Mozioni per l’Assemblea Nazionale di Bardonecchia
Pubblichiamo il testo di 5 mozioni e di un Documento di Interesse Collettivo che il Consiglio Regionale MASCI Calabria ha approvato e invierà al Nazionale, ai fini della discussione e votazione degli stessi alla prossima Assemblea Nazionale di Bardonecchia (TO).
Riteniamo molto utile la lettura e la diffusione dei contenuti: altri consigli regionali potrebbero deliberarne la presentaizone, ma, soprattutto, la base del movimento può, per tempo, confrontarsi su tematiche attuali e di interesse comune.
1) MOZIONE SULLE COMMISSIONI CONSILIARI
Preso atto che il CN utilizza per il suo funzionamento “commissioni tematiche”, NON previste dalla Statuto, l’Assemblea Nazionale di Bardonecchia chiede che il Consiglio Nazionale, alla prima riunione, si determini sull’utilizzo o meno dello strumento delle Commissioni nel triennio di competenza e, qualora confermasse tale validità, si statuisce che:
– le risultanze del lavoro delle commissioni devono essere ampiamente discusso in Consiglio che rimane l’unico organo decisionale.
– in ogni commissione deve essere presente almeno un membro del CE con il compito di relazionare al CE stesso le eventuali determinazioni.
– nella composizione delle Commissioni si deve tener conto delle competenze ed attitudini dei singoli consiglieri rispetto al compito da svolgere.
– con particolare riferimento alla Commissione che dovrà elaborare il nuovo Statuto, la stessa dovrà prevedere la partecipazione del PN, del SN e di un rappresentante designato da ogni Regione, ciò al fine di assicurare la massima condivisione delle proposte da sottoporre all’approvazione dell’ AN Straordinaria.
2) MOZIONE SUL REGOLAMENTO ASSEMBLEA NAZIONALE
1.Il CN può introdurre modifiche al Regolamento dell’ AN solo previa acquisizione del parere consultivo dei Consigli Regionali, ottenuto anche tramite l’utilizzo degli strumenti tecnologici a disposizione.
2.In ogni caso, nei dodici mesi precedenti la data di svolgimento dell’Assemblea Nazionale Ordinaria, non si possono modificare o introdurre norme regolamentari che possano incidere sullo svolgimento sostanziale dell’Assemblea stessa.
3) MOZIONE SUL LUOGO DI SVOLGIMENTO DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE
Al fine di facilitare la partecipazione sia numerica che qualitativa e ridurre i costi dei delegati, l’Assemblea Nazionale di Bardonecchia chiede che le località prescelte per le Assemblee Nazionali sia straordinarie che ordinarie siano ubicate in luoghi centrali e in strutture che permettano la piena partecipazione in forma assembleare.
4) MOZIONE SULL’ISTITUZIONE DEL BILANCIO SOCIALE
Sempre più, anche in ambiente profit, si ravvisa l’esigenza, tipica delle associazioni non a scopo di lucro, di far sì che il bilancio assuma un ruolo comunicativo, rispetto alle scelte di fondo e alle strategie che stanno dietro i meri numeri e il risultato economico dello stesso, al fine di valutare, anche con altri criteri, la positività del bilancio e quindi delle attività finanziariamente supportate dallo stesso.
Il bilancio sociale rappresenta la gestione della responsabilità sociale di un movimento o associazione, sotto tre aspetti principali: economico, ambientale ed eticosociale, e che si basano a loro volta sulla sostanziale e consapevole adesione ai principi dello sviluppo sostenibile.
Si richiede che il MASCI, a livello nazionale, rediga anche il “Bilancio Sociale”, e che dello stesso sia data adeguata comunicazione alle comunità.
5) MOZIONE SULLA CITTADINANZA RESPONSABILE
Nel messaggio finale di PTQ a Salerno abbiamo condiviso che il MASCI ha già scelto la strada della partecipazione attiva alla vita delle istituzioni, sociale e politica del paese con l’invito a “operare scelte capaci di segnare in modo decisivo il quotidiano di tutti e orientare la società intera alla condivisione dei beni comuni” a “mettere a disposizione il nostro impegno, il nostro vissuto, le nostre speranze”.
Per tali fini si propone di chiedere al CN di costruire percorsi concreti per l’Educazione alla Cittadinanza Responsabile e alla Legalità perseguendo fra l’altro i seguenti obiettivi:
•Incrementare la comunicazione tra le comunità nazionali facendo rete per condividere idee, problematiche, interrogativi
•Unire le forze affinchè ogni comunità, ogni fratello scout metta a disposizione le sue competenze in modo da condividere le esperienze già fatte, mettendo in comune buone prassi e metodologie
•Lavorare su obiettivi comuni: elaborare proposte a livello nazionale (anche proposte di legge), far sentire la pressione su istituzioni per difendere diritti, per chiedere l’osservanza di leggi, per avere risposte. Sostenere piccoli gruppi, piccole comunità in lotte e battaglie per l’affermazione dei diritti.
