Nel Borgo dell’accoglienza
E’ tornata a Pentedattilo la Comunità MASCI RC 4 per la sua prima uscita ufficiale dopo il campo estivo, trascorso in Aspromonte nel mese di agosto. Ci è tornata a distanza di tre anni esatti: era, infatti, l’autunno del 2008 quando, proprio a Pentedattilo, gli AS della comunità, numerosi allora come oggi, avevano vissuto momenti tra i più belli e più forti da quando la comunità stessa esiste. Da allora, però, qualcosa è cambiato. Fortunatamente in meglio. Fedele ai progetti che lo vedono interessato in questi ultimi anni, il Borgo Antico sta diventando sempre più luogo dell’accoglienza. E accoglienza, si sa, da queste parti significa anche e soprattutto amicizia e disponibilità verso gli immigrati, verso uomini e donne cioè, che, per le coincidenze della vita, si ritrovano a camminare su percorsi che si incrociano e i cui destini, molto spesso, si intrecciano con i nostri.
Sono diverse, infatti, le botteghe artigianali che operano a Pentedattilo, molte delle quali direttamente gestite da cittadini non italiani, i quali riescono così, da un lato, a far rivivere, animandolo, il borgo stesso con una presenza dinamica e, dall’altro, a mantenere e a diffondere le loro antiche e tradizionali arti manuali, coinvolgendo talvolta anche altri giovani del luogo o altri giovani di diverse nazionalità e culture.
La tematica dell’accoglienza, dunque, è stata il filo conduttore della nostra uscita, sviluppatasi attraverso una serie di passaggi significativi, che hanno punteggiato la due-giorni nello straordinario e sempre incantevole scenario della Rocca della Cinque Dita.
Si diceva dell’alto numero di partecipanti. In effetti, ben 26 Adulti Scout hanno scelto di condividere insieme il loro tempo, caratterizzato prevalentemente da momenti di riflessione e di confronto sul ruolo dell’adulto nella società, sia come singolo che come comunità, nell’affrontare la complessa tematica dell’accoglienza nel nostro già di per sé difficile territorio.
E così, la prima tappa di questo cammino ha visto la partecipazione della comunità MASCI a un incontro con l’autrice di un libro sulle tematiche delle popolazioni Rom. La presentazione del libro è avvenuta nella Casa della Pace di Pentedattilo. Ne è seguito un interessante dibattito, ricco di differenti testimonianze sulla diversità delle culture, delle specificità e sull’importanza del racconto come strumento identitario.
Successivamente, il nostro sempre attivo Gruppo Fede ha animato un bel momento di spiritualità, arricchito dalle esperienze e dalle testimonianze legate alla recentissima partecipazione degli stessi componenti del Gruppo al Campo MASCI sulla Spiritualità di Assisi. Non a caso, le letture e, soprattutto, il Vangelo del giorno, richiamavano l’impegno di ogni buon cristiano ad accogliere lo straniero (così come accudire i deboli, gli affamati, gli assetati…), a motivo di una perfetta assonanza degli argomenti trattati. Nell’occasione, una nostra sorella scout, Caterina, ha fatto la sua “Promessa” scout in un clima di grande fratellanza e cristiana partecipazione.
Una cena condivisa, consumata all’interno dell’ Ostello della Gioventù, luogo-base dell’uscita, ha preceduto un altro bel momento, anch’esso naturalmente legato al motivo dominante dell’accoglienza dello straniero: la visione di tre cortometraggi “a tema” (tratti dalle varie edizioni del Pentedattilo Film Festival) e la successiva chiacchierata, prima di concludere l’intensa giornata con un “Signor fra le tende schierati”.
Pentedattilo non è soltanto un luogo simbolo dell’accoglienza, ma anche di legalità e di interesse naturalistico. Sul suo territorio, infatti, è presente – e disponibile per le varie associazioni che ne fanno richiesta – un bene confiscato alla ‘ndrangheta (Villa Placanica). Inoltre, è sito di ricchissima testimonianza dal punto di vista geologico, botanico e ambientale in genere. Una vera “mappa tematica” a cielo aperto!
Così, la domenica mattina, dopo le lodi recitate all’aperto, l’attività si è sviluppata in modo diversificato per tre gruppi: uno ha visitato il bene confiscato, bellissimo edificio immerso nella campagna, perfettamente ristrutturato e arredato, ottimo luogo per campi, convegni, ritiri ecc…, circondato da aranceti e altri terreni, anch’essi sottratti alla criminalità organizzata locale. In uno di questi fa la sua bella mostra la piantagione della Jatropha Curcas, la pianta proveniente dalle rive del Lago Vittoria, in Kenya, i cui semi danno un ottimo combustibile naturale. (Leggi, in proposito, la sezione di questo sito dedicata al Progetto Harambèe).
Un altro gruppo di AS ha percorso, a piedi, l’itinerario naturalistico completo del geo-sito di Pentedattilo: un tuffo nella natura, attraverso scenari tra i più incantevoli dell’intera Area Grecanica della provincia reggina. Un terzo gruppo ha visitato, invece, le botteghe artigiane, intrattenendosi con gli stranieri che le conducono, ascoltando le loro storie e le loro esperienze di accoglienza vissuta nel nostro territorio.
I tre gruppi si sono poi riuniti per la S. Messa, celebrata nella chiesa della Candelora di Pentedattilo insieme con la comunità locale. Molto bella la partecipazione, soprattutto ai canti, vero e proprio orgoglio di un pregevole coro locale, che ha molto volentieri gradito il nostro apporto, in chitarre e voci.
Infine, il pranzo comunitario, per poi concludere con una verifica delle due giornate vissute dalla quale sono emerse, tra l’altro, alcune proposte concrete di impegno fattivo e responsabile per manifestare ancora una volta la contrarietà alla realizzazione di una centrale a carbone, proprio a pochissimi chilometri da Pentedattilo.
Tutti i momenti dell’uscita sono stati intercalati da alcune “pillole”, sempre relative ad aspetti dell’emigrazione analizzata, questa volta, attraverso la lettura – accompagnata da sottofondi musicali e scenografie – di alcuni brani della letteratura palestinese, che tratta il dramma dei profughi, scacciati dalle loro case e dalla loro patria, e diretti verso altre terre, in cerca di stabilità, tranquillità, lavoro. Insomma, alla ricerca della speranza di una vita dignitosa.
Pietro CUTRUPI
Comunità MASCI RC 4