Gli Auguri di Natale del Presidente Nazionale MASCI
A tutti i miei cari, a tutti gli amici, a tutti coloro con i quali ho condiviso un tratto di strada, in questi giorni in cui facciamo memoria dell’evento più straordinario e incredibile della storia “Dio si è fatto uomo” desidero inviarvi i miei più sinceri auguri di un buon Natale di speranza e di pace, ricordando la donna che prima accolse il Signore, con l’Ave Maria di don Tonino Bello
auguri sinceri anche se scomodi
Riccardo
AVE o MARIA – Santa Maria, donna di parte, come siamo distanti dalla tua logica! Tu ti sei fidata di Dio e, come Lui, hai scommesso tutto sui poveri, affiancandoti a loro e facendo .della povertà l’indicatore più chiaro del tuo abbandono totale in Lui il quale “ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti; ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti. ha scelto ciò che nel mondo è ignobi1e e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono”. Noi, invece, andiamo più sul sicuro. Non ce la sentiamo di rischiare. Ci vogliamo garantire dagli imprevisti. Sarà pure giusto lo stile aIeatorio del Signore, ma intanto preferiamo la praticità terra terra dei nostri programmi. Sicché, pur declamando con la bocca i paradossi di Dio, continuiamo a fare assegnamento sulla forza e sul prestigio, sul denaro e. sull’astuzia, sul successo e sul potere. Quando ci decideremo, sul tuo esempio, a fare scelte umanamente perdenti, nella convinzione che solo passando dalla tua sponda potremo redimerci e redimere?
AVE O MARIA – Santa Maria, donna di parte, tienici lontani dalla tentazione di servire a due padroni. Obbligaci a uscire allo scoperto. Non farci essere così incauti da voler sperimentare impossibili conciliazioni degli opposti. Preservaci dal sacrilegio di legittimare, per un malinteso senso dell’universalità cristiana, le violenze consumate a danno degli oppressi. Quando, per non dispiacere ai potenti o per paura di alienarcene i favori, pratichiamo sconti sul prezzo della verità, coprici il volto di rossore. Liberaci dall’indifferenza di fronte alle ingiustizie e a chi le compie. Ma donaci la tolleranza. Che è un’attitudine sperimentabile solo se si sta dalla parte dove ti sei messa tu. Perché, in fondo, anche noi siamo di parte. Ma i recinti che ci racchiudono trasudano scomuniche, sanno di setta, sono privi di attese, e non hanno profumi di liberazioni imminenti.
AVE O MARIA – Santa Maria, donna di parte, noi ti preghiamo per la Chiesa di Dio, che, a differenza di te, fa ancora tanta fatica ad allinearsi coraggiosamente con i poveri. In teoria essa dichiara “l’opzione preferenziale” in loro favore. Ma in pratica rimane spesso sedotta dalle manovre accaparratrici dei potenti. Nelle formulazionidei suoi progetti pastorali decide di “partire dagli ultimi”. Ma nei percorsi concreti dei suoi itinerari si mantiene prudenzialmente al coperto, andando a braccetto coi primi.
Aiutala a uscire dalla sua pavida neutralità. Dalle la fierezza di riscoprirsi coscienza critica delle strutture di peccato che schiacciano gli indifesi e respingono a quote subumane i due terzi del mondo. Ispirale accenti di fiducia. E mettile sulle labbra le cadenze eversive del Magnificat, di, cui, talvolta, sembra che abbia smarrito gli accordi. Solo così potrà dare testimonianza viva di verità e di libertà, di giustizia e di pace. E gli uomini si apriranno ancora una volta alla speranza di un mondo nuovo. Come avvenne quel giorno di duemila anni fa. Sui monti di Giuda.
AVE O MARIA