La nostra “Buona Azione” per il 60° del MASCI
60° Anniversario del MASCI: riscopriamo la “buona azione” scout.
Su invito della nostra Presidente Nazionale, Sonia, anche la Comunità MASCI RC 4 Mons. G. Ferro ha provato a realizzare una Buona Azione da dedicare alla fondazione del M.A.S.C.I. nel suo sessantesimo anno. Lo abbiamo fatto con immediatezza e semplicità, rispondendo a una “chiamata concreta” giunta dai tanti nostri fratelli, provenienti da terre lontane e approdati a Reggio Calabria, proprio in questi giorni.
Il primo sbarco ha visto arrivare circa 300 persone, il secondo quasi 700. Uomini, donne e tantissimi bambini, molti non accompagnati, “spediti” in Italia nel tentativo di offrire loro una possibilità di vita negata nei Paesi d’origine. Sporchi, seminudi, alcuni malati, sofferenti… accolti e lavati, vestiti e curati.
Noi adulti scout, accanto alla protezione Civile e ai volontari ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo provato a contribuire nel ridare un po’ di dignità a questi fratelli sofferenti. E’ stato bello vedere riposare i piccoli, dopo tante peripezie, le mamme accanto a loro con lumi di speranza nei profondi occhi scuri.
Al termine della giornata abbiamo ricordato le parole di Tagore, nella bella poesia “Il mendicante e il re”, letta in riunione proprio la sera prima e ci siamo sentiti un po’ come quell’uomo che, donato al re un piccolo chicco di grano, a fine giornata, lo ritrova trasformato in oro… e piange amaramente per non aver avuto il coraggio di donare tutto quello che possedeva.
Il nostro “sì” è stato sincero, la nostra gioia nel cercare di sollevare i profughi dalle loro difficoltà vera, ma l’occasione è stata propizia anche per pensare a quando ci ritraiamo incapaci di sostituire alcuni nostri “non posso” con dei “si”.
E l’oro che abbiamo ritrovato al termine della nostra esperienza, nella bisaccia a volte vuota, era rappresentato dalla bellezza delle donne con i visi avvolti nei veli tipici, dagli scherzi dei bimbi, dalle foto dei giovani, dai tanti sorrisi, dagli abbracci e dai dolci “J love you” ricevuti per ogni abito calzante al loro fisico, trovato rimestando nei mucchi di roba raccolta.
Un momento forte per tutti noi, una vera lezione di vita. Che abbiamo rivissuto in occasione del secondo sbarco, avvenuto pochi giorni dopo, quando ci siamo ritrovati insieme a scout dell’AGESCI nella distribuzione di abiti e pasti ai nuovi arrivati, in condizioni particolarmente precarie, muniti di guanti, tute e mascherine, fino a notte… nel tentativo di provvedere ai loro bisogni primari in una situazione di criticità.
Abbiamo capito che la buona azione, in particolare per un adulto scout, non si inventa, ma muove da una chiamata precisa ed il valore risiede proprio nella gratuità con cui la si vive e nel sincero tentativo di contribuire ad essere artefici della felicità altrui per realizzare la propria. E tanti anni fa, al momento della promessa, ci siamo impegnati “sul nostro onore” a compierne giornalmente almeno una, anche minima.
Nei mesi scorsi, in comunità, abbiamo visto un film dal titolo “Un sogno per domani”di Mimi Leder… parlava di un ragazzino che, credendo che il mondo si potesse realmente cambiare, proponeva a chiunque riceveva una buona azione di farne, a sua volta, tre. Nel compiere la propria mise a repentaglio la sua stessa vita, ma insegnò a tutti la portata dirompente che può avere l’amore.
Maria Laura Tortorella
magister della Comunità MASCI RC 4 Mons G. Ferro