Intervista doppia ai candidati a Presidente Nazionale
Bruno Magatti Sonia Mondin
Cara Sonia, caro Bruno, ecco una serie di domande, alcune serie, alcune un po’ meno, alcune semplici e alcune complesse, a cui la nostra Comunità MASCI Reggio Calabria 4 ti chiede di rispondere (brevemente su ogni domanda) per conoscerti meglio e conoscere meglio il tuo pensiero sul nostro movimento di adulti scout. Un grazie sentito per averci dedicato questo tempo e per aver accolto la nostra richiesta!
Ecco le domande
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Ci risponde Bruno |
Ci risponde Sonia
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Cominciamo da ciò che ognuno vorrebbe nascondere: l’età! |
Oggi, 4 ottobre, è il mio compleanno. Sono nato a Como nel 1951 |
Nulla da nascondere: I MIEI 50 ANNI SI VEDONO TUTTI!
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Dicci anche da dove vieni, e dove risiedi attualmente |
Risiedo a Como. |
Statica di anagrafe, cittadina del mondo di “Mentis”.
Nata, Cresciuta e Residente a Cavaso del Tomba ultimo paese della provincia di Treviso, confinante con POSSAGNO ed ASOLO, ai piedi del massiccio del Grappa. |
La tua esperienza lavorativa attuale, le principali esperienze lavorative pregresse |
Attualmente svolgo a tempo pieno l’incarico di assessore nella città di Como con deleghe • all’ecologia e all’ambiente • alle politiche sociali di sostegno alla famiglia • alla solidarietà e inclusione sociale • ai piani di zona • a sanità ed igiene.
Il mio Curriculum vitae è reperibile al seguente link: |
Lavoro in un’azienda da 34 anni, che mi ha dato grandi opportunità in tutti i sensi. Entrata come semplice impiegata quando questa realtà era artigianale con 7 dipendenti, ora è un’industria che occupa 110 persone, ed ho un ruolo dirigenziale, (aeree: Finanzia, Amministrazione, Affari Societari, Personale) |
Raccontaci anche delle tue esperienze di volontariato (verso gli ultimi, di cooperazione allo sviluppo, etc.) |
Sono stato fondatore e poi presidente di una cooperativa sociale (1980-1993); sono stato membro del consorzio delle cooperative sociali e, per breve tempo, del consiglio provinciale delle ACLI. Il mio massimo volontariato, tuttavia, è stato nello scautismo e nell’impegno politico attivo. Sono stato promotore di Referendum cittadini nella mia città: sul fronte degli ultimi di un referendum sul tema “un tetto per tutti”, rivolto a dare una risposta ai senza dimora. La mia comunità Masci è referente per il progetto Harambee, che ha come protagonisti il Masci lombardo e la fondazione Brownsea. Nel mio ruolo di assessore ho promosso incontri con i consolati del Marocco e del Burkina Faso per promuovere e sostenere sia i migranti presenti nella mia città, sia il ritorno di competenze nel paese d’origine.
