Il Magistero al servizio della Comunità MASCI RC 4 – 2016/2019
Guarda il video (download)
Cari tutti, vogliamo condividere con la Comunità una breve verifica dei tre anni di servizio appena trascorsi. Il video ci ha aiutato a fare memoria delle cose che abbiamo fatto assieme in questi anni ma vorremmo anche valutare assieme come le cose fatte ci abbiano consentito di centrare, pienamente o meno, gli obiettivi che, come Magistero e come Comunità ci eravamo dati.
Ci piace iniziare (e non per mettere sempre il Papa in mezzo) dal messaggio che Papa Francesco ha inviato ad una conferenza di tecnici, la conferenza TED, tenutasi a Vancouver nel 2017.
Papa Francesco, in questo messaggio, parla:
di RELAZIONE :
…la vita scorre attraverso le relazioni…e l’esistenza di ciascuno di noi è legata a quella degli altri: la vita non è tempo che passa, ma tempo di incontro…abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri, nessuno di noi è un’isola, un io autonomo e indipendente dagli altri. Spesso non ci pensiamo, ma in realtà tutto è collegato e abbiamo bisogno di risanare i nostri collegamenti: anche quel giudizio duro che porto nel cuore contro mio fratello o mia sorella, quella ferita non curata, quel male non perdonato, quel rancore che mi farà solo male, è un pezzetto di guerra che porto dentro, è un focolaio nel cuore da spegnere, perché non divampi in un incendio e non lasci cenere.
di SOLIDARIETA’:
…La solidarietà non è un meccanismo automatico, non si può programmare o comandare: è una risposta libera che nasce dal cuore di ciascuno…Nella notte dei conflitti che stiamo attraversando, ognuno di noi può essere una candela accesa che ricorda che la luce prevale sulle tenebre, non il contrario…Per noi cristiani il futuro ha un nome, e questo nome è speranza. La speranza è la virtù di un cuore che non si chiude nel buio, non si ferma al passato, non vivacchia nel presente, ma sa vedere il domani. La speranza è un seme di vita umile e nascosto, che però si trasforma col tempo in un grande albero; è come un lievito invisibile, che fa crescere tutta la pasta, che dà sapore a tutta la vita. E può fare tanto, perché basta una sola piccola luce che si alimenta di speranza, e il buio non sarà più completo. Basta un solo uomo perché ci sia speranza, e quell’uomo puoi essere tu. Poi c’è un altro “tu” e un altro “tu”, e allora diventiamo “noi”. E quando c’è il “noi”, comincia la speranza? No, quella è incominciata con il “tu”. Quando c’è il noi, comincia una rivoluzione!
e di TENEREZZA:
…la rivoluzione della tenerezza. Che cos’è la tenerezza? È l’amore che si fa vicino e concreto. È un movimento che parte dal cuore e arriva agli occhi, alle orecchie, alle mani. La tenerezza è usare gli occhi per vedere l’altro, usare le orecchie per sentire l’altro, per ascoltare il grido dei piccoli, dei poveri, di chi teme il futuro; ascoltare anche il grido silenzioso della nostra casa comune, della Terra contaminata e malata. La tenerezza significa usare le mani e il cuore per accarezzare l’altro, per prendersi cura di lui…Sì, la tenerezza è la strada che hanno percorso gli uomini e le donne più coraggiosi e forti. Non è debolezza la tenerezza, è fortezza. È la strada della solidarietà, la strada dell’umiltà.…
E conclude:
… il futuro è soprattutto nelle mani delle persone che riconoscono l’altro come un “tu”, e se stessi come parte di un “noi”. Abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri…
Siamo partiti da qui perché la nostra speranza è che il nostro Magistero sia stato caratterizzato dall’attenzione che, attraverso i modi e i metodi utilizzati, ha voluto dedicare alla RELAZIONE, alla TENEREZZA e alla SOLIDARIETA’, oltre che ai contenuti del programma triennale.
