dando del mio meglio, il servizio di animatore di un laboratorio, con l’aiuto prezioso di Sabrina Santagati, anch’essa adulta scout e già ai Piani di Pezza, ho avuto l’occasione di rivivere, da scout e con scout, le sensazioni che ti avvolgono nei grandi eventi, attraversando i sottocampi colorati e vivaci, cantando e ballando sotto il palco, vegliando durante la notte, emozionandomi sulle testimonianze di coraggio proposte, ammirando la macchina logistica e organizzativa che ha impiantato una città, con attenzioni ecologiche e sostenibili, per così breve tempo.
E oggi, leggendo la versione definitiva della Carta del Coraggio – Diritti al Futuro, mi chiedo se forse questo documento, non interessa anche me, non stia chiamando anche me, come adulto, come adulto scout, come Comunità e Movimento MASCI.
E’ un documento scritto da giovani dai 16 ai 21 anni, quindi possiamo dire dai nostri figli, che hanno avuto il coraggio di interrogarsi e, in controtendenza con tanti coetanei, prendere degli impegni innanzitutto loro stessi, e poi di rivolgere, ai tre soggetti che ho citato in premessa (Stato-Chiesa-Agesci), delle richieste precise, sicuri che “saremo ascoltati nelle parole e sostenuti nelle azioni”.
Vorrei rimarcare, del documento, ad esempio, “il coraggio di una vita semplice”, e quindi il fatto che “dagli ultimi abbiamo da imparare la dignità, la semplicità e la reale essenza delle cose. Potenzialmente tutti siamo ultimi per ciò che facciamo, per ciò che siamo, a causa di pregiudizi o scelte, quindi in questo incontro dobbiamo essere umili e non pretendere di sapere in partenza di cosa il prossimo ha bisogno”; quanta verità c’è in queste affermazioni, quanta somiglianza con gli impegni presi dal Masci a Bardonecchia, e quanto, soprattutto per noi adulti, è difficile applicarne il principio.
Vorrei fare nostra, come movimento, l’appello rivolto alle Istituzione e alle Associazioni “che ci aiutino ad aiutare, promuovendoci, agevolandoci, semplificando le procedure, permettendoci così di sporcarci le mani”; quante volte, da adulti, come Comunità, come Movimento , piuttosto che dare fiducia e possibilità ai nostri giovani, al nostro movimento giovanile AGESCI, siamo caduti nella tentazione di giudicarli come generazione inadeguata, peggiore della nostra.
Sarebbe bello anche, mediante comportamenti attivi, in merito alla criminalità e all’illegalità diffusa, essere fra le associazioni “che le ripudino senza indugio e che lottino come parte integrante della comunità, per costruire una società dove la legalità sia regola e non eccezione”. Che grande cosa sarebbe, da parte dei giovani, del nostro movimento giovanile AGESCI e dal territorio tutto, essere riconosciuti per questo come MASCI!
Potremmo anche, piuttosto che evitare o nasconderci, farci interrogare anche noi dai temi scottanti, che anche questo documento porge allo Stato, alla Chiesa, alla stessa AGESCI, per comprendere che questi giovani, ribadiscono fondamentale il concetto di famiglia, e desiderano essere “testimoni di un amore autentico e universale, non come mero uso del corpo, ma come cammino fatto di rispetto, attenzione all’altro, dialogo aperto e sincero, visto come via per aprirsi al mondo e andare oltre le sovrastrutture mentali (pregiudizi e preconcetti)”.
E quindi la richiesta, fatta all’AGESCI, di dimostrare maggiore apertura riguardo a temi quali omosessualità, divorzio, convivenza, etc. possa essere idealmente considerata rivolta anche al nostro movimento di adulti scout.
Ho sempre detto, essendo scout sin da ragazzo, che gli educatori attuali, in AGESCI, dei miei figli, sono certamente migliori di me, da educatore; questa Carta del Coraggio, scritta dai nostri ragazzi, mi fa sostenere sempre più questa tesi, e vorrei concludere questi pensieri, con l’appello che è in premessa del documento, e che ci chiama in prima persona:
“ Ci rivolgiamo agli adulti per dire loro di avere speranza e fiducia in noi, e per chiedere loro di essere testimoni credibili”.
Buona strada di coraggio a tutti noi, adulti scout, comunità e movimento MASCI tutto!
Pietro Milasi
Comunità MASCI Reggio Calabria 4