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Come famiglia, da sempre, facciamo parte dell’associazione MACONDO, associazione che promuove scambi di solidarietà e culturali tra i popoli. La nostra casa è aperta all’accoglienza e alle tante iniziative che l’associazione promuove. (vedi sito www.macondo.it) Condividendo poi nel nostro territorio, l’azione di Don Giuliano Vallotto (incaricato dalla Diocesi di Treviso al dialogo con l’ISLAM e attuale AE del ns. gruppo MASCI), abbiamo sostenuto l’apertura nel 1988, della prima casa di accoglienza per immigrati nel Veneto. Impegnata nei servizi sociali del mio Comune, che ha poco più di 3000 anime, più che l’assessore faccio la coordinatrice di volontari, cercando di mettere in rete VOLONTA’, TEMPO e CUORE per rispondere ai tanti bisogni di una realtà non sempre facile. Il tutto è all’interno di un progetto sociale (che vi allego), portato avanti nel tavolo delle politiche sociali, che ha come obiettivo quello di promuovere una Cittadinanza attiva, fatta di storie comuni, fatta d’identità “di popolo e personali”, capaci di esprimersi attraverso gesti concreti e segni di appartenenza. |
Uno degli argomenti che si ripetono periodicamente all’esterno del nostro movimento, è la “questione” degli immigrati, dei rifugiati, fra la giusta accoglienza e le esigenze di sicurezza. Dicci il tuo pensiero in proposito |
Nel mio incarico di assessore alla solidarietà e inclusione sociale gestisco la vicenda di più di 50 richiedenti asilo, di oltre 100 minori stranieri non accompagnati. Ho inoltre avviato (per la prima volta nella mia città) una consulta degli stranieri. Quest’ultima non ha lo scopo di introdurre un “luogo” diverso ove fare politica (io credo che partiti e movimenti politici debbano contaminarsi e arricchirsi della loro presenza) quanto un luogo attraverso il quale chi amministra possa raccogliere il contributo che può offrire alla “visione di città” chiunque viva una “particolare condizione” (per questo ho avviato anche una consulta degli anziani, dei disabili e di chi si occupa di minori). Per quanto concerne i minori stranieri non accompagnati, la nostra città è divenuta un luogo di buone pratiche esemplari (anche ANCI ci vede così), certificato da fatto che a fronte di un dato nazionale che vede un 40% di questi ragazzi rendersi irreperibili nel giro di poche settimane, da noi la presenza è in costante crescita (e ci dà grossi problemi di risorse!) e nessuno si allontana. Organizziamo percorsi di formazione, di inserimento lavorativo, di scolarizzazione. |
Come mentalità, e come servizio alla politica, non distinguo mai persona immigrata da persona autoctona (anzi preferisco usare il termine: persona proveniente da altri paesi), e quindi per me son tutti cittadini residenti di pari dignità, uomini e donne da ascoltare e soprattutto da amare. Mi aggancio alla domanda precedente, per dire che rispetto alle presenze d’immigrati (18% a Cavaso), molteplici son le iniziative che si portano avanti: “Dalla festa dei popoli, alla festa delle famiglie, al corso di Italiano per donne straniere, e, dall’anno scorso una singolare iniziativa del corso di ARABO, per i bambini delle scuole elementari e medie (hanno partecipato pure bambini italiani), prima esperienza di tutta la regione veneto, (anche di questo allego brochure per condivisione). Il modello UMANO da seguire è sicuramente il vivere insieme e non il ghettizzare.. Le opposizioni (LA LEGA) si sono arrese, accettando e a volte pure condividendo, avendo un buon rapporto di dialogo. Il tema della sicurezza, è stato nei nostri paesi più un cavallo di battaglia politico, che un’effettiva criticità e emergenza del territorio, e cmq non necessariamente legato all’immigrazione! |
Con quale punto della legge scout ti identifichi maggiormente e perché |
Col primo.
Più volte nella mia vita mi è stato chiesto di assumere incarichi pubblici, e questo punto per me è cruciale. Ma anche a livello personale, io amo dire le cose una volta sola: e quella, per me, resta un impegno. |
Lo scout è leale!
