Reggio, la nascosta meraviglia
Pubblichiamo un bell’articolo – comparso sulla testata www.strill.it – di Patrizia Giancotti, antropologa, fotografa e giornalista, che ha trascorso a Reggio Calabria l’intero periodo della recente “Settimana contro il Razzismo”.
La nascosta meraviglia. Diario di una settimana speciale a Reggio Calabria.
Non ci sarei proprio dovuta essere. Al massimo avrei potuto inviare una parte della mostra, dopo la garbata insistenza della Dottoressa Nardi, Assessore alla Cultura, all’Istruzione e ai rapporti con l’Università di Reggio Calabria che ha curato gli eventi culturali per la Settimana Nazionale Contro la Discriminazione Razziale promossa dall’Unar, che ha scelto Reggio come capitale italiana. Ma gli dei dello Stretto hanno cospirato perché io arrivassi qui e restassi appunto l’intera settimana.
Se era difficile dire di no a un Assessorato denominato “Educazione, Saperi e Bellezza Condivisa”, le ultime resistenze sono crollate alla parola Cilea: “l’incontro con i ragazzi dei licei avverrebbe sul palco del Cilea”, aveva detto al telefono l’Assessore. Un nome che si apre come il suo tondo proscenio sull’eleganza della città, sulla cultura radicata, sul piacere dello scambio intellettuale e appunto sulla bellezza unica di questo luogo proteso verso l’altrove.(…)
(…) E così, anche grazie allo sponsor AVRgroup, che ha coperto una parte delle spese vive, ecco i ragazzi dei licei in religioso in silenzio di fronte alle immagini proiettate di un Brasile misto di nascita, prolungamento della mostra esposta nel foyer sul campionario brasiliano di futura umanità. E poi un turbinio di eventi e di incontri con donne e uomini impegnati nella cultura, nel miglioramento, nel volontariato sociale e culturale, che è poi la stessa cosa.
Gli occhioni dei ragazzi, lontani dai cellulari e rapiti dall’antropologia, si sono accesi d’interesse per un domani con più “umanità incorporata”, per storie di adolescenti lontani, come gli indios Xavantes ad esempio, attraverso le quali capire i bisogni che motivano un piercing, un tatuaggio o un taglio di capelli, anche alle nostre latitudini.
La Professoressa Milena Vecchi ha poi voluto estendere l’invito agli allievi dell’Accademia, che hanno partecipato numerosi ad una nuova visita della mostra, proponendosi infine come scenografi e ideatori di allestimento per realizzare futuri progetti già in cantiere. Dal Museo San Paolo, curato amorevolmente da volontari, porto via l’immagine di un quattrocentesco San Michele Arcangelo senza volto, colpito dalla lancia dell’iconoclastia, ma con la bilancia ben ferma in mano, a soppesare vizi e virtù degli uomini.
Il Museo è ora all’interno di quello che diventerà un Polo delle Arti e ospiterà interessanti collezioni tematiche, come mi ha illustrato entusiasta l’Assessore alle Politiche e Pianificazioni Culturali della Provincia, Eduardo Lamberti Castronuovo.
Accolta dall’amabile militanza culturale della Dottoressa Maria Pia Mazzitelli e dai suoi collaboratori, nella Villetta Pietro De Nava della Biblioteca Comunale, ho potuto apprezzare la brillante eloquenza del Professor Pasquale Amato che, all’ombra di preziosi manoscritti e volumi, sotto lo sguardo attento del Magnifico Rettore Salvatore Berlingò, ha reso ancor più vivo il pensiero, quanto mai attuale, del grande meridionalista Umberto Zanotti Bianco, impegnato sostenitore delle nazionalità oppresse.
Dello studioso, Un singolare Senatore a vita, che scelse Reggio Calabria come città d’elezione, la biblioteca custodisce carteggi e documenti esclusivi, che arricchirebbero non poco lo studio di soluzioni concrete per far fronte alle drammatiche urgenze contemporanee infiammate da sciovinismi e discriminazioni.
A distanza di due giorni nella stessa sala è arrivato Stas’ Gawronski, critico e giornalista della Rai, che nell’ambito del Laboratorio di lettura e scrittura creativa “Carta, penna e …” ha letto e commentato insieme ai partecipanti il racconto di Elena Bono Salvezza nella catacomba, nel quale, sempre, a proposito di discriminazioni, si narra di misteriose presenze benevole che salvano dai nazisti un gruppo di ebrei nascosti in una catacomba.
Di altre emarginazioni si è parlato all’archivio di Stato di Reggio Calabria, nel corso dell’incontro Gli innocenti esclusi, l’emarginazione della malattia mentale, introdotto dall’Assessore Nardi, che ha voluto inserire anche il disturbo psichico tra i motivi di discriminazione affrontati nel corso della settimana Unar, e condotto dalla Dott.ssa Mirella Marra, Dirigente della struttura che contiene documenti di inestimabile valore.