Proviamo, allora, a verificare i tre ambiti e a riflettere sulle criticità e sulle difficoltà incontrate lungo la strada.
Ricorderete che in realtà non dovremmo parlare di ambiti ma di cornici – la cornice antropologica, quella relazionale e quella metodologica e, ad inizio anno avevamo anche provato a collocare le diverse proposte della Comunità nella relativa cornice di riferimento. Per mera comodità tuttavia, ci riferiremo, nella verifica, ancora ai vecchi ambiti ampliando poi, dove è necessario, a quanto relativo alle diverse cornici.
Il pannello ci aiuta, ancora con delle immagini, a concentraci su ogni ambito.
Trasversalmente a tutti gli ambiti vogliamo, per iniziare, collocare la grande impresa della conquista di una sede. La sede è stata inaugurata a marzo 2017 dopo il servizio della comunità per liberare i locali dalle centinaia e centinaia di faldoni della diocesi e poi per la realizzazione di tutti i lavori (impiantistica, pitturazione etc) necessari per la loro sistemazione. La nostra sede oggi è casa anche dei Castorini e di tutti i gruppi scout che chiedono ospitalità in città.
La sede attiene al cuore, al creato, alla città.
CUORE: posto d’onore per questo ambito per vari motivi. In primis perché, dopo tanti anni, la presenza di padre Carmelo come nostro assistente ha consentito di strutturare una proposta di fede individuale e comunitaria completa e non occasionale. Abbiamo goduto, nelle diverse occasioni, di tantissimi approfondimenti biblici, teologici e spirituali e di una guida che, illuminata dallo Spirito Santo, ha fatto strada assieme a noi con allegria, entusiasmo, simpatia e stile semplice. Le occasioni sono state tante, tantissime: le veglie nei momenti forti dell’anno liturgico, i percorsi di approfondimento (la Messa, il libro di Giona); le uscite e i relativi incontri (Mirella Muià, Don Tonino Bello, Monsignor Ferro), l’appuntamento mensile per la celebrazione eucaristica, gli appuntamenti di zona e con altre Associazioni (le lectio condivise, la Luce di Betlemme, la via Crucis con AGI 2000, la veglia di preghiera per le vittime del mare), l’accompagnamento spirituale nei momenti importanti della Comunità e tanto altro.
Riteniamo che, in questo ambito, abbiamo ricevuto, grazie a Padre Carmelo, tante sollecitazioni, tante occasioni che hanno consentito di costruire una proposta di cammino di fede ricca di tappe e di appuntamenti. La verifica individuale ci consentirà tra poco di condividere le difficolta, le sorprese, le gioie e le scoperte di ognuno nel proprio cammino di fede individuale e comunitario.
Intanto rinnoviamo il nostro grazie di cuore a Padre Carmelo.
CREATO: dicevamo tra noi del Magistero, nella mini verifica che ha preceduto questa uscita, che, forse, questo ambito era stato un po’ sacrificato negli anni passati e proprio per questo, nel nostro triennio, ha rubato la scena … Scherzavamo, ovviamente, ma è pur vero che non è un caso che, negli ultimi anni, anche a livello mondiale, i governi, i politici, le Associazioni, Papa Francesco e la società civile stanno dedicando un’attenzione sempre crescente alle problematiche e alle politiche relative alla salvaguardia dell’ambiente.
E noi, come Comunità, in questo triennio, abbiamo lavorato molto per conoscere, sensibilizzare, realizzare, testimoniare rispetto per l’ambiente e adottare comportamenti e stili coerenti.
Siamo partiti con l’approfondimento dell’Enciclica LAUDATO SI che ci ha accompagnati nell’uscita di Mammola (San Nicodemo) ed ha costituito una guida inesauribile per spunti e riflessioni per tutto il triennio, per arrivare alla cena GREEN di autofinanziamento per la quale abbiamo effettuato scelte di rispetto ambientale e abbiamo sensibilizzato oltre che offrire spunti di riflessione in modo allegro e scanzonato su: riciclo, sostenibilità, economia circolare. Numerose altre sono state le attività di Comunità in questo ambito: le uscite, oltre che a Mammola siamo stati a Messina (HORCYNUS ORCA), a Gallicianò (frana Colella), a Fossato (le grotte di Prastarà), abbiamo fatto il Cammino cittadino di San Paolo; e poi gli eventi (inaugurazione del percorso botanico a Mannoli, creazione del bosco delle comunità …) e le iniziative volte a sensibilizzare i giovani con i quali siamo entrati in contatto anche in occasione dei campi alla Base scout.