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Raccontaci la migliore barzelletta che conosci |
Gesù Cristo accoglie i nuovi arrivi in Paradiso. Gli si presenta un vecchietto, curvo. “Parlami di te. Chi sei?, gli chiede. Il Vecchio comincia a raccontare: “Il mio nome è Giuseppe, la mia vita è stata faticosa, ho fatto il carpentiere, il falegname…. Per molti anni ho sperato di potermi sposare, avere un figlio …. … poi, in tarda età, un figlio è arrivato …. …un figlio buono, devo dire, …. ….anche se mi ha dato molti pensieri, molte tribolazioni …. … Poi…. scusa … ne ho parlato come fosse davvero mio figlio …. Ma in verità non era “proprio” mio figlio…” A questo punto Gesù lo abbraccia commosso e sussurra: “Babbo!”, e il vecchio altrettanto commosso, alza lo sguardo ed esclama “Pinocchio !!” |
Due bambini all’asilo: Chiara e Marco. Marco dice a Chiara: Chiara da grande ti voglio sposare! Chiara risponde: Marco ma tu sei matto! Non si può, non è possibile! A casa mia si sposano tutti tra di loro. Il PAPA’ ha sposato la MAMMA, il NONNO ha sposato la NONNA, lo ZIO ha sposato la ZIA
Troppo bella!
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Hai avuto esperienze di scoutismo giovanile? Ci racconti una esperienza che ti è rimasta maggiormente impressa? |
Io e miei fratelli, una femmina e tre maschi, siamo stati tutti formati nello scautismo, per una volontà precisa dei nostri genitori e, in particolare di mia madre, che ne aveva ben compreso il valore e il senso. La mia promessa da lupetto è del 1961. Ho lasciato l’AGESCI nel 1992 da Capogruppo e l’anno successivo ho fondato la comunità MASCI di Como. |
Provengo dall’AGESCI dove ho svolto più servizi. Da AKELA a Capo Reparto a Capo Clan ecc. poi Resp. Di Zona peraltro assieme a Maurizio Niero attuale SR del Veneto. Da ultimo poi quello di Formatore per Campi di Branca E/G.
Esperienza Impressa:
Campo di Primo tempo di Branca E/G, Hike di Squadriglia, partenza il 02 di Novembre con rientro alla base scout di Cornuda il 03 di Novembre massimo alle ore 10:00. Alla prima squadriglia arrivata venivano assegnati ben 5 punti per la gara finale del campo. Buio pesto alle ore 19:00 del giorno 03 di Novembre la protezione civile ci recuperava in fondo valle, avevamo semplicemente accorciato la strada e ci eravamo persi in mezzo ai boschi! Però abbiamo vinto lo stesso la GARA del campo, anche se quella prova è costata 0 punti a noi e 5 anni d’invecchiamento al capo campo!
(Di una route -masci o agesci – raccontaci il segno che maggiormente ti ha colpito):
Il passarsi l’acqua da bere quando questa era finita e lunga era ancora la salita, ebbene, l’ultimo goccio invece di essere consumato è stato donato! |
L’Agesci, come intendi caratterizzare i rapporti con il più importante movimento giovanile dello scoutismo nazionale? |
Nel mio ruolo di Consigliere Nazionale ho avuto più occasioni di incontro e confronto. Sappiamo che i capi Agesci hanno una mission molto precisa. Aggiungo, se mi è permesso e avendo anch’io vissuto tale esperienza, che in molti Capi è molto labile il confine tra quello che si chiama servizio e la grande gratificazione che tale servizio restituisce (in termini di stima, riconoscimento, auto-stima). Ciò rende loro difficile immaginare una situazione nella quale quel “ruolo” faticoso ma gratificante deve essere lasciato (ne sono testimonianza i troppi “nonni” che ancorano frequentano troppe CoCa, tutti sinceramente convinti di essere indispensabili). È quindi necessario che lo scautismo del MASCI accrediti, di più e meglio, la propria ragion d’essere. Il nostro SN all’ultimo Jamboree ha gestito una pizzeria: ho dichiarato (più volte) in CN che se avessi incrociato “questo modello” di movimento non mi sarei mai messo nell’idea di fondare una comunità Masci. Credo di non sbagliare affermando che questo modello del “fare” non interessa proprio alle persone migliori che hanno lavorato per anni per formare ragazze/i e giovani a ideali alti. Considero davvero perdente la proposta incarnata in questi anni dal SN (e da chi oggi ne segue le tracce), perché, prima di tutto è a me che NON INTERESSA far parte di un movimento “gregario” negli atteggiamenti e nei contenuti, perennemente con i “pantaloni corti”, pronto a scimmiottare ciò che si propone ai lupetti e agli esploratori. Ho avuto la fortuna di vivere tutte le proposte dello scautismo (sono stato lupetto, esploratore, rover, capo e adulto scout): ciò