Intervista doppia ai candidati a Segretario Nazionale
Luigi Cioffi Carmelo Casano
Caro Carmelo, Caro Luigi, ecco una serie di domande, alcune serie, alcune un po’ meno, alcune semplici e alcune complesse, a cui ti chiediamo di rispondere (brevemente su ogni domanda) per conoscerti meglio e conoscere meglio il tuo pensiero sul nostro movimento di adulti scout.
Un grazie sentito per averci dedicato questo tempo e per aver accolto la nostra richiesta!
Domande
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Risponde Luigi Cioffi |
Risponde Carmelo Casano |
Cominciamo da ciò che ognuno vorrebbe nascondere: l’età! |
Quasi 61 |
Il 12 ottobre 2013 compio 56 anni. |
Dicci anche da dove vieni, e dove risiedi attualmente |
Puglia, Triggiano circa 5 km da Bari |
Sono nato in un piccolo paesino di campagna, Serro, nel Comune di Villafranca Tirrena (ME) e risiedo a Messina da 50 anni. |
La tua esperienza lavorativa attuale, le principali esperienze lavorative pregresse |
Pensionato da un mese. Sono stato direttore scolastico. |
Lavoro presso il Dipartimento Ambiente della Provincia Regionale di Messina ormai da 25 anni. Sono istruttore di laboratorio e mi occupo di emissioni in atmosfera. |
Raccontaci anche delle tue esperienze di volontariato (verso gli ultimi, di cooperazione allo sviluppo, etc.) |
Ho dedicato il mio tempo principalmente al servizio educativo con i giovani. Sono stato impegnato nel sindacato e in politica. Con la mia comunità Masci ho fatto servizio in un paese dell’Albania. |
Nella Comunità ho iniziato i servizi di dopo scuola ai bimbi rom del campo nomadi di Messina, e di somministrazione di pasti presso una casa di prima accoglienza, entrambi di concerto con la Caritas diocesana. Mi sono occupato anche di animazione con portatori di handicap, sia a Messina che a Lourdes (nel 2008). Per la cooperazione allo sviluppo sono stato, nel 2009, in Burkina-Faso. |
Uno degli argomenti che si ripetono periodicamente all’esterno del nostro movimento, è la “questione” degli immigrati, dei rifugiati, fra la giusta accoglienza e le esigenze di sicurezza. Dicci il tuo pensiero in proposito |
Bisogna distinguere i due piani: quello umanitario da quello istituzionale (che non vedrei solo in termini di sicurezza). Sul primo non ho dubbi: lo scout è amico di tutti. Credo che dovremmo comportarci come il buon Sammaritano. Sul secondo c’è bisogno di una normativa (europea) che adotti tutti gli strumenti possibili per dare dignità umana al migrante. |
Io penso che al primo posto venga la giusta accoglienza, poi le esigenze di sicurezza. Ma penso che entrambe fino ad ora siano state disattese, soprattutto dall’Unione Europea. |
Con quale punto della legge scout ti identifichi maggiormente e perchè |
Sorridere e cantare in ogni difficoltà, perché presuppone una visione ottimistica e operosa della vita. Le difficoltà non ci devono demoralizzare, ma spronare a trovare e praticare soluzioni. |
Non riesco a pensare un punto in particolare. Il 3° punto, comunque, è quello in cui mi identifico maggiormente perché penso che il servizio, quello vero, è quello che caratterizza lo scout. |
Raccontaci la migliore barzelletta che conosci |
Purtroppo sotto questo aspetto sono una frana. La migliore che posso raccontare e proprio cercare di raccontarne una. Quando ci provo ridono tutti prim’ancora che cominci. Chi sa perché? |
Non sono bravo a raccontare barzellette e non me ne ricordo mai una buona. Ci provo. In Sicilia, ad un posto di blocco, uno dei militari infila il dito nel serbatoio di tutte le auto fermate e se lo mette in bocca. Un automobilista incuriosito gli fa: “Scusi, ma cosa fa!?” E lui: “Gli ordini sono ordini; dobbiamo fermare tutte le auto che vanno a Marsala!” |
Hai avuto esperienze di scoutismo giovanile? Ci racconti una esperienza che ti è rimasta maggiormente impressa? |