STARE AI MARGINI
Documento di interesse del Movimento
I giorni che stiamo vivendo ci consegnano, ormai da tempo, cronache di Paesi, vicini e lontani, in cui conflitti sociali e civili, spesso dimenticati o oscurati dai potenti del mondo, producano morte, disperazione, genocidi di interi popoli.
Dal nord al sud dell’Italia, precari gommoni, quando non disperdono il carico umano in mare, si schiantano nelle nostre spiagge e rilasciano esseri umani alla ricerca, senza conoscere probabilmente il senso e il luogo dell’approdo.
Le strade delle nostre città e le fredde pareti di molte case, sono abitate da stranieri e italiani, in lotta quotidiana per un pasto, per le cure mediche, per un giaciglio dove dormire.
Il nostro movimento di adulti scout, ha certamente nell’impegno sulla “città” uno dei fondamenti della propria azione e vocazione; in particolare, le numerose attività di tante Comunità nel proprio contesto sono esempi di accoglienza e attenzione all’altro, così come le significative esperienze di cooperazione internazionale allo sviluppo intraprese.
Riteniamo però sia tempo, per entrare nella storia, proprio ora, che il MASCI orienti l’attività del movimento tutto ad abitare le città “stando ai margini”.
Con il Cardinale Martini, “per superare le maledizioni e le fatiche della città e per leggere dentro di essa la presenza di non poche benedizioni come pure di non poche gioie sincere, occorre avere davanti agli occhi non necessariamente una città ideale, ma almeno un ideale di città. Una città fatta di relazioni umane responsabili e reciproche, che ci stanno davanti come un impegno etico. Allora la città diventa un’occasione, anzi una miniera inesauribile di possibilità di intessere relazioni autentiche, sia con lo strumento del gesto costruttivo o propositivo sia – e forse ancor più – con lo strumento del gesto dell’accettazione, dell’ospitalità, della riconciliazione e persino del perdono”.
E quindi, da cosa il MASCI dovrà essere riconosciuto?
Dalla sua attenzione alla marginalità sociale, dalla su a capacità di intercedere, di stare nel mezzo. Di fare un passo in modo da mettersi nel mezzo di una situazione. Intercessione vuol dire allora mettersi là dove il conflitto ha luogo, mettersi tra le due parti in conflitto. Non si tratta quindi solo di articolare un bisogno davanti a Dio (Signore, dacci la pace!), stando al riparo. Si tratta di mettersi in mezzo.
Non è neppure semplicemente assumere la funzione di arbitro o di mediatore, cercando di convincere uno dei due che lui ha torto e che deve cedere, oppure invitando tutti e due a farsi qualche concessione reciproca. A giungere a un compromesso. Così facendo, saremmo ancora nel campo della politica e delle sue poche risorse. Chi si comporta in questo modo rimane estraneo al conflitto, se ne può andare in qualunque momento, magari lamentando di non essere stato ascoltato.
Intercedere è un atteggiamento molto più serio, grave e coinvolgente, è qualcosa di molto più pericoloso. Intercedere è stare là, senza muoversi, senza scampo, cercando di mettere la mano sulla spalla di entrambi e accettando il rischio di questa posizione.
Concretamente, gli adulti scout, in una estensione concettuale della rivoluzione copernicana, devono lasciarsi educare dagli ultimi. Non esiste altro cammino se non la pratica di una pedagogia umanizzante, in cui noi, invece di sovrapporci agli oppressi e contribuire al loro mantenimento della condizione di quasi-cose, stabiliamo con loro un permanente rapporto di dialogo, sostiamo con loro ai margini.
E’ una chiamata collettiva, al movimento, che deve trasformarsi in chiamata interiore per tutti gli Adulti Scout, una chiamata interiore alla condivisione con i poveri e con le vittime della società è un dono di cui – se l’abbiamo ricevuto e siamo in grado di accoglierlo, avere cura, farlo crescere e farlo diventare uno dei più grandi doni che ci può essere dato nella vita. E se dobbiamo sentire qualcosa, nel caso lo avessimo ricevuto, altro non deve essere che sentirci dei privilegiati, sopraffatti dal mistero di aver ricevuto e di continuare a ricevere ogni giorno una cosa tanto preziosa senza aver fatto nulla perché ciò accada.
L’ideale del MASCI che vuole proporre il presente documento è quello di sostare ai margini.
Dare voce agli ultimi, prendere posizione anche pubblica, anche quando è scomodo per il movimento.
Andare a cercare i non luoghi, e lì ascoltare, condividere, esserci.
Conoscerne volti e storie, abitare i luoghi dell’utopia, ove si alimenta la speranza, si respira la gioia dell’universalità, di una fraternità senza barriere.
Abitare l’emergenza. “Coraggio, profeti della primavera, il difficile non è creare primavera ma mantenerla viva, questa incredibile stagione dello spirito. Perché non si riduca a memoria, perché non rimanda solo nel ricordo” (Tonino Bello).
Documento liberamente tratto da pensieri e scritti del Cardinale Martini, di don Tonino Bello, don Virginio Colmegna, Dario Mollà Llacer SJ, e altri.