mi permette di vivere lo scautismo nel presente, senza “nostalgie”. Questo fatto, io credo, si comunica nelle parole, nei gesti, e nella relazione: ed è chiaramente percepito dall’altro da te. Credo, poi, che solo da una forte elaborazione culturale, se volete di pensiero, possano scaturire scelte, stili e relazioni significative. L’AGESCI, ma così il CNGEI e l’FSE, a tutti i livelli, sono in grado di riconoscere tutto ciò. Come ho detto, in famiglia mia ci sono molti capi scout giovani (e ai miei figli aggiungo i miei numerosissimi nipoti, sia comaschi sia bolognesi): a loro lascio volentieri e fiducioso la responsabilità di “fare” lo scautismo giovanile di oggi, come anni fa ciò fu affidato anche a me. A noi il compito di continuare l’opera intrapresa di costruire uno scautismo adulto degno di stima e di rispetto, capace di declinare l’educazione degli adulti in modo significativo e autorevole. Su queste basi, anche dalle mie personali esperienze, la strada sarà lunga ma aperta al futuro, per capirsi, collaborare, condividere.
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Con lo scoutismo giovanile credo doveroso:
instaurare rapporti di fiducia e di stima reciproca attraverso il vicendevole riconoscimento, a tutti i livelli, della comune missione educativa;
coltivare il dialogo promuovendo iniziative e percorsi comuni che consentano di approfondire le differenze metodologiche applicate alle diverse stagioni della vita e consolidare l’identità specifica di ciascuno;
Partecipare ad eventi ed attività delle associazioni giovanili non solo per servizio ma anche per un confronto su aspetti di interesse reciproco. |
Figli scout? |
Lo scautismo ha occupato la mia vita e quella della mia famiglia: sono capi scout i mie due figli Davide e Pietro e le loro mogli Marcella e Valentina, sono capi scout le mie figlie, Chiara, Marta e Cecilia, e lo sono Maurizio e Alberto, miei generi |
David di 17 anni in Noviziato/Clan. Ivan di 29 già da diversi anni ha preso la partenza per diventare musicista. |
Esprimi il tuo pensiero sul particolare momento politico nazionale |
Avevo sperato in un cambiamento. Registro il fatto che ciò non è stato possibile. Non condivido né stile né linguaggio del M5S, né tanto meno, un agire politico eterodiretto da chi volutamente semplifica la complessità del tempo presente. Apprezzo, da sempre, chi prova a declinare idealità alte e concretezza di obiettivi. Sono stato qualche quasi sempre indicato come persona con posizioni nette, ma mi so ( e sono considerato anche dagli “avversari” politici) persona sempre disponibile al confronto, corretta, leale e coerente. La politica è luogo difficile; frequentarla significa dichiararsi disposti ad affrontare la complessità. La democrazia non si riduce ad alcuna “dittatura”, né di una maggioranza né di un’ideologia. In questo momento, segnato da grandi sofferenze di molti cittadini, mi aspetto grande franchezza e disponibilità a considerare le argomentazioni di tutti. Ma proprio di tutti! |
Oggi qualcuno ha detto: “Non ci può essere la rifondazione di questo Paese se prima non si affronta il problema dell’etica, in tutti i campi del vivere comune” e condivido pienamente questa affermazione. Il mio sentimento rispetto al quadro della Politica nazionale ha questi tre connotati: SGOMMENTO – INCREDULITA’ – NAUSEA |
Nel tuo quotidiano, verso cosa rivolgi il consumo critico? |
Oggi verso il chilometro zero |
Avevamo fatto un’esperienza in Comunità di promuovere i prodotti “della terra” a KM ZERO coinvolgendo una serie di famiglie sempre della comunità MASCI, per creare una mentalità da portare al territorio. Dico avevamo, perché con il tempo la cosa è andata scemando. Purtroppo il tempo e l’attuale impostazione sociale, a volte non ci aiuta nel cambiare “gli stili di vita”. C’è tantissimo da lavorare in questa direzione! Come assessore al commercio ho invece fatto in modo che nelle postazioni degli ambulanti dello spazio mercatale, ci siano tra i cosiddetti ambulanti “precari” delle presenze di realtà che vendono i prodotti del ns. territorio prodotti a livello familiare, ad esempio: prodotti della terra, pastorizia, artigianato locale ecc. questo funziona un po’ di più. Per il resto mi vergogno MOLTO di me, amo il confort, non rinuncio facilmente all’agio, mi piace ciò che sarebbe invece da boicottare! Come si fa senza la NUTELLA J Mah… A volte mi sembra veramente di predicare bene e razzolare male!
