L’Istituto superiore di scienze religiose
Pubblichiamo quest’articolo apparso sulla Gazzetta del Sud del 16 febbraio 2011, che riporta un’intervista a Mons. Antonello Foderaro, Assistente Ecclesiastico Regionale del MASCI Calabria, oltre che della nostra Comunità Reggio C. 4, direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose.
“Con i suoi 180 studenti è tra le più prestigiose strutture accademiche del Mezzogiorno d’Italia.
Cresce in Italia l’esigenza di una migliore formazione teologica dei laici. Un tema particolarmente significativo per la missione della Chiesa nel contesto della cultura contemporanea, ribadito con forza anche da Giovanni Paolo II nell’esortazione post sinodale Christi fideles laici. C’è da dire che questo punto di vista Reggio può vantare di avere uno degli Istituti superiori di scienze religiose tra i più prestigiosi e all’avanguardia del Meridione, che si colloca al terzo posto tra le 14 strutture accademiche che afferiscono alla Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale di Napoli, con i suoi 180 studenti, divisi nei cinque anni di corsi attivati, e un corpo docenti che conta 50 professori nelle varie discipline previste nel piano di studi.
Numeri che il direttore dell’Issr, mons. Antonello Foderaro, ha orgogliosamente esibito ieri sera nel corso dell’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Istituto, alla presenza dell’arcivescovo metropolita mons. Vittorio Mondello, moderatore degli Istituti teologici reggini, del direttore dell’Istituto teologico don Pietro Sergi, e dell’arcivescovo di Rossano-Cariati mons. Santo Marcianò, che ha tenuto la prolusione sul tema “Il contributo della riflessione teologica al dialogo tra la Chiesa e l’uomo del post-moderno”.
«Il compito dell’Issr – ha esordito mons. Foderaro – si può definire in modo completo come l’incontro della fede cattolica con il mondo di oggi nelle sue diverse manifestazioni del sapere teorico e dell’organizzazione pratica della vita, che per il nostro Istituto si concretizza nell’attività di ricerca che sta iniziando a realizzare. A partire da quest’anno accademico, abbiamo avviato quattro linee di ricerca.
La prima ha per oggetto l’etica economica e la civilizzazione dell’economia, che ha portato a costituire un laboratorio di ricerca a cui afferisce una delle aziende partner dell’Istituto nella ricerca; la seconda linea prende in esame il problema dei matrimoni misti nella città di Reggio e il loro inserimento e ricaduta nel tessuto urbano e sociale; la direttrice ha per oggetto l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole della nostra arcidiocesi vista nella prospettiva dei docenti che degli alunni; infine, la quarta linea di ricerca ha per oggetto la ricaduta delle iniziative pastorali conseguenti i convegni ecclesiali annualmente organizzati dalla Diocesi».
A questo si aggiungono le attività curriculari ed extra curriculari, oltre a tutta una serie di produzioni scientifiche portate avanti proprio dall’Issr. Tra queste vanno ricordate la rivista “La Chiesa nel Tempo”, diretta da mons. Antonino Denisi, la collana “Logos & Cultura” edita da Laruffa, un volume sul tema della privacy tra legislazione canonica e civile e uno di didattica generale. Altro settore che da lustro e prestigio all’Istituto di scienze religiose è quello riguardante la biblioteca che contiene qualcosa come 108 riviste, nazionali e internazionali e oltre 5.500 volumi, che fanno della biblioteca dell’Issr un vero e proprio punto di riferimento per gli studi filosofici, teologici e delle scienze umane.
«Questi numeri – ha però avvertito mons. Foderaro – se pur ci gratificano non ci fanno dormire sonni tranquilli, perché sappiamo bene che tantissimo ancora deve essere fatto. Mons. Mondello ha scommesso tanto su questa struttura accademica e ha voluto si qualificasse e lo sentiamo costantemente al nostro fianco, sempre pronto ad accogliere positivamente ogni sollecitazione e richiesta, anche se dobbiamo fare i conti con le ristrettezze finanziarie di bilancio che conta su fondi propri e un contributo dell’Arcidiocesi. Questo richiede a ciascuno di noi di iniziare una politica di fund rising perché si possa sostenere una struttura che i vescovi italiani vogliono svolga un ruolo peculiare».
Mons. Mondello ha quindi ricordato il compito formativo degli istituti teologici che è anche quello di educare la società odierna, mentre mons. Marcianò ha concluso sottolineando l’importanza del dialogo che è uno dei compiti fondamentali della teologia, analizzando, poi, la figura dell’uomo postmoderno e i suoi diversi significati che questo.”
Domenico Malara, Gazzetta del Sud