Riteniamo, anche per questo ambito, che sono stati tanti gli stimoli ricevuti e tante le riflessioni che abbiamo maturato in questi tre anni. L’ augurio è che tali riflessioni si traducano per noi e per tutti coloro che hanno camminato con noi, in modifica di comportamenti, aumentata sensibilità alle problematiche ambientali e adozione di scelte consapevoli e coerenti.
CITTA’: tra noi del Magistero ci siamo detti che, probabilmente, l’ambito CITTA’ è stato l’ambito di maggiore sofferenza nel cammino di questi tre anni. E’quanto emerso direttamente o indirettamente, ad ogni verifica di Comunità di fine anno; e, conseguentemente, in ogni attività di programmazione si è sempre cercato di rilanciare l’impegno con nuove proposte e nuovo entusiasmo. Ci eravamo ritrovati attorno alla volontà comune di seguire la base o quantomeno avevamo dichiarato di volerlo fare come principale servizio della Comunità, ma abbiamo fatto fatica a portare avanti l’impegno della base e ancora più fatica, malgrado le proposte formulare dalla relativa pattuglia, a concretizzare l’altro servizio che, con stile e modalità scout, avevamo scelto per ritrovarci in maniera sistematica ad offrire un servizio al territorio (ricorderete l’idea dell’ emporio dei piccoli elettrodomestici, in sede).
Abbiamo avuto tante occasioni di approfondire tematiche (bilancio solidale, decreto sicurezza), di conoscere realtà e Associazioni che operano sul territorio (AFI, CALABRIA for HARAMBE, progetto SMILE), di visitare luoghi significativi per la nostra città ( visita al palazzo della cultura e incontro con il gruppo di Tutela del Patrimonio Artistico dei Carabinieri) di confrontarci con storie di resistenza e di integrazione: La Cooperativa “Felici da Matti” e il progetto di riciclo, la storia di resistenza sul territorio delle imprenditrici Familari e Sgrò, il progetto di integrazione diffusa realizzato a Fossato, il progetto di accoglienza dei minori di don Nino Russo a Cannavò, il progetto di inclusione di ex carcerati realizzato a Messina (fondazione Horcynus Orca), il progetto di recupero di tossicodipendenti della C.A.S.A. fondata da don Tonino Bello a RUVO di Puglia. E poi ancora la nostra partecipazione a Libera e ad alcune iniziative di Libera e della Caritas Diocesana, l’attivazione per riportare in C.N. l’adesione del MASCI nazionale a LIBERA, e poi ricordiamo il servizio di gestione dello stand di Libera per la distribuzione dei prodotti di RLR nella Giornata dell’ Azione Cattolica, il sostegno, come comunità, alle vittime di intimidazioni mafiose (…da ultimo Anna Pontari), i momenti organizzati per stare più vicino agli ultimi (i pranzi di Natale, la giornata dei poveri), il costante impegno di sostegno dei seminaristi attraverso la borsa di studio dedicata al ricordo di Luisa.
E, da ultimo e non certo perché sia ultimo, il grande servizio di gestione della nostra base scout che, in questo triennio, ha visto anche l’ampliamento delle strutture in comodato alla casa delle suore, il cosiddetto chalet. Il nostro progetto è che questa struttura possa diventare un centro di spiritualità ospitando ritiri o campi di spiritualità. Ricorderete il lancio fatto per la prima settimana di settembre, su indicazione di Padre Carmelo, di una tre giorni di Scuola di Preghiera che purtroppo non ha avuto sufficienti adesioni.