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Mare o montagna? |
Montagna |
Mare anche se alle spalle meravigliose montagne |
E’ successo un grave attentato mafioso ad un adulto scout, ci scriveresti le prime righe del tuo comunicato? |
Perdonatemi: su questi temi io reagisco di cuore e testa: oggi potrei parlare dei morti di Lampedusa. |
Senza dubbio alla famiglia: moglie/marito, figli, mamma, padre. |
All’assemblea di Principina, il Masci ha aderito a Libera. Cosa pensi si debba fare per passare da un’adesione formale ad una sostanziale? |
Prima di tutto sappiamo che lo scautismo ha fornito e continuerà a fornire donne e uomini formati e attrezzati a Libera (questo succede a Como, ma immagino ovunque). Il legame quindi, prima ancora che istituzionale o formale, è fatto di conoscenze e relazioni personali, di una comune radice culturale, che lo scautismo concorre a coltivare e curare. È bene che il Masci tenga aperto anche il canale “istituzionale” (come con altre realtà e movimenti) lasciandosi interpellare e provocare: le comunità, le Regioni e tutto il Movimento sono pronti a lasciarsi coinvolgere in imprese o eventi. |
Passare dai campi di singole associazioni a campi interassociazionistici: tipo un campo con Libera, Masci, Agesci, etc , ossia cercare di avviare progetti in rete anche in ambito formativo. Ma queste saranno scelte da prendere in modo collegiale e nei luoghi preposti alla ns. politica associativa. |
Vino o birra? |
Vino e birra |
Acqua! |
Hai mai partecipato ad una fiaccolata sulla legalità? |
Nel mio repertorio di partecipazione e organizzazione di numerose manifestazioni, questa manca. |
NO. Francamento non ho nemmeno mai sentito che sia stato organizzato un evento con questa finalità.
Il sentire sociale dei nostri territori è più legato a temi della PACE, dell’AMBIENTE .. ecc. ecc.
