Tiberio e il “nostro” nuovo negozio!
Pubblichiamo un messaggio della Magister della nostra Comunità MASCI RC 4, Maria Laura Tortorella:
Un momento particolarmente forte ed emozionante, quello che abbiamo vissuto lo scorso 14 marzo, in occasione dell’apertura del nuovo negozio di Tiberio Bentivoglio e la moglie Enza che, per ripartire, hanno accolto la proposta di utilizzare un bene confiscato. Una vittima della criminalità organizzata che ricomincia proprio da un bene alla stessa sottratto e restituito alla società civile!
Questa è proprio una giornata speciale: la Sanitaria, infatti, riapre nel giorno in cui lo Stato ha sferrato un nuovo attacco alla criminalità organizzata, portando a compimento l’inchiesta cd “Sistema Reggio” e assestando un colpo particolarmente incisivo alla ‘ndrangheta reggina.
E ne raccogliamo i frutti, respirando a pieni polmoni un’aria nuova che profuma di pulito, quello che si respira nel negozio di Tiberio e quello portato dai tanti uomini dello Stato che dedicano la loro vita a liberare il territorio dal malaffare.
Davanti al negozio siamo così tanti che il programmato abbraccio all’isolato diviene un insieme di cerchi concentrici stretti tra loro. Tanti gli scout, le associazioni e i cittadini, le Istituzioni e il Vescovo, Don Ennio Stamile referente regionale di Libera. Tutti hanno portato una matita colorata da offrire a Tiberio per “ridisegnare” il percorso.
Tantissime le vittime che hanno denunciato e stanno ancora lottando per la verità e la giustizia… da Filippo Cogliandro a Nino De Masi dalla Piana, dalla famiglia Fava da Palizzi a Mario Congiusta da Siderno, da Debhora Cartisano dalla Locride a Gaetano Saffioti e ancora tanti, tanti altri. Testimoniano con autenticità che ricominciare è possibile e che, facendo rete e sostenendosi gli uni gli altri, anche la salita si affronta con uno zaino più leggero.
Mimmo Polito, responsabile di zona dell’AGESCI dei Due Mari, ha introdotto l’incontro ricordandoci gli avvenimenti e le motivazioni che ci hanno portato a questo traguardo.
Dopo il Procuratore De Rhao, la parola passa al Prefetto Sammartino che ribadisce che lo Stato non arretra ma avanza. Ci ricorda che è costituito da tutte le donne e gli uomini delle Forze dell’Ordine e dalla Magistratura che operano per garantire la giustizia. Ci ricorda che si afferma pian piano, con la collaborazione di tutti.
Il Vescovo benedice Tiberio e la sua famiglia, il negozio e tutti noi presenti. E arriva il forte “grazie” di Tiberio ed Enza: “Strafelici per avercela fatta, capiamo oggi che era la strada giusta. Grazie a Luigi. Grazie alle Istituzioni che questa volta si… questa volta ci siete! Grazie signor Prefetto, per quello che fate… non era mai accaduto! Grazie Sindaco. Grazie alle Forze dell’ordine. Grazie alle scorte. Grazie agli amici presenti, che come me hanno denunciato e oggi camminano a testa alta. Grazie Filippo perché mi hai detto “Sono al tuo fianco!” e lo sei stato. Grazie a chi ha contribuito donandomi tutto il suo lavoro… Grazie a Libera che mi è stata vicina sempre, anche quando sono stato male a causa di alcune assoluzioni, scarcerazioni, prescrizioni. Grazie a tutti!
Mentre Tiberio grida il suo lungo elenco di grazie viene ripetutamente interrotto dagli applausi. Questa è la città che ci piace! La città che amiamo!”
La conclusione è di don Luigi Ciotti: “Tiberio ed Enza lo sanno molto bene perché è da anni che ci conosciamo e non ci siamo mai lasciati… Sanno che desidero affidarvi tre parole importanti e fondamentali: la prima continuità, la seconda condivisione e la terza responsabilità.
Dobbiamo collaborare con le Istituzioni quando fanno le cose bene ed essere un pungolo propositivo quando ciò non avviene. Quello che si è realizzato è un sogno di speranza e di cambiamento!
Quando è andato a fuoco il magazzino di Tiberio ed Enza ho avuto la certezza che non c’è fuoco che possa distruggere il desiderio di libertà e di vita che anela nelle persone… non c’è fuoco! E voi l’avete dimostrato. Dobbiamo imparare insieme ad avere coraggio!”
E aggiunge: “Tiberio, Enza, questo negozio non appartiene solo a voi, ma a tutta la comunità dei reggini onesti che si sono stretti intorno a voi, a coloro che si sono ribellati.
E rappresenta un segno anche del gran lavoro fatto dalle Forze dell’ordine e dalla magistratura. Quanto male fa ai mafiosi vedere trasformare i loro beni in Centri d’accoglienza e Servizi. Vent’anni fa era difficile pensare che le ricchezze delle mafie avrebbero potuto rappresentare delle opportunità!
Grazie anche al Vescovo che ci porta la benedizione di Dio e la sua “dolce pedata”, perché non ci sentiamo mai a posto o arrivarti.
Auguri a tutti oggi, in questa città che mi è molto cara e che porto sempre nel cuore, dove ho conosciuto uno dei miei maestri, don Italo Calabrò. E continuiamo, non limitiamoci a dire ciò che non va, ma proviamo a cambiarlo, ispirandoci a due capisaldi: il Vangelo e la Costituzione.”
Maria Laura Tortorella
Magister Comunità MASCI RC 4