Il giorno che non c’è…la ‘ndrangheta
29 febbraio 2012: “Il giorno che non c’è… la ‘ndrangheta!”
A LAMEZIA TERME, ACCANTO A DON GIACOMO PANIZZA.
Occhi chiarissimi, trasparenti, dove specchiarsi… caratterizzano il viso tranquillo di don Giacomo Panizza, fondatore della Comunità di disabili Progetto Sud e di tanto altro ancora a Lamezia. Sembra quasi non avere un ruolo, mentre attende l’inizio della manifestazione “Il giorno che non c’è… la ‘ndrangheta”, tale è la serenità che trasmette quel volto con un sorriso per tutti, anche per noi della Comunità MASCI RC 4 che, arrivati da Reggio Calabria, andiamo ad abbracciarlo per esprimere la nostra solidarietà e testimoniare che condividiamo il percorso e vogliamo esserne parte. Siete venuti da Reggio? Ci chiede un po’ stupito… Desideravamo esservi accanto, rispondiamo… specie dopo le minacce perpetuate per impedirvi di continuare!
Si, perché don Giacomo ed i suoi ragazzi, che gestiscono un bene confiscato nel quartiere Capizzaglie, sono stati più volte minacciati solo per essere portatori di giustizia sociale e di cambiamento.
Qualcuno mi ha detto “Ma, ti ha proprio conquistato don Giacomo…”. Si, mi ha conquistato e lo conosco appena! Perché testimonia la giustizia ed il Cristo che si è speso per i miti, i poveri, i sensavoce aiutandoli a divenire minoranza attiva, minoranza etica, capace di destare attenzione e di stimolare il cambiamento in una terra dove i normodotati raramente vi riescono.
E nel proliferare di comunità e case famiglia, tessendo solide reti, questi ultimi sono diventati primi ricavandosi spazi da protagonisti, divenendo riferimento per coloro che, da soli, non ce la fanno a denunciare, a chiedere, a far valere diritti e giustizia!
Così, per il 29 febbraio scorso, hanno pensato a Il giorno che non c’è… la ‘ndrangheta!, una manifestazione di gioia, canti, riflessioni e testimonianze per le vie di Lamezia, senza bandiere ed etichette, tutti insieme, l’Agesci tra i promotori, presenti anche gli adulti scouts lametini, per una Lamezia ed una Calabria nuove!
Il simbolo scelto è una farfalla, la farfalla della legalità… con l’augurio che il suo battito d’ali possa fare più rumore delle bombe piazzate dalla criminalità organizzata per intimidire e privare della libertà cittadini ed imprenditori!
Don Giacomo dà inizio alla manifestazione: “Nel giorno che non c’è…. io ci sono! Siamo tanti -dice- e rappresentiamo ancora tanti altri, è una solidarietà che doniamo alla nostra terra, per una marcia di pace e legalità. Siamo qui per spianare la strada ai piccoli, ai loro diritti ed ai loro sogni, lealmente, perché vogliamo bene alla città, perché desideriamo la legalità per tutta la Calabria. Siamo qui per dare testimonianza, perché lo Stato democratico, oltre che dalle istituzioni è formato anche da noi.
A chi mette bombe e spara, chiediamo di abbandonare la strada del far male e del farsi male, per rifare pace con la propria vita e con quella degli altri.
Una democrazia compiuta, è corresponsabile e sostiene tutti. Vogliamo dimorare le nostre case, abitare il territorio per costruire la nostra storia e custodirne nel tempo la memoria!”.
Iniziamo il cammino composto e silenzioso, insieme, cittadini ed istituzioni… Arrivati alla casa che ospita l’Associazione “Pensieri e parole”, oggetto di intimidazioni nei giorni scorsi, qualcuno dice forte dalla finestra: “Il giorno che non c’è la ‘ndrangheta in mezzo a noi… si sta avvicinando!”. E’ la speranza di tutti i partecipanti e si applaude!
Viene offerto pane fresco appena sfornato, sà di cottura a legna, è buono, ha un profumo di pulito, serve a sfamare la nostra fame di giustizia…
Quindi è Rocco Mangiardi, un imprenditore che ha denunciato e fatto arrestare i suoi estorsori, che si affaccia alla finestra: “Sono un uomo libero, dice, da quando ho denunciato, sono finalmente un uomo libero! E se l’ho fatto, se mi sono ribellato, io, che sono un piccolo cittadino, un piccolo commerciante… chissà cosa possiamo fare insieme!
Non mi sono sentito mai solo! Non dobbiamo dire ai nostri figli “il futuro lo farete voi, lo cambierete voi”, ma il futuro lo cambieremo noi, lo cambieremo insieme!”
Il Prefetto Reppucci legge la giornata come una svolta.
E’ presente anche il Vescovo Cantafora. “Come Chiesa -dice- abbiamo accolto questo Appello per la costruzione della pace e della legalità. Il giorno che non c’è… la ‘ndrangheta può esistere se ognuno di noi si assume le proprie responsabilità. La mafia ostacola lo sviluppo e tante sono le azioni che ci allontanano dal questo agognato giorno… Ma tutti insieme possiamo farcela, senza aspettare oltre a prendere posizione per il bene!
Non oscuriamo la speranza, i cambiamenti sono possibili e si attuano optando per nuovi stili di vita, dove la coscienza del bene comune diviene chiave di volta per la costruzione di una città nuova, più bella, a misura d’uomo.
La pace è un dono di Dio, ma si costruisce educando alla solidarietà, alla vigilanza, al risveglio delle coscienze. Solo uomini e donne nuove costruiranno città nuove, solo da uomini e donne nuove nasceranno città nuove!
Giovanni Paolo II ad Agrigento nel 1993 ha detto, e noi lo ripetiamo oggi “Mafiosi, nel nome di Cristo, convertitevi!” Convertiamoci tutti. Ci sostengano con il loro esempio i tanti testimoni e martiri a causa della giustizia”.
Il Procuratore di Lamezia, Vitello, interviene con passione “Stasera ci rendiamo conto –dice- che non ci può essere organizzazione criminale che possa frenare il nostro entusiasmo, perché camminiamo insieme verso una prospettiva di qualità della vita migliore.
Stasera ci siamo tutti e non si tratta di passerelle, no, è un’occasione per impegnarci di più, per dare risposta a tutti coloro che chiedono di vivere nella pace e nelle regole, per condividere le attese civili e di legalità.
Mi si dice che mi sto esponendo troppo: non importa! E’ giusto così. Facciamo ciascuno la propria parte. Grazie a voi che venendo vi siete messi in gioco (anche per chi è rimasto a guardare dietro le finestre!). E’ il dono della vita partecipata! Non arrendiamoci, siamo calabresi… un popolo di grande civiltà! Nessuno può farci smettere di sognare…”.
E dopo le conclusioni del Sindaco Speranza, che rileva ancora l’alto significato dell’iniziativa e sprona tutti ad andare avanti, la band mette mano agli strumenti ed è festa per tutti!
Maria Laura Tortorella, AS Comunità MASCI RC4
Incaricata Città MASCI Calabria