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Dalla NO TAV al NO AL CARBONE, il nord e il sud si interroga su ciò che è giusto fare, comunità a livello territoriale si sono espresse. Tu cosa ne pensi? |
La mia esperienza politica dice che esistono processi che devono essere contrastati in radice, prima che si raggiungano punti di non ritorno. Anche la mia città, Como, è stata vittima di scelte che anche in prima persona ho combattuto in modo radicale e che ne stanno ancora segnando presente e futuro. Quando queste battaglie sono perse (come quella della TAV in Val di Susa) si comprende perché è fondamentale l’educazione alla politica e poi l’impegno personale.. Constatiamo che spesso le scelte discendono prioritariamente da valutazioni di tipo sostanzialmente economico e trascurando non soltanto una serie rilevante di “variabili”, ma anche ogni possibile concreta alternativa (modelli di sviluppo). D’altra parte il tema della democrazia e della partecipazione dei cittadini non può risolversi nell’ambigua dicotomia Maggioranza/minoranza. Ancora una volta mi appello alla mia esperienza: chi si assume la responsabilità della rappresentanza si assume il dovere di impegnarsi a conoscere, capire e considerare le posizioni di tutti: chi è chiamato a una decisione deve poterlo fare nella sicura coscienza di aver dato il massimo della considerazione agli elementi “critici” che qualcuno pone. Mi piace ricordare che Dossetti, nel suo discorso al Consiglio Comunale di Marzabotto che aveva acconsentito alla sua richiesta di essere sepolto nel cimitero di Casaglia (a Monte Sole), rimasto inutilizzato dopo la strage nazista, ringrazia i consiglieri che si erano opposti alla sua richiesta, per avergli permesso di comprendere sensibilità e pensieri altrimenti inaccessibili. |
E’ importante ed essenziale ascoltare sempre le comunità locali, e tenere conto dell’autonomia che le stesse hanno e devono avere. Rispetto a tempi come questi il primo ns. interlocutorio e attenzione è con le persone che vivono il territorio. E poi dobbiamo imparare ad usare sempre di più il buon senso del padre di famiglia, sapendo che ogni realtà ha delle complessità che a volte sfuggono e che il tutto rientra sempre in una grande scala di GRIGI (l’elogio del compromesso) perché tante volte è difficile dividere nettamente tra BIANCO e NERO, anche perché la verità non è mai una sola. Ma infine affermo pure: sviluppo SI ma non a tutti i costi e soprattutto NO ALLE SPECULAZIONI |
La tua canzone scout preferita |
“Guarda più in là” (canzone scritta per il primo cantaMasci) |
INSIEME |
L’obbedienza non è più una virtù. “In questa lettera dovevo bene insegnare,” scrive don Lorenzo Milani, ”come il cittadino reagisce all’ingiustizia. Come ha libertà di parola e di stampa. Come il cristiano reagisce anche al sacerdote e persino al vescovo che erra. Come ognuno deve sentirsi responsabile di tutto.”. Come attualizzeresti questo pensiero nel Masci che vorresti? |
L’attualizzazione del pensiero critico al quale don Milani ci aveva sollecitato negli anni della mia formazione, oggi si deve orientare, in modo molto consapevole, ad attrezzarci nei riguardi di tutte le forme di “conformismo”, di ogni pretesa di fedeltà al capo: molti in questi anni (dapprima Berlusconi, poi Grillo o Casleggio) hanno testimoniato come sia “facile” far diventare “l’obbedienza una virtù”. La libertà, la democrazia, la partecipazione, il rispetto dell’opinione dell’altro non si teorizzano: si testimonino. Anche il Masci è esposto a inconfessabili personalismi, ambizioni, narcisismi; premessa alla costruzione di “piccole corti”: origine di mediocri maldicenze, coltura del “sentito dire”. Imparare attraverso il “fare esperienza” leale e rigorosa la democrazia, l’ascolto, la valorizzazione dei carismi, senza paura della verità, senza paura di “perdere” (anche questo è fare!) |
Saper obbedire non significa avere i paraocchi e non avere capacità di discernimento. Obbedire significa rispetto delle regole, delle persone, delle gerarchie, come dice Papa Francesco siamo tutti peccatori, io sono tra quelle che non scaglio la prima pietra. |
