Il MASCI RC 4 ribadisce il suo NO al carbone
IL MASCI RC 4 PROMUOVE LO SVILUPPO SOSTENIBILE E DICE NO ALLA CENTRALE A CARBONE A SALINE JONICHE
Il Ministero dell’Ambiente Corrado Clini si è recentemente espresso favorevolmente sulla compatibilità ambientale del progetto della multinazionale svizzera SEI S.p.A., relativo alla costruzione di una centrale termoelettrica a carbone presso l’area della ex Liquichimica di Saline Joniche.
La Comunità MASCI – Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani – Reggio Calabria 4 “Mons. Giovanni Ferro”, che già nel 2008 aveva espresso, attraverso un proprio parere motivato al Ministero il proprio diniego, conferma la sua contrarietà alla realizzazione della centrale a carbone, per via delle ripercussioni negative che essa avrebbe sull’ambiente, sulla salute dei cittadini e sullo sviluppo economico dell’intera area.
Vogliamo unirci ai comitati locali, alle associazioni ambientaliste e alle amministrazioni locali che, con forza e determinazione, si sono già schierate per il NO al CARBONE.
Consapevoli che l’autodeterminazione delle popolazioni locali, attraverso le proprie istituzioni, sia un principio imprescindibile, spesso ignorato, vogliamo anche noi dire NO AL CARBONE a Saline Joniche. Non vogliamo che accada come è accaduto negli anni Settanta, quando a Saline fu imposto, da parte del governo nazionale, un progetto di sviluppo orientato all’insediamento di aziende chimiche, a devastante impatto ambientale e fortemente contrario a quelle che erano e sono le vocazioni del territorio. Il fallimento di allora è ancora davanti agli occhi di tutti.
La società civile e le amministrazioni locali non possono permettere che si compia lo stesso errore. La zona di Saline Joniche è altamente vocata al turismo e all’agricoltura. Il mare è limpido e cristallino, la spiaggia di sabbia finissima gode di condizioni climatiche ottimali per quasi tutto l’anno. Inoltre, nell’area interessata è presente il pantano di Saline Joniche, zona SIC e ZPS, riserva di biodiversità da tutelare, oltre altre aree Sic nelle zone limitrofe.
Sorge spontaneo l’interrogativo sul perché si sia scelto di utilizzare ingenti risorse per costruire in questa’area un ECOMOSTRO, anziché procedere allo sviluppo sostenibile del territorio, in direzione opposta rispetto agli altri finanziamenti, erogati dall’Unione Europea anche attraverso la Regione Calabria, che tendono a valorizzare l’intera area per lo sviluppo rurale e l’eco-sostenibilità del territorio.
La Calabria è autosufficiente per quanto riguarda il fabbisogno energetico. Il piano energetico regionale non prevede l’utilizzo del carbone. Perché si dovrebbe permettere un tale insediamento produttivo e mettere a repentaglio la salute della popolazione – e quella dell’ambiente – per soddisfare il fabbisogno energetico di altre nazioni?
Il carbone, principale fonte di emissione di gas serra del mondo, avvelenerà tutta la fascia del basso Jonio Reggino, con conseguente perdita della biodiversità e, come si evince dall’ampia letteratura scientifica analizzata nel rapporto su “Centrali a carbone e tumori”, avrà a lungo termine gravi ripercussioni sulla salute della popolazione.
Il problema delle centrali a carbone non è solo un problema locale, ma interessa tutto il pianeta. James Hansen, uno dei più importanti climatologi del mondo, definito il “padre del riscaldamento globale”, basandosi sui suoi ultimi modelli e sulle osservazioni fatte da altri scienziati, è arrivato alla conclusione che il rischio del riscaldamento globale è molto più grave del previsto. L’anidride carbonica avrebbe già raggiunto nell’atmosfera livelli pericolosi e, se non si interverrà immediatamente, per esempio chiudendo tutte le centrali a carbone del mondo entro i prossimi vent’anni, il pianeta potrebbe subire delle modificazioni irreversibili: i ghiacci perenni si scioglieranno e, di conseguenza, il livello del mare salirà. Avremo così un pianeta diverso, con interferenze antropogeniche dannose.
Quasi tutti gli scienziati ritengono che il carbone rappresenta la minaccia ambientale più grave e hanno invitato, con una lettera aperta, i governanti del pianeta a non costruire nuove centrali a carbone, raccomandando di avviare urgentemente un programma per la graduale dismissione delle vecchie centrali. Hansen ritiene che se ciò avvenisse, nel giro di qualche decennio si potrebbero abbassare le concentrazioni di CO2 in modo efficace ; è tecnicamente possibile farlo, siamo ancora in tempo, ma “bisogna agire subito”.
Invitiamo, pertanto, i livelli superiori del nostro Movimento (Regione Calabria, Nazionale) a condividere questa lotta non violenta, per la liberazione del territorio dai nuovi colonizzatori.
Invitiamo tutti gli associati, i cittadini, le associazioni, le organizzazioni profit e non, a sostenere chi ha scelto di vegliare su questa ennesima mercificazione dell’ambiente e delle persone.