Museo della Ndrangheta e Libera ”guidano” il cambiamento
“E’ necessario costruire collaborazione sul territorio tra chi si occupa di antindrangheta, dobbiamo fare sistema’’. Sono queste le parole con cui Claudio La Camera, coordinatore del Museo della Ndrangheta presenta ai giornalisti la nuova autovettura che assieme a Libera, guidata dal professor Mimmo Nasone, propagherà il messaggio del museo e dell’iniziativa antiracket ‘’ReggioLiberaReggio’’ per le vie della città dello Stretto.
La vettura è stata confiscata a una cosca mafiosa, come reca scritto in bella evidenza sulle fiancate e ‘’serve a denunciare – spiega ancora La Camera - un doppio scandalo: innanzitutto il solo fatto che sia una macchina confiscata da l’idea della ricchezza che le cosche hanno sottratto al territorio negli anni, strangolandone l’economia e, quindi, sfata il mito della ndrangheta che ‘’da lavoro’’, in secondo luogo la vettura circolerà ‘’rumorosamente’’, spezzando simbolicamente il silenzio che avvolge la ndrangheta’’.
Il tutto si inserisce nella logica dell’opera delle due organizzazioni: se il Museo ha varato numerosi progetti legati all’ambito culturale del contrasto alla mentalità mafiosa anche grazie alla proficua collaborazione coi Kalafro, Libera aggredisce il potere economico con il successo di ‘’ReggioLiberaReggio’’, la brand concessa a sempre più imprese della città che rifiutano, facendo quadrato, di pagare il pizzo.
Ma di certo non basta: ‘’Invitiamo la cittadinanza – ha detto il presidente Nasone – a fare consumo critico e premiare quelle imprese che espongono il marchio sostenendole attraverso i loro acquisti. Bisogna uscire dall’ombra, dalla paura e dall’indifferenza, anche attraverso quest’esperienza condivisa e carica di significato simbolico, rappresentano un mattone concreto per il cambiamento che auspichiamo per la nostra terra’’
Francesco Creazzo – www.strill.it