Si. Sono scout dal ’65. Posso raccontare vagonate di esperienze. Quella che per chi, come me, abita poco lontano dal mare, è stata una bufera di neve a fine luglio, in Trentino, oltre i 3000 metri, Alisei ‘89 |
Non sono stato scout da giovane. Ma un’esperienza che non potrò mai dimenticare sono quei giorni trascorsi al CREN (Centro di Recupero ed Educazione Nutrizionale) del Centro Oasis di Ouagadougou per bambini malnutriti in Burkina Faso, e in particolare non potrò dimenticare il volto di Leon, un bimbo burkinabé, ospite del centro. |
Di una route (masci o agesci) raccontaci il segno che maggiormente ti ha colpito |
L’acqua. Abbiamo usato l’acqua in paraliturgie molto coinvolgenti. Ma a questo si è aggiunta la pioggia e la sete e abbiamo sperimentato il significato dell’acqua fonte di vita. |
I segni nello scautismo sono importanti. Ricordo la Route dell’Isola della Scoperta, con i segni della Fede, della Legge e del Servizio. |
L’Agesci, come intendi caratterizzare i rapporti con il più importante movimento giovanile dello scoutismo nazionale? |
E’ molto difficile. L’Agesci rivolge il proprio impegno educativo verso i giovani. Noi verso gli adulti. Orizzonti diversi, dunque. Ma comuni sono le radici, i valori, lo stile, le prospettive ultime. Dunque, innanzitutto rispetto reciproco, poi sedi comuni per “leggere” i bisogni educativi del Paese e esperienze di lavoro comune sulla formazione perché è il luogo frequentato dagli adulti dell’Agesci. Non escludo, ovviamente, il reciproco sostegno logistico e organizzativo quando necessario. |
Con grande umiltà e modestia, perché tanto si può e si deve dare allo scautismo giovanile ma altrettanto si può ricevere. Pur facendo parte dello stesso mondo, è innegabile che i metodi adoperati siano diversi, perché diversi sono gli ambiti operativi ed i destinatari ma il continuo e reciproco rapporto cognitivo aiuta profondamente a crescere insieme ed a migliorarsi! Se, infatti, il patrimonio di esperienza posseduto dai singoli aderenti del MASCI, frutto della maggiore media dell’età anagrafica, delle esperienze lavorative, delle responsabilità familiari, aiutano ad analizzare ed affrontare la problematiche con competenza, realismo e concretezza, è indubbio che sia lo spirito avventuroso e gioioso degli iscritti nelle associazioni dello scoutismo giovanile ad arrecare quella carica di entusiasmo, coinvolgente e trascinante per l’intero mondo scout! Quindi bisogna cercare un interscambio continuo di esperienze e progettualità comuni, con obiettivi predisposti e condivisi da tutte le realtà scout, con desiderio di sincera cooperazione nella continua ricerca di un cammino comune, ricco di ideali, valori e contenuti, in perfetta adesione allo stile imposti dalla identica matrice originaria. |
Figli scout? |
Figli e moglie |
Una, Mariaclaudia. E’ stata nel branco e nel reparto. E’ lei che mi ha fatto conoscere il Masci poiché nella sede del gruppo scout da lei frequentato era presente una Comunità Masci. |
Esprimi il tuo pensiero sul particolare momento politico nazionale |
Stato confusionale. Mancano statisti e politici di levatura culturale e morale, capaci di alzare lo sguardo ben al di sopra del “buon governo” per tracciare orizzonti ben più ampi della semplice sopravvivenza per se stessi. Il massimo di cui è capace l’attuale classe politica è la tattica. Poi il vuoto. |
E’ indubbiamente un periodo di estrema difficoltà e di larga sfiducia da parte dei cittadini nei confronti delle istituzioni che, seppure motivate dalla necessità di riequilibrio del bilancio dello Stato e dalla pesante crisi economica, hanno penalizzato soprattutto quelle classi sociali che hanno più bisogno di sostegno e di solidarietà. Per questo la crisi del sistema politico italiano è ormai evidente e si accompagna a segnali sempre più chiari di degrado civile e morale, allo svilimento del dibattito pubblico e alla progressiva scomparsa dello spazio democratico. Per offrire al Paese una prospettiva di ripresa e di nuovo sviluppo occorre una svolta sostanziale verso un modello economico più sostenibile sia sotto il profilo sociale che ambientale, ispirato ad una più equa distribuzione delle risorse, maggiore coesione sociale, rispetto della legalità democratica. Una politica per lo sviluppo che metta al centro il lavoro, i diritti umani, la giustizia sociale, i beni comuni e l’ambiente. |
