Mons. Giovanni Ferro
di Piero Cutrupi
La nostra Comunità MASCI Reggio Calabria 4, scegliendo di chiamarsi “Monsignor Giovanni Ferro”, ha voluto ricordare questa eccezionale figura di guida spirituale, presente in mezzo a noi proprio dagli anni ’50 agli anni ’70, e cioè quando molti di noi facevano, giovanissimi, il loro ingresso nel movimento scout, trovando, come massima espressione del clero reggino, questo Arcivescovo semplice, umile, buono, sempre vicino agli scout e sempre attento alle problematiche giovanili.
Una grande punto di riferimento per tutti gli scouts, soprattutto quelli che hanno frequentato il cortile della Curia in quegli anni e che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, di stargli vicino, di viverne la spiritualità e di percepire quel carisma che è peculiarità soltanto di pochissime, elette persone. Quel carisma che presto, anche formalmente e ufficialmente, potrà, con indubitabile merito, essere definito “santità”.
Piemontese di Costigliole d’Asti, Monsignor Ferro nacque il 13 novembre 1901. Iniziò gli studi presso i Padri Somaschi, e venne ordinato sacerdote l’11 Aprile 1925, aderendo all’Ordine dei Chierici Regolari di Somasca. Dopo aver conseguito la Laurea in Filosofia all’Università Gregoriana e la laurea in Teologia a Torino, divenne Rettore del Collegio Trevisio di Casale Monferrato e, quindi, Rettore e Preside del Gallio di Como, che resse fino al 1945.
Nel 1948 venne eletto Padre Provinciale dei Somaschi, incarico che ricoprì fino al 1950 quando, all’età di 49 anni, venne nominato Arcivescovo di Reggio Calabria e Vescovo di Bova. Fu consacrato a Genova il 29 ottobre 1950, dal Cardinal Giuseppe Siri.
Pur non essendo calabrese e non avendo mai avuto pregresse esperienze nel Meridione d’Italia, si immedesimò subito nella realtà reggina, cogliendone le necessità e le difficoltà, condividendo le gioie e i dolori del gregge a lui affidato. Accorse in ogni comunità della diocesi in cui era richiesta la sua presenza, anche nei più piccoli e disagiati centri aspromontani, specialmente durante le devastanti alluvioni del 1951, che portarono all’abbandono di molti paesi.
In quell’occasione diramò di persona un comunicato radio a tutta la nazione, perché una nobile gara di fraterna solidarietà riporti la serenità e la gioia dove la distruzione e la morte hanno seminato tante rovine. Tuttavia il suo appello non fu ascoltato dagli italiani delle altre regioni, ad eccezione del papa Pio XII e di qualche vescovo amico, che mandarono degli aiuti.
Monsignor Ferro ebbe sempre particolare attenzione e disponibilità per i più poveri e bisognosi, riuscendo a farsi povero fra i poveri con grande umiltà e rinunciò di frequente ai privilegi che la condizione di vescovo gli offriva. Già durante il suo operato i fedeli della diocesi lo acclamarono vescovo santo.
Nei tragici momenti che la città di Reggio visse durante la rivolta del 1970, per l’ingiusta sottrazione del capoluogo di regione, fu sempre vicino alla città e alla sua popolazione: il 4 ottobre 1970 in piazza Duomo a Reggio accorsero oltre 10.000 persone per esprimere affetto al loro arcivescovo, che tanto aveva operato per la pacificazione e per scongiurare più gravi conseguenze della rivolta di popolo.
Nel difficile contesto creatosi dopo i violenti moti, Mons. Ferro continuò la sua opera pastorale in città e nella diocesi fino al 4 giugno 1977 quando, all’età di 76 anni, comunicò le sue dimissioni per “raggiunti limiti di età”. Forte fu il rammarico dell’Arcidiocesi e della Calabria, testimoniato dai tanti attestati ricevuti in quei giorni.
Il Consiglio Comunale di Reggio Calabria gli concesse la cittadinanza onoraria e, il 28 agosto, dopo aver celebrato la messa presso il Monastero della Visitazione, partì per Roma e si stabilì presso la Curia Generalizia dei Padri Somaschi. Non riuscì, tuttavia, a resistere alla volontà dei fedeli reggini che ne invocarono il ritorno in città. Così, poco tempo dopo, tornò a Reggio dove da Arcivescovo emerito trascorse silenziosamente e in preghiera gli ultimi anni della sua vita, fino al giorno del ritorno alla Casa del Padre, avvenuto il 18 aprile 1992.
Monsignor Ferro in mezzo agli scout:
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