Qui, in piedi di fronte al pubblico a porgere il logos, ecco il Professore Antonino Monorchio, lo psichiatra, l’illustre studioso che ha inanellato, in un illuminante excursus sull’uomo e la follia, concetti che partono dalle società tradizionali, dove si indicava nel folle un rappresentante del sacro, alla derisione del pazzo come mascheramento dell’invidia, alla sua emarginazione a partire dalla rivoluzione industriale, dato che “una società che enfatizza il denaro è disturbata dalla pazzia e la isola dal contesto produttivo”.
In questo stimolante convivio di idee ho avuto il piacere di introdurre la Professoressa Rosanna Pasi, Presidente della Federazione Nazionale delle Associazioni delle Scuole di Danza. Viene dall’Emilia, terra d’avanguardia per proposte didattiche innovative.
Ha molto a cuore lo sviluppo del linguaggio del corpo nelle giovani generazioni ed è l’ideatrice del progetto Leggere per… ballare (http://fnasd.it/leggere-per-ballare/), con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ministero delle Pari Opportunità, anche oggetto di un protocollo d’intesa col Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Sul palco del Cilea è stato presentato il risultato di tanto lavoro con lo spettacolo di danza Il Piccolo Principe, realizzato appunto dagli allievi delle scuole reggine con l’aiuto ci professionisti di conclamata professionalità.
Nel corso del suo intervento all’Archivio, la Professoressa Pasi ha illustrato i punti fondanti di un lavoro analogo realizzato a partire dal libro L’insalata sotto al cuscino del Professor Stefano Vicari, responsabile dell’Unità operativa di Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, proprio sui temi della sofferenza psichica tra gli adolescenti.
Poi toccava a me, che avevo appena registrato un programma per Radio 3 sull’ex manicomio femminile di via Giulio (Radio3 Wikirario, in onda martedì 24 alle ore 14 e poi reperibile in archivio Wikiradio). Un edificio di fine ottocento pensato per separare la pazzia dalla società cosiddetta sana.
Un luogo che è stato oggetto di un eclatante gesto simbolico di riscatto, quando il movimento delle donne di Torino ruppe i lucchetti dei cancelli della struttura, ormai abbandonata, per trasformarla in sede della Casa della Donna, un punto di riferimento, un luogo di ascolto e consulenza anche legale, una sede per attività creativa e libertà di pensiero.
In un caleidoscopio finale di facce, sguardi e sorrisi, metterei anche lo staff di preziosi collaboratori, montatori e allestitori della mia mostra al Cilea, insieme alla Dottoressa Daniela Monteleone, responsabile della Pinacoteca, che, alle otto del mattino si fa trovare sulla porta con un nuovo proiettore a tracolla; il Dottor Claudio Nardecchia che, impegnato come Amministratore Delegato dell’AVR in una sfida senza precedenti per l’avvio della raccolta differenziata porta a porta a Reggio, trova tempo e disponibilità per seguire con attenta curiosità il percorso fino al Brasile e ritorno; l’uomo addetto alla raccolta differenziata con asinelli, fiero del lavoro intelligente svolto dai suoi animali; gli studenti egiziani, marocchini e ungheresi dell’Istituto Einaudi-Ferraris di Palmi così per inseriti nella comunità locale; il collezionista più originale, che tiene in bagno quattro grammofoni e ascolta Caruso con puntina di oro; l’ingegnere informatico, afro-italiano, congolese rasta, che ha camminato da Reggio Emilia a Reggio Calabria per dare la scossa ai ragazzi riuniti all’Auditorium Gianni Versace del Cedir nella giornata conclusiva; l’arpista, la violinista e il flautista del Conservatorio che hanno suonato il Canone di Pachelbel sulle toccanti immagini dell’arrivo di migranti allo stremo delle forze, accolti, accuditi e nutriti da valenti volontari che fanno onore a questo primo approdo d’Europa.
Ad accompagnare le attività di questa rocambolesca settimana, la presenza istituzionale costante del Sindaco Giuseppe Falcomatà, con il suo appoggio e il suo caloroso saluto, che non si è sottratto neppure di fronte all’impegno sportivo, quando è stato chiamato in campo per il Torneo Calcistico Un gol per differenziarci, organizzato dall’instancabile Dirigente alla Cultura e all’Ambiente, Carmen Stracuzza, grazie al sostegno finanziario di AVR group.
Reggio Calabria è fatta di bellezza esposta e bellezza nascosta: il Cilea, la meraviglia dello Stretto, il profumo del bergamotto, e della Sicilia, si vedono e si sentono, i tesori della cultura e dell’arte, il volontariato e l’impegno, la raccolta differenziata intelligente (che una TV sensazionalista, venuta a fare un servizio, censura, mandando in onda immagini di repertorio di degrado e immondizia) molto meno. l’Assessore Patrizia Nardi è qui a cucire insieme quello che si vede e quello che si vedrà.
E io per finire, sola, dentro al Cilea, con la mostra già impacchettata, allieva dell’arte Taijiquan, ho avuto il coraggio di tirar fuori il grande ventaglio rosso che porto sempre con me e sul glorioso palco ho eseguito la forma denominata Il Ritorno della Primavera, rendendo omaggio a tutta questa nascosta meraviglia pronta a fiorire.
Patrizia Giancotti
(www.strill.it)