La tua canzone non scout preferita |
Vi dico i “cantanti” preferiti: Enzo Jannacci, Paolo Conte, Bob Dylan, Francesco Guccini, Francesco De Gregori. |
L’Amore fa (I. Fossati) e La cura (F. Battiato) |
Quali strumenti concreti suggeriresti di adottare per vivere al meglio la spiritualità della strada in una dimensione di adulti scout? |
Oggi sono convinto che la nostra “tenda” non possa che essere la “Parola”. Come comunità Masci abbiamo, in questo , fatto molta strada, trovando sulla via, grandi maestri ai quali siamo grati. Questo è “lo strumento”, il più incisivo: da imparare ad usare con sapienza, affidandoci a guide sicure. |
Mini route per AS ( anche 2 – 3 giorni) alla scoperta dei nostri bellissimi territori. Abbiamo REGIONI STUPENDE! Ma anche questo fa parte di tutto quel pacchetto di decisioni che devono essere rinviate alla democrazia del nostro movimento. |
Il Masci, i suoi punti di forza. Dicci secondo te quali sono e come valorizzarli nel tuo futuro mandato. |
I punti di forza sono le comunità e i segretari regionali. La loro valorizzazione è stata più volte ribadita e ricercata nelle linee programmatiche, alimentando autonomia e relazioni (sia all’interno del MASCI che verso l’esterno). Per quanto riguarda gli strumenti, vorrei fossero valorizzati e potenziati quelli di comunicazione: ritengo che un forte re-investimento debba essere fatto nella nostra rivista nazionale. Al riguardo, anche se considero preziosa l’esperienza dei quaderni, dovremo capire meglio come proseguire, in modo tale che la riflessione sui contenuti non sia appannaggio dei pochi che li hanno davvero affrontati. |
Il Nostro Patto comunitario recita: “Siamo uomini e donne provenienti da strade ed esperienze diverse”
Valorizziamo questo valore intuito da Mario Mazza, Come? Partendo dalle Comunità per arrivare al Nazionale e non viceversa.
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Il Masci, i suoi punti di debolezza. Dicci secondo te quali sono e come migliorarli in positivo nel tuo futuro mandato. |
L’accontentarsi del piccolo cabotaggio, la preoccupazione di “far politica”, l’equilibrismo e il perbenismo a tutti costi. Certo, non siamo tutti intellettuali, né tutti abbiamo letto e studiato abbastanza per esprimerci su ogni problema. Ma “insieme si può”: esplorare, approfondire, ricercare, partecipare, collaborare. Il miglioramento si ottiene, prima di tutto, mettendo le persone giuste al posto giusto. |
Rivedere il perché del censimento, non SOLO numeri ma AS testimoni e responsabili di una scelta con adesione consapevole ad una proposta. La nostra debolezza è proprio l’appartenenza facile, senza l’impegno, che delega facilmente a volte senza neppure avere la consapevolezza della delega.
Gaber direbbe : “LIBERTA’ E’ PARTECIPAZIONE”
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Il tuo piatto preferito |
Tutti quelli preparati da mani capaci |
Pastasciutta …. che non posso mangiare! |
Cosa pensi debba essere il servizio per l’adulto scout |
Il servizio non dovrebbe essere “altro”, ma il segno del quotidiano e di ogni scelta. Non serve il MASCI per “FARE SERVIZIO”; serve il MASCI per diventare e non smettere di “ESSERE PERSONA AL SERVIZIO” |
UNO STILE DI VITA |
Elementi di continuità ed elementi di discontinuità che applicherai nel tuo mandato, rispetto alla gestione del Consiglio Nazionale |
Continuità nel “rigore” del metodo di svolgimento del CN. Diversa articolazione delle Commissioni, a mio parere da ancorare in modo più diretto ai temi indicati nella Linee programmatiche. Maggiore delega ai Segretari regionali per ciò che concerne rappresentanza e proposizione. |
Elementi di Continuità:
Il FARE RETE a tutti i livelli associativi come peraltro è stato il modo di fare di Riccardo.
Elementi di Discontinuità:
Il rapporto tra CN e CE Maggior peso alle voce delle Comunità |
E per finire, cosa vuoi dire a Sonia (a Bruno) |
Ti auguro di “vincere” questa gara! |
IN BOCCA AL LUPO!
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