Nel tuo quotidiano, verso cosa rivolgi il consumo critico? |
Prevalentemente l’acqua. Poi l’energia elettrica. |
Guardo alla qualità di un prodotto e alle caratteristiche della sua produzione, ad esempio la sostenibilità ambientale del processo produttivo. |
Mare o montagna? |
Montagna. Il mare ce l’ho tutto l’anno. |
Mare! |
E’ successo un grave attentato mafioso ad un adulto scout, ci scriveresti le prime righe del tuo comunicato? |
Pinco Pallino, scout impegnato sul fronte caldo della legalità nel quartiere tale dei tali, ha subito una gravissima intimidazione con lo scopo di indurlo al silenzio. Ma…. |
La risposta alla violenza è l’impegno. |
All’assemblea di Principina, il Masci ha aderito a Libera. Cosa pensi si debba fare per passare da un’adesione formale ad una sostanziale? |
L’impegno personale presuppone una presa di coscienza. In mancanza tutto diventa formale. Credo che, con un pizzico di coraggio in più, dovremmo fare diventare i temi della legalità più centrali nel nostro dibattito. In occasione di incontri nazionali e regionali, ma anche attraverso Strade Aperte. |
Con un maggiore impegno sul territorio. |
Vino o birra? |
Vino, per quel poco che mi è consentito bere. |
Vino! |
Hai mai partecipato ad una fiaccolata sulla legalità? |
Si |
Si, ho partecipato alla fiaccolata, a Villafranca Tirrena nel 2010, per ricordare Graziella Campagna, giovane di Saponara, uccisa dalla mafia nel 1985. |
Dalla NO TAV al NO AL CARBONE, il nord e il sud si interroga su ciò che è giusto fare, comunità a livello territoriale si sono espresse. Tu cosa ne pensi? |
E’ un argomento così delicato e articolato che mi sembra impossibile rispondere in una intervista doppia. Tendenzialmente sono per la custodia del creato e quindi per la decrescita felice. Ma mi sembra una fatica di Sisifo. |
Io penso che il governo centrale, prima di intraprendere programmi e progetti, debba ascoltare i bisogni e le necessità della popolazione locale interessata. Nella realtà si passa alla fase progettuale senza tener conto di tutto ciò. E’ difficile conciliare tutte le idee ma solo con un lavoro condiviso si potrà arrivare all’esecuzione vera e propria. |
La tua canzone scout preferita |
Signore delle cime. (Ma è scout?) |
“Al cader della giornata” di don Tar |
L’obbedienza non è più una virtù. “In questa lettera dovevo bene insegnare,”scrive don Lorenzo Milani,”come il cittadino reagisce all’ingiustizia. Come ha libertà di parola e di stampa. Come il cristiano reagisce anche al sacerdote e persino al vescovo che erra. Come ognuno deve sentirsi responsabile di tutto.”. Come attualizzeresti questo pensiero nel Masci che vorresti? |
Perbacco! Mica domande da niente. Il campo regionale di quest’anno aveva a tema: “tra obbedienza e obiezione” e abbiamo riflettuto, a partire dalla legge scout, su alcuni pensieri di don Milani, avendo a scenografia Socrate e Antigone (Sofocle) quali riferimenti fra gli “obbedienti” e gli “obiettori”. Sinceramente credo che in un grande movimento come il Masci è e ancor più vorrebbe essere, questo deve essere un tema sempre presente nel nostro dibattito, lasciando alle singole comunità la scelta di una tangibile testimonianza nel territorio. |
Don Lorenzo è partito da Barbiana, dal basso, dai poveri montanari segregati ai piedi dell’Appennino, lasciati nell’ignoranza e nella povertà. A questi ha dato voce e soprattutto ha ridato dignità attraverso l’istruzione e la cultura. Don Milani ci insegna che se si vuole essere credenti e soprattutto credibili, è necessario mettere gli altri al primo posto dando loro dignità. |