Bisogna però, a nostro avviso, ripartire, dopo la programmazione per il prossimo anno accompagnata da un’attenta e responsabile riflessione, con più slancio ed entusiasmo continuando ad assegnare la priorità massima al progetto della Base di Mannoli ma sforzandosi di trovare un ambito di servizio nella città che ci consenta di vivere, anche in questa direzione, il nostro essere adulti scout.
E infine, due parole per capire se l’attenzione che abbiamo dedicato alle RELAZIONI, alla TENEREZZA e alla SOLIDARIETÀ abbia, nella realtà e non solo nelle intenzioni, connotato il nostro servizio. Tutti e quattro riteniamo che molto, come Comunità, si è guadagnato nelle RELAZIONI in questi ultimi anni. Nel dare questa risposta abbiamo sicuramente pensato alle relazioni della nostra Comunità verso l’esterno. A inizio mandato, nella fase di programmazione, la Comunità aveva considerato una priorità migliorare i rapporti con tutto il MASCI, con il mondo scout e non. Ci eravamo prefissi di vivere maggiormente il movimento, di confrontarci e di fare rete con le altre Comunità della zona e non solo (ricordiamo le energie che abbiamo dedicato a questa azione, le feste delle Comunità a Mannoli; gli incontri con le Comunità locali ad ogni nostra uscita o campo), con la regione, con il nazionale (la partecipazione a Spoleto, a tanti eventi formativi di questi anni ), in uno spirito di crescita e di cammino assieme che ha rispettato le divergenze ma ha permesso di parlarci.
Sicuramente possiamo dire di essere un po’ più vicini alle Comunità e a tutti i livelli del MASCI più di quanto lo fossimo in passato e, per questo, un grazie speciale va anche a Padre Carmelo che con la sua disponibilità nelle sue funzioni di assistente, ha facilitato questa vicinanza.
Altrettanto, però, non è probabilmente avvenuto all’ interno della nostra Comunità, soprattutto a seguito della fase critica che si è avuta dopo la riunione che tutti ricordiamo. È evidente che questa criticità è pesata sull’intera Comunità e finanche sullo stesso Magistero, provocando in tanti amarezza e sofferenza.
Non è certo questo il momento di ritornarci su; ognuno e soprattutto come Comunità, abbiamo avuto le occasioni per esprimerci e per confrontarci su quanto è accaduto, riflettendoci assieme tante volte, in tante riunioni; oggi ripartiamo anche da questa esperienza fiduciosi del fatto che lo Spirito Santo alleggerisca i cuori di ognuno più di quanto non siano riuscite a fare le parole e considerando che in ogni esperienza , anche quella che riteniamo più devastante, si possa sempre trovare la positività da cui ripartire.
Faremmo però un torto a noi stessi se dimenticassimo tutte le volte in cui la nostra Comunità, nelle piccole o grandi imprese, nelle occasioni speciali così come in quelle normali ha testimoniato forza, entusiasmo, tenacia, voglia di stare assieme, concordia … capacità di fare ed essere Comunità con le fatiche e le difficoltà proprie di ogni momento.
E poi … la TENEREZZA e la SOLIDARIETÀ. Ingredienti di uno stile che abbiamo cercato di adottare, convinti, come lo è Papa Francesco, che nell’essere teneri e solidali verso il “tu” stia la forza di una Comunità.
Ci auguriamo che in futuro tutta la comunità si coinvolga nelle attività programmate anche nella realizzazione e nell’esecuzione, il nostro desiderio è quello di vedere la comunità coinvolta anche nel fare piccole cose (tutto tutti insieme). Quando il “tu” diventa “noi” la fatica del servizio diventa più leggero ed anche piacevole.
Il nostro grazie incondizionato a tutti, ma proprio tutti i componenti della nostra comunità, che nel bene così come nelle difficoltà hanno contribuito a farci crescere come persone
IL MAGISTERO
Bruna, Katia, Saverio, Tonino, P. Carmelo
Guarda il video (download)