L’antico commercio della neve in Aspromonte
Giovedì 13 novembre, alle ore 21,00, presso la sezione reggina del CAI (Club Alpino Italiano), lo studioso Orlando Sorgonà, grazie a una meticolosa ricerca archivistica e a testimonianze orali, racconterà la storia di un mestiere antico come quello dei “nevaioli”. Questi “esperti del freddo” erano in grado di conservare la neve in modo da renderla disponibile tutto l’anno. Dalla loro attività dipendeva quella dei sorbettieri e dei caffettieri per la preparazione di sorbetti e gelati ma soprattutto quella dei medici condotti e degli ospedali. Inoltre erano capaci, malgrado l’inevitabile sfrido, di farla pervenire in luoghi molto distanti rispetto alle neviere, molte delle quali sono ancora esistenti in Aspromonte.
Nel corso dell’incontro saranno idealmente ripercorsi gli antichi sentieri dove centinaia di muli trasportavano, fino alla costa, i blocchi di ghiaccio ben impagliati, per poi essere imbarcati verso la Sicilia Orientale o consegnati ai numerosi acquirenti della zona.
Il massimo consumo di ghiaccio, ovviamente, si registrava durante il periodo estivo, ma le botteghe della neve restavano sempre aperte. A partire dalla fine del ‘500 l’approvvigionamento della neve era curato direttamente dagli amministratori cittadini con tasse che garantivano introiti considerevoli.
Orlando Sorgonà è docente di materie letterarie negli istituti superiori e ha insegnato discipline turistiche per conto della regione Lombardia e regione Calabria. Da moltissimi anni si occupa di ricerche archivistiche collaborando con riviste specializzate e quotidiani locali. Ha tenuto numerose conferenze di carattere storico e antropologico riguardanti il territorio reggino, approfondendo in particolare le vicende della vallata del Sant’Agata.
Alcuni suoi testi teatrali hanno avuto importanti riconoscimenti ed ha inoltre elaborato itinerari per tour operator italiani e stranieri. Si conclude quindi con questa originale relazione il ciclo delle conferenze CAI 2014 che ha visto protagonisti illustri studiosi, storici, docenti universitari, tecnici qualificati, artisti seguiti da un numeroso pubblico (oltre 700 spettatori) attento e partecipe. L’ennesimo servizio del CAI ai soci ed ai tanti cittadini che vogliono approfondire la conoscenza di questa nostra montagna.