La tua canzone non scout preferita |
Tutto De Andrè (“Non al denaro non all’amore né al cielo”) solo per indicare un CD |
“La radio” di Eugenio Finardi |
Quali strumenti concreti suggeriresti di adottare per vivere al meglio la spiritualità della strada in una dimensione di adulti scout? |
Innanzitutto praticare la strada. Non è necessario percorrere km e km. A seconda delle situazioni si può fare anche solo qualche decina di metri. Lasciarsi accompagnare dalla Parola. Celebrare i sacramenti nella natura. Vivere momenti di deserto meditativo e crativo (scrivere preghiere, pensieri, invocazione, …) |
La lettura della Parola, con percorsi di approfondimento e d’interiorizzazione, ci spingerà ad agire sul territorio in un cammino di crescita permanente a servizio dei più deboli, facendoci prossimo, capaci di cogliere, condividere e prevenire le necessità altrui. |
Il Masci, i suoi punti di forza. Dicci secondo te quali sono e come valorizzarli nel tuo futuro mandato. |
I 60 anni della sua storia. La presenza diffusa sul territorio. Il senso di appartenenza, i legami di amicizia e fraternità. Il servizio. Ed è solo un brevissimo elenco. Mettendo in rete le straordinarie attività realizzate nelle comunità e nelle regioni, per uscire dalle “riserve”, riflettere insieme sul senso del nostro fare, per trasformalo anche in occasione di crescita. |
I punti delle Linee programmatiche che sono state preparate per l’assemblea. Sarà il Comitato Esecutivo, di concerto con Consiglio Nazionale, che studierà come valorizzarli. |
Il Masci, i suoi punti di debolezza. Dicci secondo te quali sono e come migliorarli in positivo nel tuo futuro mandato. |
Potrebbe essere sufficiente dire: il reciproco dei punti di forza. Il più grande punto di debolezza mi sembra il senso di sufficienza che si registra nei vari livelli territoriali del Movimento. Le comunità stanno così bene al loro interno, che non si aprono al quartiere, alla città e nemmeno alle altre comunità o livelli associativi. Per fortuna che ci sono le eccezioni. |
Sempre i punti delle Linee programmatiche. Io sono abituato al lavoro di squadra quindi sarà una scelta condivisa. Si può e si deve sempre migliorare. Siamo o non siamo sempre in cammino? |
Il tuo piatto preferito |
Orecchiette con le cime di rapa (e acciughina) |
Spaghetti con alici e “mollìca” tostata. |
Cosa pensi debba essere il servizio per l’adulto scout |
Uno stile (permanente) di vita. |
Il punto finale dei qualsiasi impresa. Qualsiasi cosa, anche la più piccola, ma che sia fatta col cuore. |
Elementi di continuità ed elementi di discontinuità che applicherai nel tuo mandato, rispetto alla gestione del Comitato Esecutivo |
L’idea del gioco di squadra, innanzitutto. Terrei nel CE alcuni as del precedente CE. Cercherei di superare la logica dell’incarico triennale. Penserei ad incarichi su progetto e quindi a tempo. |
Penso che il lavoro svolto nei due precedenti mandati del Comitato Esecutivo abbia dato seguito agli orientamenti del Consiglio Nazionale quindi penso di proseguire sulla stressa strada. Rafforzerei però la collaborazione tra Comitato Esecutivo e Consiglio Nazionale, sia a livello dei singoli componenti che a livello collegiale. |
La composizione ideale del tuo Comitato Esecutivo |
Non capisco il senso della domanda. Non mi pongo un problema di genere, ma di disponibilità qualificato all’impegno di servizio. Tendenzialmente cercherei di abbassare l’età media. |
Mi piacerebbe lavorare insieme a persone capaci di trasmettere entusiasmo nell’attuare ciò che il Consiglio Nazionale avrà deliberato. |
E per finire, cosa vuoi dire a Carmelo (a Luigi) |
Un grosso in bocca al lupo non tanto per l’esito dell’elezione (purchè non ci sia lo spirito del vincitore o del vinto) quanto per il lavoro successivo all’Assemblea, che certamente non mancherà. |
A Luigi desidero dire: comunque andrà, sarà un successo! |